Capitolo 11

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Jenny
Un'altra giornata è appena iniziata ed io non ho proprio voglia di lasciare il letto.
<Alzati. Subito>.
Carla entra nella mia stanza come un uragano, sembra impazzita.
Cammina avanti e dietro per la stanza e a me inizia a girare la testa. Mi ributto a letto e mi copro con la coperta fin sopra la testa.
<Non sono pronta per i drammi di prima mattina, rimandiamo a pranzo>, bofonchio con la voce ancora impastata dal sonno.
<No che non possiamo, ti do cinque minuti>, disse lei uscendo.
Buongiorno mondo!
Dopo essermi fatta una breve doccia ed essermi preparata per la scuola vado in cucina.
Carla beve il suo latte così velocemente che sembra che tra poco il mondo stia per finire.
<Te ne sei accorta o no che oggi sembra che ti abbia colpita un fulmine e che tu faccia tutto alla velocità della luce?>, chiedo io ridendo.
<Arriva Jeremy>, dice lasciando la tazza sul tavolo.
È uno dei ragazzi con cui è uscita e come si intuisce non è andata a buon fine.
Lui vive a Los Angeles ma a volte viene a New York per stare con la sua famiglia.
<E ti preoccupa perché? Non pensavo che avessi ansia nel vederlo>, rispondo io versandomi un po' di latte.
<No, non hai capito>, continua lei.
<Hai paura di quello che possa dire o pensare Rob? Guarda che non mi sembra un ragazzo che se la prende con gli ex, a meno che tu non prova qualcosa per lui>, dico bevendo.
<Non mi preoccupa Rob e no, non provo niente per quel sottaceto>, risponde lei.
Ricordo ancora quando gli abbiamo dato questo soprannome. Una sera credendo che lui avesse un'altra ragazza siamo andate a casa sua. Dalla finestra che dava sul salotto abbiamo visto lui che mangiava dei sottaceti.. e da lì ecco il nome.
Lei continua a mettere a posto tutto come se fosse un razzo.
<E allora qual è il problema?>, chiedo io iniziando a preoccuparmi.
<Arriva anche qualcun altro con lui>, dice voltandosi.
<Quindi è l'altra persona che ti preoccupa>, inizio ad indagare.
Lei annuisce.
<Alto, moro, occhi scuri, stronzo, vi conoscete, il suo nome inizia con "Co" e finisce con "le">.
<Cole>, sussurro appena.
Continuiamo a guardarci senza dire niente.
<Ne sei sicura? Pensavo che fosse a Miami>, chiedo ritornando in me.
<Si, me l'ha detto mia mamma stamattina, sai che i nostri genitori sono amici da una vita>, dice lei.
<Carla non ti devi preoccupare per me. Cole è una cosa passata, non sono più arrabbiata con lui, e anche se dovessi vederlo non mi succederebbe nulla>. Lei mi guarda sorridendo e viene ad abbracciarmi.
<E poi non abbiamo niente da dirci>.
Mi alzo dalla sedia e vado a prendere lo zaino.
Pronte per andare all'università.
In macchina Carla sembra più rilassata di prima, e se penso ancora che lei era così nervosa per me penso anche a quanto mi vuole bene.
E a quanto quello che ha fatto stare male me può far star male anche lei.
E penso che essere migliori amiche voglia dire anche un po' questo.
Dopo esserci salutate vado verso l'aula di chimica generale. Tre ore in cui la prof non ha fatto altro che parlare di atomi, pesi, densità...tutte cose già studiate anni fa. A fine lezione mi sono resa conto di aver scritto quattro pagine di appunti che già a guardarli saranno difficili da decifrare, dei pittogrammi praticamente.
L'ora di pranzo, la mia preferita sicuramente.
Oggi non volendo mangiare qualsiasi pasta fatta dalla mensa mi sono portata qualcosa da casa: una mela, qualche biscotto e una fetta di torta alle nocciole. Ovviamente fatte da me. La sera prima mi sono data alla cucina.
<Ciao>, saluto tutti sedendomi.
<Ciao Jenny>, mi saluta Rob mentre mangia la sua pasta e pesto..credo che sia quella anche se l'aspetto non lo direbbe proprio.
<Ciao principessina>, mi saluta Owen mentre tasta con la forchetta la sua pasta cercando di capire cosa sia.
<Vedo che facciamo passi avanti>, apre bocca Carla facendoci godere della vista della sua insalata.
<Non sai che non si parla con la bocca piena?>, chiedo io.
<Si lo so, ma sono troppo felice che abbiate fatto pace>, dice lei dopo aver ingoiato.
Io ed Owen ci guardiamo senza battere ciglio.
<Allora ragazze>, inizia a parlare Rob.
<Questa sera c'è una festa a Times Square, ci sarà una band, volete venirci?>, chiede lui.
<Si>, risponde Carla battendo le mani come una bambina.
<No>, rispondo io dopo aver finito la mia mela e dando un morso ad un biscotto.
<Tu ci vieni invece>, controbatte lei.
<No invece>, continuo io.
<Perché lei ha i biscotti?>, chiede Owen dal nulla.
<E anche una fetta di torta>, continua.
Mi giro verso di lui e gli sorrido falsamente.
<Ah, non voleva mangiare la pasta della mensa e ha portato le cose da casa>, parla Carla.
<Ma non cambiamo discorso, devi assolutamente venire ci divertiremo, non puoi non venire per quello che ti ho detto stamattina>, continua lei.
Ancora con Cole.
Non ho paura di incontrarlo o altro, solo che queste mega feste non mi sono mai piaciute tanto e poi odio stare in mezzo a 10000 persone.
<Avete litigato?>, chiede Rob.
<No, solo che arriva Cole con Jeremy e...>, si blocca notando le facce di entrambi i ragazzi che non sanno chi siano quelli nominati.
<I vostri ex fidanzati?>, chiede Rob.
Io continuo a mangiare i miei biscotti mentre vedo la faccia di Carla in difficoltà. Voglio proprio vedere come ne uscirà.
<No..cioè Jeremy è un ragazzo con cui sono uscita>, dice lei.
<Me lo dai un biscotto?>, mi chiede Owen guardandomi.
<Sottaceto>, dico io ignorando il ragazzo di fianco a me.
<Chi?>, chiede Rob ridendo.
<Si, Jenny lo chiama così..storia lunga>, dice velocemente lei.
<Quindi i soprannomi li dai a tutti>, parla Owen.
Mi giro e alzo le spalle.
<Me lo dai questo biscotto o no?>, chiede mentre mi guarda che mangio l'ultimo.
Lui a questo punto prende la mia torta e gli dà subito un morso.
<No, la mia torta>, dico guardandolo.
<Tu non mi hai dato il biscotto>, risponde lui continuando a mangiare.
In tre minuti la mia torta è da un'altra parte.
<Volevo dividerla la torta>, preciso.
<Era davvero buona, dove l'avete comprata?>, chiede bevendo dell'acqua.
<L'ho fatta io>, rispondo guardando da un'altra parte.
<Infermiera, cuoca..altre qualità?>.
<Si, spacca moto>, dico io mentre Carla e Rob iniziano a ridere.
<Prova a toccare la mia moto e giuro che non arrivi al giorno dopo>, dice lui guardandomi come se gli avessi toccato la cosa più preziosa che avesse.
<Non ho paura di te>, rispondo.
<Ok ok, fermiamoci qui che stava andando tutto bene fino ad ora>, dice Rob mangiando una patatina.
<Quindi tornano Sottaceto e un certo Cole..>, dice lui guardando Carla.
<E voi avete paura di vederli..?>, chiede stavolta Owen guardando me.
<No per me è una storia chiusa ma da un sacco proprio>, risponde Carla guardandomi.
<Quindi se Jeremy o meglio conosciuto come Sottaceto stava con Carla..>, inizia Owen.
<Non stavamo insieme, siamo usciti due volte>, precisa lei.
<È la stessa cosa..Quindi l'altro stava con te?>, chiede Owen mentre mi guarda. E cavolo questi occhi. La fronte corrucciata e lo sguardo fermo.
<No>, rispondo decisa.
<Siete usciti insieme?>, chiede ancora.
Parlare di lui non è che mi dava fastidio, ma parlare di lui è sempre stato come ricordare quello che è successo..o meglio quello che non è successo. Sono andata avanti ma è normale che i pensieri e le cose rimangano. Quelli non posso dimenticarli.
<Non sono fatti tuoi>, rispondo.
<Chiaro, la principessina prova qualcosa per lui e lui non se ne frega nulla di te>, disse continuando a guardarmi.
Come mai tutto questo interesse sulla mia vita privata dal nulla?
<No, hai fatto cilecca>.
<Comunque noi veniamo stasera>, prende parola Carla vedendo che il mio umore sta iniziando a cambiare.
<No, io non vengo>.
<Ah, Jay è geloso se esci con noi?>, chiede Owen.
Questa cosa di Jay sta davvero iniziando a stancarmi.
<Ma cosa c'entra Jay adesso? Non stiamo insieme>, dissi scandendo bene le parole.
Magari gli sarebbero entrate in quella testa che si ritrova.
<Perché ti scaldi così tanto>.
<Owen non stanno insieme, lasciala in pace>, risponde Carla al posto mio.
<Cos'è? Non posso nominare Jay che subito lo difendete, c'è qualcosa dietro>.
Mi guarda come ad aspettarsi una risposta e questa risposta non tarda ad arrivare.
<Owen non stiamo insieme, mi dà fastidio che tu insinui qualcosa che non c'è. Come a te dà fastidio che gli altri parlino senza sapere, anche a me dà fastidio. Quindi se non sai non sparare cazzate solo per dare aria alla bocca>.
Parlai con un tono troppo decisamente calmo anche per me.
<Quindi io darei aria alla bocca? Non possiamo parlare di Jay, non possiamo parlare di Cole..la principessina vuole parlare di qualcosa? Siamo tutti orecchi>, disse lui acido ma con tono calmo.
<Quanto sei odioso quando ti comporti così>, dissi non badando alle sue provocazioni.
<Da che pulpito, Mrs. Zuccherino ha detto la sua>, disse alzandosi.
<Owen>, lo chiamo.
<Non ho tempo per le tue scuse del cazzo Jenny>, disse lui prendendo il suo zaino.
<Scuse del cazzo?>, chiedo alzandomi.
<Si, del cazzo proprio>, dice lui guardandomi.
E in quegli occhi io non ci leggo rabbia.
Lo sta facendo apposta.
Mi sta provocando.
Vuole litigare.
Ma non capisco perché.
<Bene, ciao Owen>, dissi sedendomi.
<Ciao Owen...?>, chiede lui.
<Non riuscirai a farmi arrabbiare solo per vederti compiaciuto>.
<Quando mi fai fare un giro sulla tua moto?>, chiedo cambiando discorso.
Lui sorride.
<La mia moto non accetta principessine o ragazze con nomi strani>.
<La tua moto o tu?>, chiedo.
<Entrambi>, dice serio.
Gli occhi fermi, nessun battito di ciglia.
<Eh dire che stava andando tutto bene fino a venti minuti fa>, dice Carla guardandoci.

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