CAPITOLO 30 [In revisione]

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Alice, prima di andare a fare colazione, si era infilata il maglione bianco che le aveva fatto Molly. Le dava conforto: era come se Molly fosse lì ad avvolgerla con un abbraccio materno. Ne aveva bisogno. Aveva bisogno che qualcuno di adulto, che ne sapesse veramente qualcosa, la rassicurasse.
Lei e Fred consegnarono le valigie e si incamminarono fino alla Sala Grande, tenendosi per mano. Camminavano piuttosto velocemente, per la fretta di confrontarsi con gli amici.
"Vedrai che capiremo, piccola" la rassicurò Fred, "Capiremo come mai sei in grado di farlo, ma in ogni caso sappi che non è una cosa brutta."
Alice annuì e strinse di più la mano di Fred, tesa. Finalmente arrivarono in Sala Grande e presero posto di fianco al loro gruppo.
Si diedero il buongiorno e poi Ginny guardò Alice negli occhi: "Stai bene?" chiese.
Alice scosse la testa e guardò anche Hermione: "Non mi avete detto la verità, ieri," constatò, "A proposito di quello che ho fatto."
"Hermione stava per farlo," disse Ginny, "L'ho fermata io, non volevo che ti sconvolgessi prima del ballo."
"Lo so," disse piano Alice.
"Di che state parlando?" chiese George.
"Sì, esatto," aggiunse Harry.
"Cosa doveva dire Hermione?" chiese Ron.
Alice guardò Fred negli occhi e lui le rivolse uno sguardo di incoraggiamento, poi le strinse una mano. Alice aprì la bocca per parlare ma poi scosse la testa e se la coprì con una mano: "No," disse pianissimo, "Non ce la faccio a dirlo io, dillo tu."
Fred prese un respiro profondo e cominciò.
"Sembra che Alice abbia il potere di fare ciò che vuole," sussurrò, "Non sa esattamente a quali condizioni ma è disposta a fare delle prove."

"Cioè?" chiese George, confuso, "In che senso?"

"Ieri discutevamo su cosa mangiare e alla fine abbiamo scelto gli spaghetti" raccontò Hermione a bassa voce, "E lei li ha fatti apparire dal nulla."
"Come?" chiese Harry, "Con un incantesimo?"
"No, ha chiuso gli occhi, è stata in silenzio e sono apparsi," spiegò Ginny.
"Ma come è possibile?" chiese Ron.
"Mi concentro e basta," disse Alice piano, "Penso a quello che voglio e lo ottengo."
"E perché è in grado di farlo?" chiese Harry.
"È quello che cerchiamo di scoprire," lo criticò Hermione.
"Alice, tuo fratello aveva questa capacità? O i tuoi genitori?" domandò Fred.
"Chiedevano a me di farlo se a loro serviva qualcosa, perché «sapevano che mi piaceva»" disse, facendo le virgolette con le dita, "A questo punto, penso che sapessero che ero diversa e che non me lo volessero dire."
Alice si mise il viso tra le mani e si piantò le unghie nei palmi delle mani, con rabbia.
"Tu pensavi lo sapessero fare tutti?" chiese George, piano.
Alice annuì, senza staccare il viso dalle mani.
Fred fece segno al gruppo di smetterla e mise una mano sulla schiena di Alice, accarezzandola per tranquillizzarla.
"Mangia, tesoro" la spronò, "Parleremo dopo, sul treno."
Alice annuì debolmente e si mise a mangiare, buttando giù una tazza di caffè.

Quando fu sul treno, il gruppo si chiuse in una cabina, dove si schiacciarono, cercando di starci tutti. Alice appariva combattuta.
"Allora?" chiese, "Cosa devo fare?"
Hermione tirò fuori un quaderno: "Ho fatto una lista" disse, "Pronta a cominciare?"
Alice annuì.
"Sappiamo che puoi fare apparire quello che vuoi," disse Fred, "Ma prima hai fatto le nostre valigie e le hai fatte apparire davanti al letto."
"Quindi può anche cambiare lo stato fisico delle cose?" azzardò Harry.
Hermione scosse la testa, incerta, e tirò fuori una borraccia di metallo.
"Puoi far ghiacciare l'acqua?" chiese Hermione.
Alice fece spallucce e chiuse gli occhi, concentrandosi, mentre Hermione capovolgeva la borraccia aperta. L'acqua si ghiacciò proprio nel momento in cui usciva dalla borraccia.
Alice aprì gli occhi, mentre il gruppo si scambiava sguardi agitati e meravigliati.
"Puoi influenzare i fenomeni atmosferici?" chiese Harry.
"Non ci ho mai provato," disse Alice strofinandosi gli occhi.
"Alice?" mormorò Fred, "Se sei stanca puoi fermarti."
"Ce la faccio," disse lei, "Volete la neve?"
Il gruppo annuì, guardando fuori dalla finestra, poi Alice la aprì leggermente e mise la mano fuori, chiudendo gli occhi.
Aprì gli occhi, sentendo il primo fiocco di neve toccarle la mano. Tirò dentro la mano, mentre fuori iniziava a nevicare.
"Vado a fare un giro," disse piano Alice, "Torno subito."
Uscì dalla cabina e si fece apparire un piccolo libro tra le mani- anche se la gente l'avesse vista avrebbe pensato a un Accio. Cambiò vagone fino a trovare Blaise Zabini. Gli fece segno di uscire.
"Cosa c'è, Diggory?" chiese lui annoiato.
"C'è Draco sul treno?" chiese lei, di fretta e stanca.
"Sì, è andato a cercare quella del carrello," disse Blaise.
"Da che parte?" chiese Alice.
Blaise le indicò una direzione e lei la seguì, senza fiatare. Camminò il più velocemente possibile, cercando di apparire inosservata.
Alla fine lo vide, alla fine del vagone. Lui si fermò, impietrito, con delle bacchette di liquirizia in mano.
Alice continuò a camminare, fino a raggiungerlo. Si guardarono, in silenzio.
Alice lo guardò negli occhi e poi guardò in basso, esausta: "Mi dispiace che le cose stiano andando così" disse, atona, "Qualunque siano i tuoi motivi."
Draco si avvicinò di un passo e Alice sussultò. Draco assunse un'espressione inorridita e si circondò i fianchi con le mani: "Alice, io non ti farei mai del male" disse, a bassa voce, "Anche se non mi credi."
Lei lo guardò, senza parole, e gli allungò un libro.
Draco lo afferrò con delicatezza e guardò la copertina.
"È «Orgoglio e Pregiudizio»" disse Alice, "Di Jane Austen."
Draco la guardò di nuovo, profondamente.
"È la mia copia, le mie parti preferite sono sottolineate" aggiunse lei, "È da un po' che il titolo mi fa pensare a te."
Draco si strinse il libro al petto e rimase in silenzio.
"Buone vacanze di Natale, Draco," disse Alice, piano.
Poi gli voltò le spalle e ritornò alla cabina, più esausta di prima.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora