CAPITOLO 80 [In revisione]

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Draco aveva avuto un weekend difficile.
La mattina dopo la partenza di Alice, aveva ricevuto una lettera da suo padre, che lo invitava a tornare a casa per le vacanze di Pasqua - anzi, glielo ordinava.
Al pensiero, aveva stretto la mascella per contrastare la voglia di gridare.
Odiava suo padre.
Odiava la sua crudeltà, il modo in cui trattava sua madre Narcissa, il modo in cui trattava lui, il suo razzismo, il fatto che lo avesse condizionato tutti quegli anni, rendendolo la peggior versione di sé stesso, la maniera in cui lo terrorizzava con la sua sola presenza... e soprattutto, odiava sentirsi un codardo per colpa sua.
"Come ci si può divincolare dalla presa di Lucius Malfoy?" pensava spesso, guardando il soffitto con disperazione, "Come si può scappare?"
Quando aveva questi pensieri, di solito aveva Alice a consolarlo con la sua presenza. Averla attorno era come un'iniezione di morfina nelle vene, che scacciava qualsiasi dolore.
Quanto avrebbe voluto sfogarsi a squarciagola, gridare qualsiasi insulto a suo padre e lasciare che lei sapesse tutto- ma non poteva.
Sapere qualcosa di troppo la avrebbe messa sicuramente in pericolo e forse la avrebbero aggredita di nuovo, come all'inizio dell'anno... stavolta però, si disse Draco in preda alla paranoia, avrebbero finito il lavoro.
Inoltre, sua zia Bellatrix era scappata da Azkaban e Draco sapeva con certezza che non avrebbe portato a nulla di buono.
Nonostante gli mancasse terribilmente sua madre, non aveva nessuna voglia di tornare a casa- era solo e semplicemente terrorizzato.
Prese un respiro profondo e cercò di distrarsi da quei pensieri, schiacciandosi sulla superficie morbida del tappeto e godendosi il calore del camino poi, improvvisamente, una voce lo scosse: "Vedo che anche tu hai abbandonato la comodità dei divani, dopotutto!"
"Alice Mary?" esclamò Draco, alzandosi di scatto dal pavimento.
Alice si avvicinò a lui, ridacchiando: "La sola ed unica," scherzò, aprendo le braccia.
Immediatamente, lui si precipitò ad abbracciarla, con un enorme sorriso sul viso: "Mi sei mancata terribilmente..." mormorò piano, mettendole una mano tra i capelli e stringendola forte.
"Anche tu, Draco" confessò lei, respirando il suo profumo e schiacciando il viso al suo petto, "È fantastico rivederti."
"Ti sei divertita?" chiese Draco, prendendole il viso tra le mani e spostandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio, "Stai bene?"
"Siamo dovuti tornare prima, Bellatrix è scappata da Azkaban e per Harry non era più sicuro" disse Alice un pochino rammaricata, ma poi sorrise al pensiero di tutti i bei ricordi che aveva accumulato, "Però, è stato un weekend davvero fantastico."
"Già, ho sentito di Bellatrix" disse piano lui, cercando di mascherare il panico con un colpo di tosse, "Ma sono davvero contento che tu ti sia divertita."
"Ho una cosa per te, comunque" cambiò argomento lei, tirando fuori una scatolina, "Non pensavo che i mercatini di Londra potessero essere così interessanti, ma appena ho visto questo ho pensato a te."
"Hai pensato a me?" ripeté Draco sorpreso, a bassa voce, riempendosi di un calore bruciante e piacevole, "Alice Mary, non dovevi."
"Shh, aprilo e basta" lo riprese Alice, alzando gli occhi al cielo, "Accetta il mio regalo o ti raserò i capelli a zero mentre dormi."
"Non hai proprio mezze misure, vero?" ridacchiò lui, scuotendo la testa e aprendo la scatolina.
Quando ne tirò fuori il contenuto, schiuse le labbra in un moto di meraviglia.
"Oh, Alice Mary..." sussurrò, guardando l'anello d'argento elaborato ma segnato dal tempo, che incorniciava elegantemente una pietra verde smeraldo, "Io- io non so cosa dire."
"Ti piace?" chiese lei, sorridendo ed infilandoglielo all'indice, "Ti dona."
"È meraviglioso" disse Draco, quasi sul punto di scoppiare dall'emozione, "E anche tu sei meravigliosa- assolutamente meravigliosa."
"Grazie," aggiunse con un sorriso, tirandola tra le sue braccia e stringendola forte.
"Non mi devi ringraziare" ribatté lei, accarezzandogli i capelli, "Piuttosto pensa a cosa potremmo fare stasera."
"Stasera?" domandò lui, confuso.
"Non ti ho visto per tutto il weekend" replicò Alice, sorridendo e staccandosi per guardarlo negli occhi, "Mi merito una serata con te, no?"
"Non finisci mai di stupirmi" mormorò Draco, facendole un sorriso meraviglioso, "Grazie a Merlino hai il cappotto addosso- andiamo!"
"Dove andiamo?" chiese Alice ridendo, mentre lui la prendeva per mano, afferrando il proprio cappotto con l'altra, e usciva dalla Sala Comune dei Serpeverde di corsa.
"Oggi fatti guidare da me, principessa" comandò Draco, con un sorriso entusiasta, "Non te ne pentirai!"
Poco dopo, infatti, Alice era tutt'altro che pentita: Draco la aveva portata ad Hogsmeade e, tenendosi a braccetto, stavano facendo una passeggiata.
Mentre parlavano del nulla, ridendo spensieratamente, Draco pensava a quanto quella ragazza lo rendesse felice- era mai possibile che fosse in grado di fargli dimenticare tutti i suoi problemi solo stando assieme a lui? Non sapeva spiegarselo.
"È così ovvio, Draco" stava discutendo Alice, ridacchiando, "I biscotti allo zenzero sono cento volte meglio dei bastoncini di zucchero."
"Non è vero!" insistette lui, testardo, "I bastoncini di zucchero possono avere mille gusti, i biscotti no."
"E allora?" ribatté lei, "I biscotti, almeno, non ti tagliano la lingua."
"Alice Mary, nessuno si è mai tagliato la lingua con un bastoncino di zucchero" la contradisse Draco, poi la guardò con più attenzione e sorrise, divertito, "Suvvia, non dici sul serio."
"Non ridere di me!" protestò lei, arrossendo come un pomodoro, "Mi è capitato tre volte- quei cosi sono pericolosi!"
"Oddio, sei assolutamente ridicola" scoppiò a ridere Draco, "Nessuno mi fa ridere come te."
"Ridicolo sarai tu!" ribatté Alice, anche se pure lei si stava sbellicando, "Guarda che fa malissimo, non smette di sanguinare per un pezzo."
"Stai sicuramente esagerando," la prese in giro lui.
"Non è vero, guarda!" insistette lei, poi tirò fuori la lingua per mostrargliela.
Draco, nonostante non ci stesse minimamente pensando in quel momento, avvampò.
La vista di Alice, che lo guardava dal basso con i suoi occhi grandi e gli mostrava la lingua in quel modo....
"Per Merlino, Draco" pensò, riacquistando il controllo di sé, "Riprenditi, idiota ormonato."
"Oh, uhm..." borbottò, arrossendo leggermente e ridacchiando, "Sì, in effetti hai dei segnetti."
"L'ultima volta, è successo durante le vacanze di Natale" ricordò Alice, storcendo un pochino la bocca e ricominciando a camminare con Draco, "Ho sanguinato tantissimo."
Draco arricciò il naso al pensiero del sangue.
Per qualche motivo, gli venne in mente il giorno in cui Alice era stata aggredita.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora