Capitolo 56 - "Mirror"

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Maxwell mi fa adagiare sui cuscini dietro di me, il disordine sotto i nostri corpi è tela su mare

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Maxwell mi fa adagiare sui cuscini dietro di me, il disordine sotto i nostri corpi è tela su mare. Il blu di queste lenzuola mi fa dà contrasto - io che al contrasto non ho mai dato troppa importanza - ora, con i suoi occhi, c'è addirittura troppa luce.. Lascio andare un braccio sopra la mia testa, il blu che sento addosso è quello degli occhi suoi.

"Sei tutta da toccare." Le sue dita esplorano le labbra bollenti del mio sesso. Questa sensazione è da far girare la testa. Il calore in cui si immerge gli offusca la vista, lo induce a tremare. Lo sento scendere, stavolta più a fondo, io mi contraggo, lui risale, ansimo.. Ma il suo nome non lo dico.. Lui fa scorrere le dita più in basso, dove le terminazioni nervose perdono qualsiasi tipo di ragione, sono il fulcro dominante, il mio punto debole. Il suo è un tocco che sa - che sente. Mi stimola nei punti giusti, tra le natiche, nel mio nucleo femminile. I cuscini che ho sotto le braccia mi sorreggono poco - riesco a malapena a parlare.

"Sì." È tutto ciò che riesco a dirgli. Non riesco a pensare lucidamente - il fatto di esporre il mio corpo nudo in questa maniera mi provoca una gran confusione di testa. A lui piace da matti questa situazione, questo mio modo di essere. Mi bacia il ginocchio, e io a quello che dice non presto nemmeno più attenzione.. Vorrei piegare le gambe, portarle al petto, stringerle appena..

Mi accarezzo i seni senza pensare, li massaggio con godimento, li abbraccio con i palmi e li spingo verso l'alto mentre i sussurri che ho tra le labbra escono a pezzi. Mi spinge un ginocchio verso il petto e io muoio d'amore per lui. Assecondo la scelta di questa posizione, il piacere cresce a dismisura quando ci mettiamo a nudo in questo modo - lui dimostra la sua approvazione con le dita sopra il calore del mio piacere. Uno sfregamento docile, impaziente, così lento che il movimento che pongo sui miei seni è una conseguenza del tutto naturale.. Sono gonfi d'attesa.. Mi blocca il viso nella sua mano e io godo sotto il suo sguardo, gioco con i miei capezzoli, sono duri al tatto. Conduco la mia mano fra le gambe, separo le pieghe del mio sesso per lui e tra gli ansimi lo prego come non ho mai fatto. Lui si inginocchia davanti alle mie gambe aperte, è una lenta agonia..

"Dimmi dove mi vuoi.. Quanto lo vuoi.. " Sussurra, perso quanto me.. Passo le dita sulla mia intimità, un movimento lento, che non ha fine.. Lui segue il movimento godendo della vista che gli sto offrendo. Sono così calda..

"Ti piace guardarmi?" Gli chiedo in un sussurro. Apro le labbra del mio piacere e lui fa scorrere la lingua sul sentiero che ho appena tracciato. Mi contorco, mi rilasso... La sua bocca assaggia sapientemente la parte più sensibile di me, inizia dal basso, con delicatezza, un bacio così bagnato che mi fa muovere smaniosa contro di lui. Mi pizzico i capezzoli e mi rigiro la punta tra le dita, mi piace sentire la sensazione di durezza al tatto, e piace anche a lui.. Mi ruba il movimento per pochi istanti, mi palpa il seno, lo stimola con movimenti rotatori e continui, e io prendo possesso della sua mano, la distendo completamente su un seno, gli lecco le prime due dita e le faccio roteare sulla punta turgida del mio capezzolo. Questa immagine di me lo fa diventare matto.

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