Capitolo 4 - "Joint"

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Porto le dita sulla sigaretta, mantenendo lo sguardo sulla persona che ha parlato

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Porto le dita sulla sigaretta, mantenendo lo sguardo sulla persona che ha parlato. Ha gli occhi tinti di determinazione, sicurezza, occhi che mi fanno immediatamente capire che quello che ha appena detto, lo pensa davvero, nonostante sappia cosa ne penso a riguardo.

"Questa sì che è bella." I ragazzi che sono accanto a noi, sono meravigliati dalla sua risposta. Si sdraiano maggiormente sul divano, aspirando il fumo della sigaretta, alternando lo sguardo da Fallie, a me. "Nessuno ha mai avuto il coraggio di contraddire Max." Il loro stupore è percepibile, forse fin troppo.

"Ogni tanto ci vuole." La ragazza che è accanto a Fallie, probabilmente una sua cara amica, mi guarda seria, mettendoci tutta se stessa a trasmettere l'odio che prova nei miei confronti, con un semplice sguardo.

Catturo il suo odio, guardandola insistentemente non appena mi accendo la sigaretta. Ma Fallie, riguardo questa situazione, non fa scivolare nemmeno una parola dalle sue labbra.

"Lo avevo detto io, che era antipatica questa Fallie." Dice Amber, al mio fianco, confermando la sua idea. Spinge la scollatura del vestito verso il basso, mostrando a tutti, ma in particolar modo a me, tutto quello che ha. Mi si butta addosso, alzandomi leggermente il mento per potermi guardare meglio.

"Spostati." Le dico acidamente, ricevendo da parte sua, un verso strano, seguito da un'espressione indescrivibile.

Torno a guardare la ragazza che, in questi giorni, non ha fatto altro che disturbarmi cercando di strapparmi almeno la metà, di una parola.

E' ancora qui, seduta davanti a me, le gambe accavallate e le mani che cercano di tirare giù i bordi della maglia per coprirsi, decidendosi solo alla fine, di bere qualcosa. Seguo ogni suo movimento, cercando di iniettarle nella pelle ogni mio sguardo.

"E per quale motivo, non la penseresti come me?" Le chiedo, e faccio uscire il fumo dalle labbra. Noto i suoi movimenti diventare sempre più rigidi, le parole che le camminano su e giù per la gola, ma senza inciampare fuori.

Afferra la bottiglia di thè fresco, fingendo di non aver sentito la mia domanda. Versa tutto nel bicchiere, e solo dopo, decide di aggiungere dei cubetti di ghiaccio. Li fa muovere nel bicchiere, tenendo gli occhi fissi a terra.

"Max." Nella voce di Estelle si nasconde una sensazione chiamata rassegnazione. Odia che i suoi ospiti, o meglio amici, si sentano a disagio a causa mia. Raccoglie alcune buste di cibo che sono a terra, lanciandomi strane occhiate.

"Ho solo fatto una domanda, dopotutto." Mi difendo. Dalle labbra di Estelle esce un sospiro, colmo di parole e che, ora, sono diventate semplice aria da respirare. Jason osserva la situazione, e una leggera risata, lascia la sua bocca. Alla fine lo capisco. Questa situazione è più divertente di quanto pensassi.

"Ancora che ci perdi tempo, Maxwell." Commenta Amber, roteando gli occhi. Si piega verso il tavolo, immergendo l'indice nella piccola vaschetta di panna che ha portato Estelle poco fa. Fallie solleva lo sguardo, i suoi occhi che bruciano di fastidio. "Nessuno ha chiesto un tuo parere."

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