Capitolo 45 - "Axis"

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La vita è fatta di armiColui che riesce a scavare dentro se stesso e dentro gli altri, non ha paura di agire

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La vita è fatta di armi
Colui che riesce a scavare dentro se stesso e dentro gli altri, non ha paura di agire. È il suo mestiere, la sua natura. E allora l'uomo scava, scava ancora.. Crateri lunari e un difetto per due. Ma l'imperfezione non è parte della storia. Non fa parte della vita. L'imperfezione ci rende deboli come un pianto di un bambino, come la cicatrice di uno sbaglio. Gli occhi sono fatti per guardare e ferire. Sono l'asso nella manica.
Colui che nega la sua presenza e l'autenticità dei propri fatti, in un mondo come questo, non merita comprensione. C'è una lei, però, che gioca da sempre a carte scoperte. Un lui che cambia le carte per vincere.
Colei che cede la sua ragione è una rarità. Un diamante nell'acqua.
E basta una sola frase per reiventare le regole di un gioco antico. Una frase detta piano..
Scegli una carta e vienimi a prendere.

Estraggo il termometro dalla sua apposita confezione, e una volta acceso, lo metto sotto il braccio. Attendo con ansia i minuti e la risposta decisiva del bastoncino elettronico. Sono passati esattamente due giorni da quell'episodio in macchina. I brividi erano diventati la mia seconda pelle. Il fuoco, invece, un piccolo rifugio che vedevo sempre con meno frequenza. Qualcosa dentro di me si stava ribellando, ma io - troppo stanca per combattere - avevo dato libera scelta al mio corpo. Le reazioni corporee erano quindi una conseguenza ritmica di tutto.
E ricordo perfettamente lo stato d'animo di quella sera. I toni troppo alti, la paura di perdersi e di rovinarsi. Ho portato tutto con me, e senza un perché.

Non vedo e sento Maxwell da quel giorno esatto. Nessuna chiamata, nessun messaggio scritto per errore. Non mi ha lasciato niente di lui; l'unica cosa che ho tenuto con cura e, al tempo stesso con odio, è il suo maglioncino. L'ho disteso sulla poltrona e l'ho lasciato lì, con il suo profumo. Ma il profumo è un'arma a doppio taglio, io lo so. Il suo potere è rievocare tutti i momenti - non importa quali - importa come.

Il termometro suona la fine del suo lavoro e io controllo i numeri sul piccolo display. Per fortuna, la febbre non c'è. La temperatura è stabile e non mi sembra vero. Ho passato delle notti infernali; sotto le coperte, fuori dal letto. La normalità sembra riprendere i passi giusti, giusti per lei, un po' meno per me. C'è qualcosa fuori posto. Nel lato sinistro del petto, qualcuno non dorme già da un po'. Riposa a tratti e anche male. E io faccio finta di niente, perché la realtà, vista da vicino, è tutta un'altra cosa. Gli occhi vedono tutto. Vedono cose che la ragione non può vedere.
E allora un po' per caso, un po' perché non ne posso fare a meno, ti penso.. Mi frantumi come se fossi fatta di coriandoli - come se fosse semplice. Per te evitarsi è facile. È quotidianità.

Mi abituo alla sua assenza solo per detestare i suoi atteggiamenti e per convincermi delle mie scelte, scelte giuste, un po' ammaccate, ma in fondo giuste. Mi chiedo cosa starà facendo. Io ammazzo il tempo con la mia voglia di dimenticare.
Faccio tornare il termometro nella sua confezione e prendo dal comodino la tazza di camomilla ancora fumante. È tipico di mia madre preparare infusi di questo tipo, soprattutto quando mi ritrovo con i malanni di stagione. A piccoli sorsi bevo la mia camomilla e mi alzo dal letto, il sole del pomeriggio filtra tra le finestre della mia camera. Scuoto le tende per vedere meglio la luce, e qualcosa, a terra, rapisce il mio sguardo.
È una scatola di cartone.
Niente nastri colorati o nastri adesivi. Una scatola semplice che voleva essere trovata. Mi libero della tazza che tengo tra le mani e sollevo il quadrato di cartone da terra. Decido di sedermi nuovamente sul letto e, con la massima cautela, scopro il contenuto del pacco. Nessuna delle idee che avevo immaginato si avvicina alla realtà. Nella scatola c'è un antico barattolo di vetro. Un barattolo contenente un sottile strato di sabbia. Questo oggetto è stato conservato nel migliore dei modi. Mi soffermo per un momento a pensare, ma gli occhi hanno sempre fretta di capire. Vedo una piccola busta bianca. Il sesto senso mi dice che questo mittente lo conosco bene. La ragione, invece, vede quello che più le conviene. E prima di compiere qualsiasi mossa, rifletto, rifletto finché posso.. Qualcuno suona al campanello, mia madre corre ad aprire. Una voce familiare, una porta che si chiude. Riposo il barattolo nella sua scatola e il sorriso di Emma si affaccia in questa silenziosa stanza.

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