Capitolo 51

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Jenny
Mercoledì.
Altro giorno all'università.
Altra giornata di pioggia.
Altra giornata col morale quasi a terra.
Altra giornata in cui non avrò notizie di Owen.

Non l'ho sentito, né visto.
Sembra chiaro che non vuole vedermi; e non so nemmeno il motivo di questa cosa. Forse ho fatto qualcosa di male, forse ho detto qualcosa che lo ha turbato.
O forse, semplicemente, le cose sono cambiate.
Devo smetterla di trovare in me qualcosa di cattivo per spiegare il comportamento della gente. Devo smetterla di darmi colpe quando qualcuno si allontana da me; perché Owen sta facendo proprio questo. Si sta allontanando.
Carla ha cercato di farsi dire da Rob perché il suo amico si sta comportando così, ma lui non le ha rivelato nulla. Se lei ha cercato informazioni dal suo ragazzo, io le ho cercate da Jay che però non è stato da meno. È sfuggente. Certo, passiamo molto tempo insieme, ma appena nomino l'amico lui cambia subito argomento.
Tutto sembra far trapelare che lui non mi vuole più tra i piedi, ed io di certo non lo vado a rincorrere.

Mi preparo per quest'altra giornata e poi corro di sotto per evitare che Jay mangi tutto lasciandomi come ieri con solo un mezzo cornetto.
<Come stai?>, mi chiede lui quando entriamo in macchina.
<Vai a fanculo Jay>, gli dico chiudendo qui la conversazione.
Come sto?
Come una persona che pensava di interessare davvero a qualcuno.
Ma cosa mi dovevo aspettare? Che con lui sarebbe stato diverso? Le persone sono tutte uguali. Spariscono così, senza nemmeno darti un motivo. Spariscono nel nulla ed io non ne capirò mai il motivo di questo comportamento.
Il giorno prima sei importante..il giorno dopo non sei nulla.

<Non devi prendertela con me se il tuo ragazzo non si fa sentire>, mi dice lui leggermente infastidito.
Eh ha ragione.
Lui non c'entra nulla.
<Scusami, è che sono incazzata ed ho anche il ciclo>, gli spiego con un mezzo sorriso.
<Ah quindi è venuto a trovarti come ogni mese>, mi stuzzica lui nel tentativo di farmi ridere.
<Non parliamo del mio ciclo>, lo supplico con le mani a mo di preghiera.
<Quando finirà questo tempo di merda?>, chiede lui piagnucolando.
<La prossima settima dovrebbe esserci il sole>, gli spiego mentre scambio qualche messaggio con Carla.
<Non verrà nemmeno oggi>, sussurra Jay quando parcheggia sempre al solito posto.
So a chi si riferisce.
<Ormai non ci spero più>, lo informo slacciandomi la cintura.
Sono tre giorni che non lo sento. E non lo nego, ho sperato ogni secondo che si facesse vivo..ma si sa che la speranza uccide le persone. Non le fa più vivere. Rimaniamo ancorati a quella scintilla che forse non diventerà mai fuoco.

Scendo dalla macchina dirigendomi subito verso il laboratorio di analisi.
Poso la borsa sulla sedia dietro il tavolo da lavoro e metto il camice legando bene i capelli in una coda bassa.
Le due ore passano troppo in fretta, due ore nelle quali seguire il professore non è stato affatto semplice. Per questo ho registrato tutto, lo riascolterò a casa.

<Glielo devi dire>, dice Carla incazzata.
Sono quasi arrivata al tavolo in mensa, quando sento Jay e Carla discutere.
Mi siedo vicino la mia amica e si zittiscono tutti e tre.
<Diglielo, avanti>, insiste Carla indicandomi e guardando mio fratello.
<Cosa?>, chiedo mangiando la fetta di torta che ho portato da casa.
<Non posso>, le risponde lui quasi dispiaciuto.
<Allora glielo dico io>, replica lei lanciandogli un'occhiata di sfida.
<Cosa dovete dirmi? Si può sapere?>, insisto io alzando gli occhi al cielo.
<È qui>, dice soltanto.
Vedo Jay e Rob guardare altrove mentre la mia migliore amica mi rivela tutto.
<Chi?>, chiedo non capendo.
<Ma come chi? Owen. È all'università oggi>, mi spiega lei mentre l'acqua che stavo bevendo mi va di traverso.
Jay mi aveva detto che non sarebbe venuto.
Mi ha detto una bugia.
Lo guardo e lui mi mima uno "scusa" con le labbra.
<Non..non dici niente?>, mi domanda Carla mettendo una mano sul mio braccio.
<Cosa dovrei dire? Eh? Dimmelo tu. Dovrei andarlo a cercare? O forse dovrei stare qui nella speranza che mi dedichi un secondo?>, sputo acida guardando la mia amica che abbassa gli occhi per poi rivolgere uno sguardo ai due ragazzi.
<Jenny..prova a scrivergli o..>, cerca di spronarmi Carla ma io scuoto la testa.
<O a chiamarlo? Dovrei dirgli cosa? Non voglio elemosinare l'attenzione di una persona che..che non vuole darmela>, concludo alzandomi dalla sedia.
<Non è elemosinare questo>, mi corregge lei.
<Ah no? E tu come la chiami quando vuoi vedere una persona ma quest'ultima se ne frega e tu la cerchi costantemente? Io la chiamo così>.
Prendo la borsa e vado via da loro.
Ho un'ora libera adesso, quindi decido di andare a sedermi sugli scalini che portano in cortile.
Inevitabilmente una lacrima mi riga il volto, ma la raccolgo subito.

Ad Un Passo Dal CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora