Capitolo 89 - "Roses"

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C'è un soffio di aria

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C'è un soffio di aria.. Dolce e delicato, imprevisto però chiaro.. Il ragazzo che dorme al mio fianco è lo stesso ragazzo che ho perso giorni fa. Lui che adesso sembra sognare bene, tra queste coperte sgualcite. Adesso fa strano tutto. Fa strano condividere la mia stanza, fa strano guardare il suo viso così da vicino. E sarebbe bello poter dimenticare tutto il male.. Cancellare quei giorni senza alcuna pietà. Dicono che il dolore faccia parte di noi. Che se siamo quello che siamo è anche grazie a lui. Vorrei poterlo vedere così. Ma quando ripercorro quei giorni non posso fare a meno di ricordare i miei sorrisi spenti, e il cuore che a malapena si teneva in piedi. Non ricordo l'esatto momento in cui abbiamo chiuso gli occhi, ma ricordo che abbiamo passato quasi tutta la sera a parlare. Ho indagato sulla sua serata di Natale proprio come ha fatto lui con me. La sua serata non aveva grandi piani, un po' di tempo  con gli amici e Coco e poi il resto si sarebbe visto poi. Poi le cose sono andate come sono andate.. Non è stato facile parlare di noi, oggi. Soprattutto  trovare un punto di incontro dopo tutte le cose che ci eravamo detti. Ero sulla difensiva e avevo i miei perché. Con me era stato chiaro, e riaprire un argomento come quello era farsi male due volte. E io non avevo nessuna intenzione di farmi male ancora. Ma è la nostra chimica a fregarci. O forse è semplicemente il modo in cui mi guarda.. Disegno forme astratte sul suo petto nudo e, con la massima delicatezza, cerco di non svegliarlo. Sta dormendo beatamente e non ho nessuna intenzione di rovinare il suo sonno tranquillo. Quello che però sento, e che pesa tremendamente, è questa sensazione alla bocca dello stomaco che non mi lascia più andare. Non so come definirla, e non so nemmeno se voglio trovarle realmente un nome. Do colpa alle situazioni che ci sono state, alle nostre incomprensioni. Alla paura che ho di perdere tutto ancora una volta. E non lo so, quale potrebbe essere la reazione di Maxwell ad un'eventuale e ipotetico nuovo messaggio da parte di Dylan. Ora come ora non c'è niente di certo, ma so che un messaggio da parte sua non sarebbe di certo così gradito come immagino. Gli ho accennato durante la discussione di averlo comunque visto in questi nostri giorni di lontananza, ma ho evitato di scendere in ulteriori dettagli. Scendo lentamente giù dal letto, ma solo per prendere qualcosa da mettermi in dosso. Ripesco una vestaglia dall'armadio e, senza pensarci neanche troppo, la indosso. L'aria è cambiata e il freddo inizia a farsi sentire. Ritorno sopra il letto con la massima attenzione e cautela, ma il corpo di Maxwell percepisce i miei movimenti e questo genera inevitabilmente il suo risveglio. Mi guarda con gli occhi stropicciati ancora dal sonno.

"Ho dormito tanto?" Mi chiede passandosi una mano sul viso. Lo guardo dolcemente.

"Mi sono addormentata anch'io." Ammetto. Senza rendermene conto, cerco il suo contatto toccandolo sul petto. Lui ricambia portando il mio intero corpo verso di sé. Mi stropiccia la vestaglia sui fianchi e scopre il mio fondo schiena nudo. Aspetto trepidante il suo tocco ma le sue mani tardano ad arrivare. Mi metto seduta sul suo corpo e, con entrambe le mani piantate sul suo petto, cerco i suoi occhi. Fa calare la mia vestaglia lungo le spalle e il cuore accelera.

"Che hai?" Mi domanda dubbioso. È incredibile come riesca a notare sempre tutto. Faccio salire le mani sopra le sue spalle e con il corpo cerco di sistemarmi il meglio possibile su di lui.

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