CAPITOLO 42 [In revisione]

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NEL CASO A QUALCUNO INTERESSASSE L'ASTROLOGIA (ne dubito) HO CHIESTO AIUTO A DELLE MIE AMICHE (vi amo) PER CREARE UNA MINI BIRTH CHART PER ALICE. NEL CASO VI INTERESSI CAPIRLA UN POCHINO DI PIÙ, POTETE CERCARE SU GOOGLE I VARI PLACEMENTS E LEGGERE LE INTERPRETAZIONI.
IN PIÙ, HO UNA PLAYLIST ISPIRATA ALLA FF, QUINDI SE VI VA ASCOLTATELA MENTRE LEGGETE. OGNUNA MI HA ISPIRATO UN MOMENTO, ANCHE DEI CAPITOLI CHE NON AVETE ANCORA LETTO.
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Andarono tutti a letto molto tardi quella notte, specialmente Alice e Fred: lei doveva far sparire tutto con i suoi poteri e, da ubriachi, le cose si complicavano un pochino.
E poi, Alice non la smetteva di ridere da quando erano rientrati nella tenda. George aveva fermato Alice e Fred e aveva chiesto loro: "Quindi? Il whisky incendiario?"
"Quale whisky?" si era sentito rispondere, in coro, dai due.
George li guardò, scioccato, mangiando la foglia: "Ninfomani" aveva detto, scuotendo la testa, "Siete due ninfomani."
Alice e Fred si erano addormentati immediatamente, appena si erano messi a letto.
Quella notte, tuttavia, Alice ebbe un incubo. Davanti a lei si trovavano due paia di occhi scarlatti e malvagi e nelle sue orecchie risuonava un sibilo sconnesso, che sembrava più un insieme di parole in una lingua sconosciuta. Alice si sentiva sudare freddo, mentre una sensazione di pericolo la travolgeva. Si girò, scappando da quegli occhi diabolici, ma inciampò in qualcosa. Cercò di sollevarsi in piedi per continuare a correre ma, nel farlo, identificò finalmente ciò in cui era inciampata: suo fratello, sdraiato per terra ad occhi spalancati, morto.
Alice si svegliò di soprassalto, gridando. Cadde dal letto, in preda al panico, mentre le lacrime le inondavano il viso. Tentava di respirare, tenendosi la testa, mentre cercava di levarsi dagli occhi quell'immagine terribile.
Sentì delle mani su di sé- probabilmente era Fred, che cercava di calmarla. Ma non vedeva nulla e, nelle orecchie, risuonava ancora quel sibilo. Si divincolò dalla presa di Fred e corse alla cieca fino al bagno. Cadde sulle ginocchia con violenza, mentre si aggrappava alla tazza, in preda ad un violento attacco di vomito.
Tossì, cercando di prendere aria, mentre il suo amato le teneva i capelli. Sentiva la gola ed il naso bruciare. Negli occhi, vedeva quelli di Cedric, vacui e senza vita.
"Ti prego, svieni" pensava, piangendo in preda al panico, "Basta, basta, basta, basta."
Nel frattempo, il sibilo si trasformò in un fischio e ricominciò a sentire qualcosa, come se le arrivasse da lontano, da sopra la montagna bruciante in cui era seppellita.
"Alice, ti prego" gridava Fred, atterrito, "Ti prego, calmati!"
Alice si piegò di nuovo in un altro attacco, tossendo. Si graffiò il viso, cercando di dimenticare il viso di suo fratello.
"Cedric..." singhiozzò Alice, sofferente, "Cedric, basta, per favore!"
Fred, confuso e terrorizzato, le bloccò i polsi per impedirle di farsi male: "Mamma!" urlò, mentre i suoi occhi si facevano lucidi, "Mamma, aiuto!"
Poi, Alice si sentì finalmente mancare, e svenne tra le braccia di Fred.

Quando si svegliò, Alice era ancora in bagno e Fred la stringeva, col viso rigato di lacrime. Probabilmente, era rimasta svenuta solo pochi minuti. In bagno c'erano anche Molly e Arthur, inginocchiati di fianco a lei e spaventati.
"Alice..." sussurrò Fred, vedendo che apriva gli occhi, "Alice, come stai?"
Lei lo guardò, confusa, poi ricordò il sogno e tutto ciò che aveva provocato. Notò che l'immagine di suo fratello non era più incollata ai suoi occhi e alla sua mente, ma nel petto provava ancora un dolore bruciante, come una voragine che si espandeva ad ogni secondo.
Alice scoppiò a piangere e si aggrappò a Fred, stringendolo forte. Lui la strinse con altrettanta forza, accarezzandole i capelli.
"Cos'è successo, tesoro?" mormorò Molly, triste.
Alice parlò senza staccarsi da Fred: "Ho sognato Voldemort e... provavo a scappare ma ho inciampato..." singhiozzò, confusa e senza fiato, "Ed era Cedric... era morto."
Molly e Arthur si guardarono allarmati, e poi si unirono all'abbraccio, stringendo sia Fred che Alice, mentre lei aspettava che l'isteria passasse.
Quando smise di piangere, chiese a Fred di lasciarla un attimo in bagno. Si guardò allo specchio, cercando di respirare normalmente. Aveva i segni delle proprie unghie sulle guance e al di sopra delle sopracciglia- Fred l'aveva fermata prima che centrasse gli occhi. Si sollevò pensando che sarebbero andati via dopo qualche giorno. Non le andava di sconvolgere ancora le persone che amava.
"Eppure, è l'unica cosa che faccio" pensò, mentre un'unica lacrima le scendeva.
Alice coprì lo specchio, non sopportando di guardarsi un minuto di più. Si sciacquò la bocca e si lavò i denti con forza, fino a sanguinare, mentre i pensieri turbinavano nella sua mente, facendola sprofondare ogni istante di più.
Quando uscì dal bagno, Fred era lì ad aspettarla, con gli occhi rossi. Alice non riusciva a guardarlo.
"Forse dovrei tornare ad Hogwarts..." disse piano, circondandosi i fianchi con le braccia.
"Cosa?" sussurrò Fred, ferito.
"Sto creando solo dei problemi" balbettò Alice, fissando il pavimento - se avesse guardato Fred negli occhi, sarebbe scoppiata a piangere.
"Vi meritate di meglio" continuò, con la voce rotta che prometteva lacrime da un momento all'altro, "Sono un peso, me ne devo andare."
Seguì un momento di silenzio e poi Fred scoppiò in lacrime, non riuscendo più a controllarsi. Alice alzò di scatto lo sguardo, con gli occhi lucidi, e si precipitò tra le sue braccia, stringendolo forte.
"Perché dici così?!" singhiozzò, allontanandola, "Ma ti rendi conto, Alice?"
Alice era ormai in lacrime e lo guardava negli occhi, scuotendo la testa: "Cercate tutti di aiutarmi, ogni volta che causo qualche casino" spiegò, asciugandosi le lacrime, "Mi sento un peso, non voglio essere così."
"Ti aiutiamo perché ti amiamo!" gridò Fred, avvicinandosi, "Io ti amo e ti voglio qui! Perché non vuoi capire?!"
Alice indietreggiò, sbattendo contro la porta: "Ti amo anche io..." singhiozzò, "Siete la mia famiglia!"
"E allora perché vuoi andartene?!" continuò a urlare Fred.
"Perché voglio proteggervi!" gridò Alice, andandogli incontro, "Non vado bene! Non vado bene, è così e basta!"
Fred rimase senza parole, mentre le lacrime gli scendevano sulle guance. Alice scoppiò di nuovo a piangere e cadde sulle ginocchia, tenendosi i fianchi mentre il dolore la sopraffaceva: "Dovevo esserci io al posto suo..." sussurrò, singhiozzando, "Dovevo esserci io."
Fred sì coprì la bocca con una mano, cercando di non esplodere in un pianto incontrollato.
Poi, si inginocchiò di fianco a lei e la strinse, desiderando di poter prendere il dolore e soffrire al posto suo.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora