Capitolo 70 - "Generation"

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All'intensità che può generare
un singolo momento

All'intensità che può generare un singolo momento

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Sia si guarda i lacci delle scarpe. I nodi che le ho fatto. È contenta del risultato ma la mia presenza è ancora per lei un punto da capire. Non mi espongo troppo ed è chiaro, il fatto che io sia di nuovo qui la dice già lunga su come mi sento. Ma essere davanti a lei oggi rende la mia vita un foglio bianco da riscrivere daccapo. Anni senza vedersi e poi eccoci qui. Con gli stessi occhi. Con la stessa confusione. Lei non sa chi sono e io non posso fare nulla a riguardo, perché è stato deciso così.. Ma adesso Sia ha altro per la testa, adesso è presto per parlare di noi..

"C'è per caso una riunione tra donne in questa stanza?" Il ritorno di Dylan fa fare a Sia un bellissimo sorriso. Sembra piacerle davvero la sua presenza. In questi anni devono aver condiviso tanto se questi sono i risultati..

"Guarda." Sia gli fa vedere i nodi delle sue scarpe. Dylan, come un bravo attore, inscena un verso di stupore.

"Li hai fatti tu?" Le chiede, anche se conosce già la risposta.

"No. Ha fatto tutto lei." E ci tiene a precisarlo. Io sono ancora seduta su questo pavimento a guardare questa bambina dagli occhi grandi e verdi, che porta nel cuore metà del cuore mio.

"Caspita!" Dylan continua a parlare sul filo dell'ironia. "Ora devi imparare anche tu a farli, però, eh.."

Lei dice sì. Un sì convinto. Zompa giù dal letto e con le sue scarpe colorate fa una camminata trionfale. Questa cosa fa ridere da matti Dylan e anche un po' me. Ma è la situazione in sé per sé a farmi spesso viaggiare con la mente e a riportarmi a quello che ho sempre sostenuto. Questa vita non mi è stata data perché non era a me che spettava. E io me ne sono fatta una ragione, nel tempo.. In parte sì, l'ho fatto.. Ma è dura lasciare da parte quei pensieri fatti di notti insonni e bugie. Accettare questa realtà, questa realtà che ora ho davanti agli occhi - è il passo verso una luce che non sono ancora certa di volere.

"È nata sotto il segno del capricorno." La voce di Dylan è come un suono fuori campo che mi riporta alla vita vera. "C'ha un carattere.. È proprio tosta.." E i suoi occhi scuri non lasciano nemmeno per un istante la minuta figura di Sia. E lei ci guarda entrambi dallo specchio. Si è sentita tirata in ballo e vuole capirci di più. Dylan fa ricadere tutto su di me e penso che questo suo atteggiamento sia ormai un classico. Le dice che ero curiosa di conoscerla e che, per accontentarmi, mi stava parlando un po' di lei. Sia non sembra affatto contraria e questo mi fa sentire decisamente più sollevata, la situazione è già surreale di per sé. Poi si mette a fare i suoi giochi da donna. Le tazzine di plastica che ha sistemato adesso a terra sembrano proprio quelle di un servizio da the'. Sia mette a posto tutte le sue cose nel modo perfetto che dice lei e io osservo il suo mondo leggero. Dylan si inginocchia al mio fianco e con una scusa mi parla.

"Mi fa strano averti qui." Dice a bassa voce, per non farsi sentire da Sia. "L'ultima volta che sei venuta è stato un disastro. Te l'eri proprio presa.."

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