CAPITOLO 79 [In revisione]

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Alice e Fred erano avvolti in un mare di lenzuola attorcigliate, stretti l'uno all'altra e accaldati. La loro pelle nuda, bollente e imperlata di sudore produceva un contatto quasi elettrificante, che faceva venire loro voglia di ricominciare da capo.
"Ci sei andato giù pesante, mh?" mormorò Alice ancora ansimante, con un sorriso, tracciando i muscoli di Fred con la punta delle dita.
"E, tuttavia, non mi hai fermato nemmeno una volta" le fece riconoscere Fred, passandosi la lingua sulle labbra e ricambiando il suo sorriso, mentre le accarezzava delicatamente i fianchi e la schiena, "Non credevo potesse piacerti, in questo modo."
"Io l'ho scoperto solo oggi" ribatté lei, tirandoselo vicino e baciandolo dolcemente sulle labbra, "Almeno mi hai risparmiato il collo- non credo che a mio padre piacerebbe vedermi ricoperta di succhiotti."
"Non si può dire lo stesso di te, piccola sanguisuga" replicò lui ridacchiando, indicandosi due punti distinti sulla clavicola e sul lato del collo, poi fece correre gli occhi sul corpo nudo di Alice e mostrò un piccolo ghigno, "Il tuo collo è l'unica cosa che ho risparmiato, a dire il vero."
"Oh..." fece lei, arrossendo, "Non me n'ero accorta."
"Eri occupata," riconobbe Fred, ridendo.
"Dovrei fare un'ispezione, non credi?" chiese Alice, mordicchiandosi il labbro e cercando di non ridere.
"Accomodati," la invitò lui, liberandola dal suo abbraccio ed ammirandola mentre si alzava.
Inaspettatamente, però, le gambe di Alice furono attraversate da un tremito e lei piombò sul pavimento con un tonfo: "Ahi!" esclamò, confusa, "Ma... perché mi tremano le gambe così?"
Fred spalancò la bocca per lo stupore e scoppiò a ridere, arrossendo leggermente: "Aw, piccola!" la prese in giro, rivolgendole uno sguardo lussurioso, "Sono stato così bravo?"
"Che c'entri tu?" chiese lei, inizialmente non comprendendo, poi Fred le rivolse uno sguardo eloquente e, allora, realizzò, "Oh..."
Lui rise di nuovo, guardando la sua fidanzata che avvampava e cercava di rialzarsi, fallendo miseramente.
Così, Fred si alzò e la aiutò a sollevarsi, schiacciandola contro il proprio corpo e portandola davanti allo specchio: "Guardati" le sussurrò all'orecchio, "Sei stupenda."
Alice schiuse le labbra, sia per la sensazione paradisiaca del corpo di Fred contro il proprio, che per i segni sulla sua pelle- stando a letto, e immersa nel momento col suo amato, non se n'era proprio resa conto.
Aveva i seni e la linea a V pieni di succhiotti ed i fianchi erano striati dove Fred aveva piantato le unghie, muovendola contro di sè.
"Dio, amo il tuo culo," si lamentò Fred, quando la aiutò a girarsi di schiena e a guardare la parte posteriore del suo corpo- in effetti, aveva dimostrato la sua passione ricoprendolo delle impronte delle sue mani.
La schiena era decisamente la parte messa "peggio", ricoperta di graffi dal colore rosso vivo.
"Ti sei impegnato, vedo," mormorò Alice con un sorriso, mordendosi il labbro.
"Mhm..." assentì Fred, strofinando dolcemente il naso contro la sua guancia, poi le spostò una gamba in avanti e spostò una mano lungo la sua pancia, andando sempre più giù, "Questi non li hai visti?"
Alice guardò dove stava indicando e arrossì violentemente, tirando dentro un respiro brusco. Proprio nell'interno coscia, era ricoperta di succhiotti rossi e violacei.
"E non mi sono accorta di nulla?" si chiese ad alta voce, stupita, "Deve essermi piaciuto davvero tanto..."
"Ho esagerato?" domandò Fred, improvvisamente preoccupato, "Non devi avere paura di dirmelo."
"A dire il vero, io stavo per chiederti di farlo più spesso," confessò Alice, sorridendo con una certa spudoratezza.
"Sei incredibile" ridacchiò Fred, prendendole il viso in una mano e baciandola con dolcezza, "Che ne dici di farci un bel bagno caldo e un po' di coccole?"
"Sono d'accordo," dichiarò lei, prima di baciarlo di nuovo.
Così, pochi minuti dopo, erano già immersi nella vasca e lui le stava massaggiando le gambe con cura per fermare il tremito, lasciandole dei baci delicati sulle guance.
"Mi dispiace un po' di aver strappato quel vestitino" ammise Fred, sorridendo, "È rimasto intatto?"
"Sono piuttosto certa che siano rimasti solo quei brandelli neri che erano sul pavimento poco fa" rise Alice, girando la testa da un lato per baciarlo sulle labbra, "Forse non te ne accorgi ma hai giusto un pochino di forza, Freddie."
"È un peccato" scherzò lui, anche se diceva sul serio, "Ti stava bene."
"Forse dovrei comprarne uno della tua taglia e potresti metterlo tu," propose lei con un ghigno.
"Dovrai aspettare almeno il nostro quinto anniversario per vedermi fare qualcosa del genere," disse Fred, scoppiando a ridere e schizzandola con l'acqua.
"Il quinto anniversario, eh?" ripeté Alice dolcemente, arrossendo.
"Di matrimonio," aggiunse lui con un occhiolino, accarezzandole i capelli e dandole un bacio delicato sulle labbra.
Lei arrossì ancora di più, quasi oltre il possibile, e appoggiò la testa alla sua spalla: "Tu vuoi dei bambini, Fred?" gli chiese, di punto in bianco.
"Certo" rispose lui, mordicchiandosi il labbro, "E tu?"
"Ne vorrei mille," ammise lei con un sorriso triste.
"Che hai, amore?" le domandò Fred, notando che il suo tono di voce era mutato.
"Sai, quando Amos aveva ancora una delle sue maledizioni su di me, i guaritori dicevano che forse non ne avrei potuti avere" mormorò Alice, passandosi una mano sul ventre, "Mi domandavo se... Magari, dato che la malattia non era reale, forse potrò."
"Piccola, se ti preoccupa potremmo andare da Madame Pomfrey- lei ti saprà sicuramente dire qualcosa" la rassicurò Fred, preoccupato,  "Avere una famiglia con te sarà fantastico, ma ci sono anche altre maniere... non ti devi sentire male per questo."
"Certo, l'adozione è una cosa fantastica, io stessa sono stata adottata" specificò lei, "È solo che se mi immagino... cambiamo argomento."
"Se ti immagini un nostro bambino, te lo immagini con i miei capelli ed i tuoi occhi?" completò Fred, con un piccolo sorriso, "Anche io."
"Una bambina" precisò Alice, sorridendo e parlando a bassa voce, "Io immagino una bambina."
"Sarebbe la bambina più bella del mondo," disse lui con un sorriso, abbracciandola.
"Soprattutto se somiglia a te," ribatté lei, accarezzandogli una guancia.
"Permettimi di dissentire" replicò Fred, "E comunque, ho una cosa da dirti."
"Che cosa?" chiese Alice, curiosa, mettendosi su un fianco per guardarlo.
"Sai, io e Georgie apriremo il negozio non appena finirà l'anno scolastico" cominciò lui, "E se le cose andranno bene, prenderemo uno o forse due appartamenti."
"Oh, è fantastico!" esclamò lei, sorpresa e contenta.
"La cosa è..." continuò Fred, "Magari, dopo la fine del tuo settimo anno, potresti, ecco..."
Alice lo guardò, interrogativa, e allora Fred buttò fuori tutto: "Potresti venire a vivere con me!"
"Cosa?" esclamò Alice, stupita, voltandosi verso di lui con così tanta velocità da far uscire dalla vasca una buona porzione d'acqua, "Venire a vivere con te?" Io?"
"Non ti va?" chiese lui, mentre il suo sorriso svaniva.
"No!" quasi gridò lei, "Cioè, sì! Certo che mi va!"
Fred, sollevato, se la mise sopra in un moto di euforia e la strinse a sé: "Ti amo così tanto, piccola" mormorò, sorridendo a trentadue denti, "Non hai idea di quanto io voglia un futuro con te."
"Invece sì" ribatté lei, accarezzandogli i capelli e mostrandogli un sorriso meraviglioso, "Perché voglio la stessa cosa."
"E vado da Madame Pomfrey, ma solo se tu vieni con me," aggiunse, mettendo un leggero broncio.
"Certo che vengo con te" la rassicurò Fred, dolcemente, poi le rivolse un sorriso furbo, "Farò tutto ciò che vuoi, signorina."
"Tutto, tutto?" chiese Alice, riflettendo.
"Tutto, tutto," ripeté lui, accarezzandole una guancia.
"Ho parlato di una cosa con Harry, quando eravamo a Grimmauld Place" cominciò lei, nervosa, "Vorrei che anche voi conosceste Draco."
"È innegabilmente cambiato e sapete che ora è una persona migliore- fantastica, oserei dire!" continuò, guardando Fred negli occhi, "Pensavo di invitarlo ad essere in squadra con noi alla Caccia di Hosgmeade."
"Hai ragione" riconobbe Fred, pensieroso, "È cambiato ed è diventato un bravo ragazzo, grazie a te... io ci sto."
E poi, come avrebbe potuto rifiutare?
Fred, nel profondo, si sentiva in debito con Draco- e poi, acconsentendo, avrebbe fatto felice la sua amata.
Infatti, un sorriso enorme apparve sulle labbra di Alice, che lo abbracciò con forza: "Grazie, grazie, grazie!" esclamò, contenta a dismisura.
"Ne parlerò anche con Georgie" promise, stringendola e accarezzandole la schiena, "Stasera vedrai Draco?"
"Sì, non l'ho ancora salutato" rispose lei, "Penso che passerò la serata con lui."
"Ti aspetto qui?" domandò Fred, mordicchiandosi l'interno della guancia.
"Certo" disse Alice, sfiorandogli le labbra col pollice e rivolgendogli un sorriso stupendo, "Pensi che sprecherei l'occasione di averti tutto per me?"
"Saresti proprio un'incosciente," scherzò lui, per poi baciarla appassionatamente subito dopo.
Così, ripresero da dove si erano fermati solo la mezz'ora prima, racchiudendosi nel loro nido caldo e perfetto.

SPAZIO AUTRICE:
Hey ragazz*!
Come potete vedere, ho deciso di fare un capitolo incentrato su Alice e Fred per ricominciare con calma e riprendere sia il ritmo che l'ispirazione.
Mi dispiace che sia un pochino privo di azione, ma spero che vi sia piaciuto lo stesso.
Alla prossima!❤️

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora