CAPITOLO 78 [In revisione]

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SPAZIO AUTRICE
Hey ragazz*. Non so in quanti abbiano visto il messaggio in bacheca ma, come ho già detto, ho avuto una brutta perdita in famiglia. La scrittura mi aiuta molto per sfogarmi perciò ho deciso di finire questo capitolo, che avevo in sospeso, e di postarlo.
Non penso che mi prenderò una pausa dallo scrivere perché, come ho già detto, mi aiuta, ma potrei postare un po' meno e vi chiedo di capire la situazione. Alcuni di voi mi hanno già mostrato affetto e comprensione e vi ringrazio❤️
Detto ciò, buona lettura

Quando si materializzarono ad Hogwarts, i tre presero un respiro profondo per riprendersi dalla nausea. Si guardarono negli occhi, un po' tristi per il fatto che il fine settimana si fosse concluso così, poi si chiusero in un abbraccio.
"Stiamo tutti bene" li rassicurò Remus, dolcemente, "Stiamo solo prendendo precauzioni, ma è tutto okay- siamo una famiglia, lo affrontiamo assieme."
I due ragazzi annuirono in silenzio, stringendosi all'uomo che li stava abbracciando.
"Sirius non sarebbe più al sicuro ad Hogsmeade?" domandò Harry, in ansia.
"Gli incontri dell'Ordine devono continuare e lui non vuole abbandonare Grimmauld Place" spiegò Remus, "Ma se ci saranno pericoli verrà qui, questo è certo."
Alice guardò in faccia suo padre e notò che non era d'accordo su quella parte dei piani: anche lui avrebbe preferito che Sirius fosse venuto subito.
Sospirò e sistemò le valigie degli altri due e la propria con la magia. In seguito, guardò l'orologio: "Andiamo direttamente a pranzo?" domandò.
"Sì, ormai è ora" disse Remus, poi guardò i ragazzi negli occhi e sorrise, "Nonostante l'imprevisto, dovete sapere che è stato il weekend migliore della mia vita."
"Lo stesso vale per noi," rispose Harry, guardando Alice con un sorriso enorme.
"Finalmente ci sentiamo di appartenere a qualcosa," confermò lei, prendendo le mani di entrambi con dolcezza.
"Non sapete quanto mi faccia felice sentirlo," esclamò Remus, commosso e felice.
"Oh, lo sappiamo, fidati" ridacchiò Alice, scherzosa, "Anche se Harry sbava e russa, mentre dorme."
"Hey! Non è vero!" protestò Harry, correndole dietro e sventolando lo zaino, "Vediamo se lo dirai ancora quando ti avrò presa!"
Remus li guardò, sbellicandosi, mentre Alice scappava verso la Sala Grande- come professore, avrebbe dovuto dire loro di non correre nei corridoi, eppure, come genitore, riusciva solo a ridere.
"Okay, okay, Potter!" ansimò Alice, rallentando, "Hai vinto, non ce la faccio più a correre."
"Certo che ho vinto!" si vantò Harry, facendo il finto offeso, "E io non russo, tantomeno sbavo."
"Dillo alla polaroid che sta nella mia valigia," scherzò lei, divertita.
"La che cosa?!" esclamò lui inorridito, anche se gli veniva da ridere, "Poi non farti domande quando ti metterò una delle pozioni di Fred e George nel caffè."
"Uhh, che paura," lo prese in giro Alice, facendogli il solletico e ridendo.
"Oh, fatti avanti Lupin," si lamentò Harry, sorridendo e schivando i suoi attacchi.
Dopodiché, continuando a scherzare, entrarono in Sala Grande.

"Suvvia, Fred" lo stava spronando George, "Tornerà oggi pomeriggio, tirati un pochino su di morale!"
"Ogni volta che ci separiamo capita sempre qualcosa" mormorò lui, ansioso, prendendosi il viso tra le mani, "Non vedo semplicemente l'ora di riaverla qui."
"Non dovrai aspettare molto," intervenne Ginny stupita, indicando l'entrata della Sala Grande.
Fred si alzò di scatto, quasi facendo volare via la panca fissata a terra, e si girò verso l'entrata con un enorme sorriso sul viso.
Alice, vedendolo, sentì il cuore battere all'impazzata e, senza pensarci due volte, cominciò a correre verso di lui, che le andò incontro a passo veloce. Quando la raggiunse, Fred la sollevò con una piccola risata gioiosa, stringendola a sé con le sue braccia forti.
Alice gli strinse le gambe al bacino e gli avvolse le braccia attorno al collo, sorridendo: "Freddie..." mormorò dolcemente, appoggiando la fronte alla sua.
"Mi sei mancata tantissimo, lo sai?" sussurrò lui, spostando una delle sue mani tra i capelli dorati di Alice.
"Mi sei mancato anche tu" disse lei, prendendogli il viso tra le mani e sorridendogli, "Baciami, Fred."
"Ogni tuo desiderio è un ordine, principessa," scherzò Fred, prima di far scontrare le labbra contro le sue in un moto di desiderio e dolcezza.
Alice ricambiò immediatamente il bacio, sfiorando la lingua di Fred con la propria e sorridendo contro le sue labbra: "Ho così tante cose da raccontarti," mormorò quando si staccarono.
Fred la mise giù e la prese per mano, lasciandole un bacio sulla fronte: "Vuol dire che dovremo passare un po' di tempo assieme, oggi" ridacchiò lui, "Farò questo sacrificio."
"Ohh, sacrificio" ripeté lei, prendendolo in giro e ridendo, "Adesso vedo come stanno le cose, Freddie."
"Ti ha pensato parecchio, nel weekend" lo informò Harry, cercando di non ridere, quando si sedettero, "Ti ha anche preso qualche regalino."
"Shh, Harry!" lo zittì Alice, arrossendo.
"Qualche regalino?" le sussurrò lui all'orecchio, sorpreso.
"Tacete tutti e due, una buona volta," intimò lei, imbarazzata.
Così, mentre i due continuavano a prenderla in giro, lei fece il giro del gruppo, salutando i suoi amici con un bacio sulla guancia- poi, di soppiatto, fece apparire la polaroid dove Harry dormiva e la mise nelle mani di Ron, che la studiò con un ghigno.
"Guarda, Hermione!" esclamò lui, scoppiando a ridere, "Alice, sei un genio!"
"Oddio, Harry" rise Hermione, tenendosi la pancia, "Sei adorabile e ridicolo allo stesso tempo!"
"Cosa state guardando?" chiese Harry, inorridito, "Alice, io ti uccido."
Per tutta risposta, Ginny guardò la foto e la alzò verso di lui, sbellicandosi: "Sbavi mentre dormi, Harry?" gli chiese, divertita.
"Okay, io non volevo farlo, ma te la sei cercata!" disse Harry, mentre i gemelli ridevano, guardando la sua foto, poi tirò fuori qualcosa dalla sua tasca.
Subito, Ron si sporse per vedere l'oggetto e guardò Alice con un sorriso enorme, scuotendo la testa e mettendosi a ridere subito dopo.
"Quella cos'è?!" chiese Alice, spalancando gli occhi.
George prese la foto dalla mano di suo fratello e la guardò, poi la passò a Fred, sbellicandosi: "Ally è caduta di testa nel bar di un cinema," la prese in giro, scompigliandole i capelli.
"Oh, piccola!" rise Fred, tenendosi la pancia, "Sei adorabile!"
"Dammi qua!" protestò Alice, strappandogli la foto di mano, "Oh, Merlino..."
Non si era proprio accorta del fatto che Harry le avesse scattato una foto mentre Remus le sfilava i popcorn dai capelli. In effetti, era stata scattata di lato- Alice sorrideva e faceva la linguaccia a Sirius, che la stava prendendo in giro, ed il suo piccolo naso era arricciato in una smorfia divertita; i suoi capelli, invece, erano un casino assoluto! Le ciocche oro pallido erano completamente intrecciate ai popcorn, che le annodavano i capelli in uno spettacolo ridicolo: infatti, davanti a quel lavoraccio, Remus aveva assunto un'espressione disperata.
Alice ridacchiò e arrossì davanti alla foto, poi rivolse uno sguardo minaccioso a Harry e gliela restituì: "Aspetta di essere da solo con me, fratellino" gli preannunciò, sorridendo, "Vedrai!"
"Sappi che se provi a uccidermi, lo dirò a Sirius," replicò lui, altezzoso.
"Sirius ti riderà in faccia e mi aiuterà a finire il lavoro," ribatté lei, ridendo.
"Beh, allora lo dirò a Remus," fece Harry, leggermente spaventato dal combo che Alice e Sirius costituivano.
"Mio padre è facilmente corruttibile" disse Alice, furba, "Basta dire torta al cioccolato e le sue orecchie si drizzano."
"Sei fregato, amico," scherzò Fred, prendendo Alice sotto braccio e lasciandole un bacio sulla guancia.
"Non hai paura che ti soffochi nel sonno?" gli chiese Harry, indicandola.
Fred guardò Alice con un ghigno e aprì la bocca per rispondere, ma lei lo interruppe: "Non dire quello che stai per dire!" intimò, minacciosa.
Così, l'intero gruppo scoppiò a ridere in un moto d'ilarità.

Quando finirono di mangiare, Alice e Fred se ne andarono negli alloggi privati di lei e si buttarono sul letto, l'uno appiccicato all'altra.
"Allora? Ti sei divertita?" le chiese lui, tirandosela sopra in un abbraccio confortevole.
"Davvero tantissimo" rispose lei, sognante, "Finalmente mi sento di appartenere ad una famiglia che sia davvero mia."
"Che avete fatto di bello?" domandò Fred, interessato, accarezzandole i capelli.
Così, Alice fece un riassunto del weekend, facendo ridere Fred con i particolari più divertenti, poi tirò fuori le foto e gliele mostrò, mentre le sistemava sul ripiano della cassettiera e sul comodino.
Nella prima, c'era tutta la famiglia, seduta di fronte al camino: Sirius era sdraiato per terra in una posa seducente, Remus rideva e Harry ed Alice erano seduti schiena-contro-schiena, tenendo le mani unite come una pistola e facendo l'occhiolino all'obbiettivo.
Nell'altra, Alice e Remus erano da soli, seduti su una panchina di Hide Park- lui le circondava i fianchi con un braccio e lei aveva la testa appoggiata alla sua spalla, entrambi con un grande sorriso sulle labbra.
Per finire, Alice aveva incorniciato anche quella dove Harry stava dormendo, con una piccola pozzanghera di bava sotto alla guancia.
"Sono foto bellissime, piccola" disse Fred, sorridendo, "Sono davvero felice che tu ti sia divertita."
"A proposito" fece lei, avvicinandosi e sedendosi sulle sue gambe, "Che ne dici di incontrare mio padre, domani sera?"
"Oh..." sorrise lui, arrossendo lievemente, "Dico che è perfetto!"
"Quando verrà a Hogsmeade, potresti incontrare anche Sirius" propose Alice con un sorriso, "Ho raccontato loro di te e Georgie."
"Certo che lo voglio incontrare" esclamò Fred, felice, "Cosa ne pensano loro?"
"Direi che sono entusiasti quanto te," rispose lei, ridacchiando.
"A proposito di entusiasmo..." mormorò Fred, avvicinandosi alle sue labbra, "Quel regalino di cui parlava Harry?"
"Sei impaziente, eh?" scherzò Alice, mordendosi il labbro e scendendo dalle sue gambe, poi prese il sacchetto e si diresse verso il bagno, "Aspetta qui."
"Sì, signora!" esclamò Fred, sdraiandosi sul letto con le braccia dietro alla testa.
Alice arrossì, mentre si vestiva con ciò che aveva comprato.
"Cosa mi è venuto in mente?" pensò, guardandosi allo specchio.
Poi, prese un respiro profondo e uscì dal bagno, camminando a passo sinuoso fino a trovarsi davanti al letto: "Freddie?" lo chiamò, mostrando uno sguardo innocente.
"Cazzo..." sospirò Fred in un tono basso, guardandola con uno sguardo pieno di lussuria.
Alice indossava uno di quei vestitini corti e succinti da "cameriera" che si vedevano spesso nelle copertine dei film a luci rosse, che le stringeva la vita con un corsetto e mostrava una scollatura da capogiro, delle parigine dal bordo di pizzo e, per finire, un collarino di pelle nera, a cui era attaccata una cinghia circolare in metallo.
"Non sai in cosa ti sei cacciata, piccola" disse a voce bassa, sorridendo leggermente e guardandola da capo a piedi, "Vieni qui, ora."

E, mentre si completavano come pezzi si un puzzle, tra risate e seduzione, Alice pensava che fosse incredibile quanto la minima presenza di Fred non la facesse esitare mai.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora