CAPITOLO 65 [In revisione]

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Quando entrarono nella Sala Comune, Draco ed Alice sembravano una coppia di modelli. Lei si guardò attorno, stupita: i muri erano ricoperti di luci a led verdi, la musica era altissima ed i tavoli erano pieni di roba da bere.
"Wow..." disse, osservando la gente che ballava, beveva e parlava.
"Ci divertiremo," concluse Draco, circondandole i fianchi con un braccio e guidandola all'interno.
"Prendiamo un drink?" le chiese, sorridendo.
"Anche più di uno" rise Alice, avvicinandosi al tavolo e osservando dei piccoli bicchierini vicino ad una grande ciotola di sale grosso e lime, "Questo sembra buono."
"Alice, è tequila" disse Draco, scettico, "È pesante."
"Tanto meglio- e tu bevi con me, comunque" replicò lei, poi si girò verso il ragazzo responsabile del tavolo bar, "Due di questi, per favore."
Il ragazzo diede un bicchierino ad Alice, poi mise del sale in equilibrio sul pollice di Draco, dandogli una fettina di lime in mano: "Dovresti metterla in bocca, amico," gli fece notare, con un sorrisetto.
"Fottiti," gli disse semplicemente Draco.
"Ne avevamo ordinati due," disse Alice, confusa.
"No, Alice" spiegò Draco, in imbarazzo, "È che la tequila si prende in modo... diverso. Dovresti bere lo shot e mangiare il sale dalla mia mano e poi succhiare il lime."
"Dalle sue labbra," si intromise di nuovo il ragazzo.
"Fottiti," dissero di nuovo Alice e Draco, in coro.
Lei arrossì un po' e avvicinò lo shot alle labbra: "Ecco perché non volevi farlo," rise leggermente.
Draco si morse il labbro, nervoso, mentre Alice beveva dal bicchierino, tutto in una volta. Lei strinse leggermente gli occhi e le sue guance divennero rosse, poi lo guardò, gli prese la mano con delicatezza ma velocemente e chiuse le labbra attorno al suo pollice, prendendo il sale. Draco spalancò gli occhi, lasciando uscire un respiro violento: "Cazzo..." mormorò in un sospiro soffocato. Alice a malapena se ne accorse, mentre gli toglieva il lime di mano e ne beveva il succo.
"Ne hai trovata una selvaggia, amico," rise il ragazzo.
"Stai zitto e dammi il bicchierino," ringhiò Draco, mettendo del sale sul pollice di Alice, che sospirava tranquilla, studiando gli effetti dell'alcol.
Alice osservò Draco, mentre svuotava velocemente lo shot, poi le prese il polso con fermezza e prese il sale con le labbra, avvolgendo con le labbra il lato del suo pollice. Mentre Draco succhiava la fetta di lime, Alice lo guardò confusamente: "Anche io dovevo fare come hai fatto tu?" gli chiese, "Dal lato?"
"Sì, Alice Mary" sospirò Draco, mentre il ragazzo del tavolo moriva dal ridere, "Dal lato."
"Oh," arrossì Alice, mettendosi a ridere.
Nel frattempo, lui stava ringraziando il buio per il modo in cui nascondeva il problema che infuriava nei suoi pantaloni.
"Sì, Alice Mary" pensò, scuotendo la testa, "Non dovevi prendere il mio pollice in bocca e farmi pensare a come starebbe attorno al mio..."
I pensieri di Draco furono interrotti, perché Alice lo tirò in pista e iniziò a ballare con lui, muovendosi a ritmo di musica.
"Ecco" pensò lui, ballando, "Peggioriamo la situazione."
"Ti adoro, Draco," rise Alice, ballando.
"Anche io, Alice Mary" disse lui, alzando gli occhi al cielo, "Non reggi proprio l'alcol, eh?"
"Non sono ubriaca" lo contraddisse lei, avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire, "Mi aiuta solo a lasciarmi andare."
"Beh, aiuta anche a me a lasciarmi andare," disse lui, nervoso.
"Ed è un male?" rise Alice, dandogli le spalle e muovendo i fianchi, ballando.
"Sì" sospirò Draco, fissando il suo corpo, "Decisamente."
"Ok, principessa" continuò lui, portandola via dalla pista, "Ballare è una cattiva idea."
"A te piace ballare," obbiettò lei.
"Solo quando sono abbastanza ubriaco" specificò Draco, "E ora non lo sono."
"Hey" disse Blaise, passando di lì, "Stiamo per iniziare sette minuti in paradiso, volete venire?"
Draco fece per rifiutare ma Alice lo interruppe e gli prese la mano, seguendo Blaise: "Qualunque cosa sia, sì" disse, sorridendo, "Io e Draco giochiamo."
Blaise ghignò lievemente e guardò Alice da capo a piedi: "Stai proprio bene, Alice," si complimentò.
"Grazie," disse lei con un sorriso, mentre Draco fulminava Blaise con lo sguardo.
Raggiunsero un gruppetto di persone sedute in cerchio di fronte a un armadio, che avevano un tavolo con dei drink, di fianco a loro. Alice, Draco e Blaise ne afferrarono uno ciascuno e presero posto, sedendosi per terra. Un ragazzo, guardando Alice, fece un leggero fischio: "Chi è la biondina?" mormorò, ridendo.
"Sono Alice" si presentò lei, con un lieve sorriso omicida, "E ho problemi di rabbia."
Draco cercò di trattenere, invano, un sorriso e se la tirò vicino.
"Se capiterà con quel viscido non la lascerò andare," decise, tra sé e sé, protettivo.
"Sai come funziona il gioco, Alice?" le chiese Blaise.
Lei scosse la testa, sorseggiando il drink, e lui continuò a spiegarle, mettendo una bottiglia e un cronometro al centro: "Si gira la bottiglia per scegliere due persone e queste andranno dentro all'armadio, per sette minuti" le disse, "Capito?"
Alice annuì: "E cosa bisogna fare in quei sette minuti?" chiese, confusa.
"Beh, quello dipende da te" disse Blaise con una leggera risata, "Quello che succede durante il gioco, rimane nel gioco."
Lei annuì di nuovo e così, la bottiglia girò.
Cinque coppie entrarono prima che toccasse ad Alice, tra cui Draco ed il tipo che le aveva fischiato. Quando uscì, il ragazzetto sembrava terrorizzato.
"Che gli hai detto?" aveva chiesto Alice, incredula.
Draco aveva scrollato le spalle, con un ghigno.
Le altre coppie, la maggior parte delle volte, si baciavano e, durante un altro turno, Alice aveva sentito dei gemiti uscire dall'armadio: "Ma è igienico entrare lì dentro?" aveva riso, dando di gomito a Draco, che aveva risposto alla sua risata scuotendo la testa.
La bottiglia, ad ogni modo, si posò su Alice e i ragazzi nel cerchio tesero i muscoli, in attesa. Con sua grande sorpresa, quando la bottiglia girò di nuovo, puntò su Draco.
Lui si girò di scatto, guardando Alice negli occhi, e lei gli sorrise: "Andiamo?" gli chiese, dolcemente.
Draco si alzò, prendendo Alice per mano e aiutandola a sollevarsi da terra. Entrarono lentamente nell'armadio ed il cronometro partì non appena chiusero la porta.
"È buio pesto..." mormorò Alice, nervosa, muovendosi nell'oscurità.
"Hai paura del buio?" ridacchiò Draco, appoggiandosi ad una parete dell'armadio.
"Non paura paura" ribatté lei, cercandolo e tentando di non cadere, "Mi rende nervosa."
"Alice, ti sento e stai letteralmente girando in tondo" la prese in giro lui, orientandosi immediatamente e tirandola a sé dai fianchi, "Eccoti."
Alice ringraziò il buio, arrossendo, e si appoggiò al petto di Draco, calmandosi immediatamente: "È davvero bello abbracciarti," gli disse, sincera.
Draco rimase in silenzio e rise piano, tra sé e sé.
"Che c'è?" chiese lei, con un sorriso.
"È tutta la sera che mi.... come dire?" rise Draco, più calmo grazie all'alcol, "È tutta la sera che sei frustrante, ecco."
"Frustrante?" ripeté lei, ridendo e realizzando, "Senti, quella cosa di succhiarti il dito non era intenzionale."
"Però, posso assicurarti che ha avuto un certo effetto" scherzò Draco, imbarazzato, "E ti devi dare una calmata, quando balli."
Alice ghignò leggermente e si avvicinò a Draco, spingendolo alla parete: "Ti innervosisco così tanto, Malfoy?" gli chiese, respirando con calma sul suo collo.
"Alice Mary..." mormorò lui, improvvisamente serio e nervoso, "Hai bevuto."
In effetti, Alice era piuttosto ubriaca, ma, in quel momento, voleva solo lasciar andare e divertirsi un po'.
"Anche tu hai bevuto, Draco" gli ricordò, ridendo e facendo scorrere la mano sul suo petto per trovare il suo viso e, infine, i capelli, "Hai i capelli morbidi."
"Ecco cosa intendevo," disse Draco, mentre il cuore sembrava volergli uscire dal petto.
"Ti metto a disagio?" chiese Alice, mettendogli una mano tra i capelli e disegnando cerchi sulle sue spalle con l'altra.
"No" si affrettò a dire lui, "Ma... ci metterà a disagio, in futuro."
"Draco, stiamo solo parlando," disse lei, alzando gli occhi al cielo.
"Sì, ma io non voglio solo parlare" disse Draco di getto, a voce bassa, "Mi stai spingendo al limite della sopportazione, stasera, Alice Mary."
Alice guardò dove pensava che sarebbero stati i suoi occhi, nel buio, e si sentì arrossire. Per una volta, avrebbe potuto smettere di pensare. Per una volta, poteva semplicemente essere egoista e smettere di pensare costantemente.
Così, spostò anche l'altra mano dietro al suo collo e si morse leggermente il labbro: "Quello che succede nel gioco, rimane nel gioco" mormorò, "Giusto?"
Draco la prese per i fianchi e la spostò, mettendola con le spalle al muro. Aveva bisogno del controllo, in quel momento. Aveva sentito bene? Gli stava dicendo che poteva baciarla. Eppure aveva anche ripetuto quella stupida frase di Blaise- significava che avrebbero dovuto dimenticare tutto.
Nonostante questo, quanto aveva aspettato questo momento? Quanto aveva sperato che un giorno avrebbe potuto baciarla? Era solo un gioco e non ne avrebbero più parlato, ma aveva davvero importanza?
Sapeva benissimo che lei sarebbe tornata con Fred non appena lui le avesse dimostrato di amarla e sapeva anche che quel momento sarebbe arrivato presto. Quando avrebbe avuto di nuovo un'occasione del genere?
Così, premette il corpo a quello di Alice e le mise una mano attorno al collo, stringendo lievemente. Si avvicinò abbastanza da sentire il respiro tremante di lei sul suo viso ed unì le loro labbra, con un bisogno incredibile e bruciante. Alice ricambiò il bacio, facendosi trasportare e guidare dalla passione feroce di Draco, e, quando lui le strinse di più il collo e le mise una mano tra i capelli, un gemito appena udibile lasciò le sue labbra e vibrò contro quelle di lui, motivandolo ancora di più. Draco le morse lievemente il labbro e la baciò di nuovo, facendo scontrare la lingua con la sua e afferrandola dai fianchi, mentre Alice gli tirava leggermente i capelli, facendo accelerare il suo respiro.
Si fermarono improvvisamente, ansimando, quando Blaise bussò sulla porta, esclamando: "Sette minuti scaduti!"

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora