Capitolo 14 - "Glass"

3.6K 248 35
                                    

Bonnie mi parla, mi racconta della gente e di come gira il mondo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Bonnie mi parla, mi racconta della gente e di come gira il mondo. Ha la sua visione, la sua prospettiva. Crede che l'essere umano sia una ricchezza, che chi possiede l'oro dentro prima o poi lo noti.
Io le do ragione, perché so che è così.
Ma ho visto gente arrugginirsi con il tempo, che prima era oro e ora non lo è più.
Bonnie pensa sia impossibile. Che se sei pura dentro di ruggine non ne avrai.

Mi slaccio la cintura e rifletto, forse la verità è questa e non ho mai saputo coglierla.

"Pensierosa?" Bonnie apre lo sportello della macchina mentre mi osserva con la coda dell'occhio. Sorrido per la sua osservazione, annuendo.

"Forse troppo." Rispondo, uscendo dall'auto. Smuovo la sciarpa avvicinandola di più al mento, cercando di riscaldarmi. Il freddo lo sento ovunque, mi congela i pensieri.
Bonnie capisce. Si avvicina con passo silenzioso e mi stringe a sé, le braccia che riscaldano gli stati d'animo.

"Meglio?" Mi domanda, in pensiero. Io la stringo, un po' più forte.

"Meglio." Confermo. Bonnie si scompone dall'abbraccio, ed io la seguo, ricomponendomi. Il suo sguardo è curioso e indagatore.

"Andiamo a mangiare?" Le propongo, girando la testa verso il
ristorante a pochi passi da noi. Bonnie annuisce, concordando con me ma rispondendo solo con il silenzio. Vuole guardarmi e capire. Ma mi volto, senza dargliene modo.

La possibilità di dare agli altri il beneficio del dubbio è quello che sto creando adesso, ora davanti ai suoi occhi.
Perché di nascondigli nella mente non ne ho forse abbastanza. O forse sono io, a non saper nascondere. È un'arte, probabilmente. Un dono che non mi appartiene.

Bonnie mi prende sotto braccio e mi avvicina il quanto più possibile al suo corpo, per non farmi sentire freddo. Mio padre lo faceva spesso, anche con il passare degli anni.
Amava riscaldare i corpi delle anime perse. Anime come la sua, d'altronde. Perse dentro.

"Che cosa prendiamo?" Bonnie mi parla, ignara dei miei pensieri. La mia mente si schiarisce, tornando alla realtà.

"Qualunque cosa." Le dico, guardandola. Bonnie tira la porta del ristorante ed entra, facendomi segno di seguirla. Mi guardo intorno, entrando dentro il locale solo dopo qualche secondo di riflessione.

Il ristorante mi piace. È accogliente, ben arredato. I colori caldi delle pareti avvolgono, mettono serenità.

Bonnie sceglie il tavolo che le piace di più. Mi chiede consiglio, ma le dico di stare tranquilla, che ogni tavolo vale l'altro e non mi importa della scelta. Qualunque essa sia.

"Bello, no?" Mi chiede, nel momento in cui trova il tavolo.

"Molto." Mi sbottono il cappotto. Bonnie afferra la sedia e si siede, togliendosi il giubbotto. Seguo i suoi stessi movimenti, accomodandomi. La cameriera ci vede, ci raggiunge per le ordinazioni. Bonnie ordina per entrambe, quello che voglio già gliel'ho indicato sul menù. La ragazza ci sorride.

SteelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora