Capitolo 43 - "Caress"

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Il buio della sera scende come un sipario sulla sua pelle chiara

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Il buio della sera scende come un sipario sulla sua pelle chiara. Le ombre rincorrono il sole per rubargli un pezzo di luce in più, ma ciò che brilla non si lascia incantare mai. Ma l'oscurità pretende tutto quello che non può avere. Inganna la luce solo per avere il suo potere. Per sottrarle la chiarezza che cerca la gente come me. Pulita, abbagliante, vera ed intoccabile. E il buio bussa piano, si fa amare con il tempo. Bussa ancora. Stavolta la luce resta a guardare. Colui che vive nella notte può essere ingannevole - ammaliante come un serpente a sonagli. E tu, luce, che ti nascondi dietro nuvole e cotone.. Lo vedi quanto veleno cola, adesso, in questa stanza?

Come un pittore con i suoi pennelli, disegno con le dita i lineamenti del suo viso, ogni curva, ogni spazio. È il ritratto della quiete e della bellezza. Io sono tempesta, raccolgo ogni singolo istante, un vento intrepido che soffia sulla vita. Ma c'è delicatezza, nel mio tocco attento. Nessuno ci giudica, adesso. Nemmeno la parte più ostinata e dura di me.
Poi all'improvviso arriva uno spiraglio. Uno spiraglio di luce bianca proveniente dalla finestra. Attraversa il cielo grigio della sera e illumina il suo volto sereno. Fuori ha smesso di piovere e l'unico rumore che vive eterno in questa stanza è il suono dei nostri respiri. Lo guardo riposare e percorro con i polpastrelli il sentiero del suo volto. Tocco le sue labbra piene, perdo il senso dell'orientamento. Lui bacia le mie dita con gli occhi ancora chiusi. Smetto di accarezzarlo in un silenzioso battito d'ali.

"Pensavo dormissi.." Dico con la mano vicina al suo volto. Cerco di tenere a bada il mio istinto, ma lui sembra conoscere le mie mosse, ci rincorriamo come due satelliti.

"Mi sono svegliato da poco." Mi dice aprendo lentamente gli occhi. Uno sguardo fatto di cieli azzurri limpidi.

"Hai dormito bene?" Chiedo tirando le coperte verso di me.

"Sì.." Parla con la voce ancora impastata di sonno. Porta un braccio sopra la fronte e lo sguardo sopra il soffitto. La sua concentrazione è la mia preoccupazione. Mi avvolgo nelle lenzuola e Maxwell si scopre il petto per mostrare la sua pelle nuda.

"Sei ancora qui." Afferma. Ed è vero. Questa volta non sono fuggita via.

Mi tengo su un gomito e i capelli si spargono sul cotone bianco delle lenzuola. Si gira su un fianco e mi guarda dritto negli occhi.

"Resti con me tutta la sera?" Esplora il mio corpo con una mano e mi lega a sé. Ci incateniamo come due catene. Inarco la schiena e i miei seni sfiorano il suo petto. Mi spinge ancora una volta verso di lui e le palpebre diventano improvvisamente pesanti. Vorrei che questo piacere non finisse mai.

"Sai che non posso.." Sussurro sulle sue labbra.

"Perché no?" Insiste. Nascondo il volto nel cuscino e con la mente sono già altrove. Rivivo quello che c'è stato tra di noi, trattengo per un istante il fiato.

"Devo tornare a casa.." Rispondo privandolo del mio sguardo. Capisco che la vita non è vita, senza desiderio. E posso reprimere quello che sento ora, ancora per poco.

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