CAPITOLO 67 [In revisione]

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Alice si toccò la faccia, per assicurarsi che non fosse tutto un sogno. Si sentiva parecchio stordita e la testa le girava, ma non poteva essersi sbagliata: erano le voci di Fred e Draco, ne era sicura.
Perché stavano parlando fuori dal suo dormitorio? Come ci era arrivata, lei? Come erano arrivati a quel tipo di situazione?
Alice si mise a riflettere sulle parole che aveva sentito. Fred sapeva che lei e Draco si erano baciati ma non era arrabbiato e... aveva forse capito bene? Draco provava qualcosa per lei?
Non ne era sicura, ma si sentiva molto in colpa. Forse avrebbe dovuto smettere di atteggiarsi nel modo di sempre, forse lo aveva illuso. Però, Draco avrebbe subito notato il cambiamento- chissà cosa avrebbe pensato! Non poteva fargli sapere di essere al corrente di tutto, si sarebbe sicuramente convinto di un intervento di Fred e le faceva troppo piacere che avessero parlato civilmente.
"Oh, Fred..."
Lui la amava, lui avrebbe fatto di tutto per riaverla. Era così contenta che sembrava che il cuore stesse per scoppiarle.
Nella confusione dell'alcol, però, Alice si riscosse: "Deve dimostrarmi comunque che è cambiato," si ricordò, cercando di essere severa con la parte di lei che voleva sperare. Cosa doveva fare? Aspettare o prendere l'iniziativa? Decise di fare entrambe le cose.
Si promise, mentre si addormentava, di passare anche un po' di tempo con Draco. Non voleva fargli pensare di essersi dimenticata di lui.
Alice, per una volta, era convinta che tutto sarebbe andato meglio.

La mattina dopo, Alice si svegliò presto e si fece un bagno, afflitta da un mal di testa martellante ed una profonda confusione. Si chiese, nel profondo, se fosse davvero sicura di ciò che aveva sentito. Era successo davvero? Era impossibile che si fosse immaginata tutto. Come avrebbe fatto a togliersi il dubbio? Fred e Draco avevano intenzione di raccontarle della sera prima o avevano deciso di mantenere il segreto?
Alice, immergendosi completamente sott'acqua, decise di lasciare che la situazione si sviluppasse da sola e di parlare anche con i suoi amici, magari anche con Fred. Soprattutto, voleva parlare con Draco. Se veramente aveva dei sentimenti per lei, baciarlo era stato uno sbaglio crudele ed egoista da parte sua. Voleva passare un po' di tempo con lui per farsi perdonare e decise di comportarsi come sempre: lo conosceva, se lui avesse scoperto che lei sapeva tutto, si sarebbe chiuso in sé stesso e si sarebbe allontanato.
Alice riemerse dall'acqua e si asciugò, poi si infilò la divisa, si lavò i denti e si spruzzò un profumo dall'aroma di vaniglia- il preferito di Fred.
Si guardò allo specchio, storcendo il naso davanti alla gonna troppo corta che Amos aveva comprato per lei. Scosse la testa e decise di fare un piccolo regalo a suo papà, quello vero, che si comportava come tale, così chiuse gli occhi e fece apparire una scatola di cioccolatini, sorridendo.
Pianificò anche di chiedere delle foto di Cedric a Silente. Amos non era suo padre ma Cedric rimaneva suo fratello e non aveva nulla di suo, che glielo ricordasse.
Quella mattina, Alice sperava in un nuovo inizio.
Uscì dal dormitorio e camminò velocemente fino alla Sala Grande, con un po' di nervosismo. Si fermò all'entrata e prese un respiro profondo, guardando il tavolo dei Grifondoro e studiando i suoi amici, uno per uno. Si diresse verso di loro, guadagnandosi i loro sguardi incerti.
Alice si chiese se il suo arrivo promettesse guai.
"Hey," li salutò con un sorriso, mentre Fred la guardava ad occhi spalancati.
"Alice..." mormorò lui, quasi balbettando, "Ciao."
"Freddie," mormorò Alice, arrossendo lievemente.
Il resto del gruppo la accolse con un sorriso enorme.
"Come stai Ally?" chiese George, apprensivo.
"Tutto bene?" rincarò Harry.
"Mi manchi," aggiunse Ginny, rammaricata.
"Sto... bene" disse lei, cercando di sembrare convinta, "Mi mancate tanto."
"Fai colazione con noi?" chiese Ron, speranzoso.
"Sì, Alice! Siediti!" chiese Hermione, sorridendo.
"In realtà, ora non posso" disse Alice, dispiaciuta, "Ma... potrei, a pranzo."
Fred la guardò stupito e nervoso, con un sorriso minuscolo: "Fantastico," sussurrò.
Alice non rispose al suo sguardo e iniziò a far traballare una gamba, mentre il cuore le batteva all'impazzata per l'agitazione.
"Menomale!" esclamò felice George.
"Sì, ottimo" concordò Harry, alzandosi e raggiungendola, "Comunque, Remus ha chiesto se questo weekend vogliamo tornare a Grimmauld Place con lui."
"Certo!" esclamò Alice, felicissima, abbracciandolo, "Non vedo l'ora."
"Nemmeno io," concordò lui, rispondendo al suo abbraccio e sorridendo.
"A dopo allora," disse lei al gruppo, allontanandosi con un sorriso.
Loro la salutarono, sorridendo a loro volta e Fred si morse il labbro, pensieroso.
"Credo che le manchiate solo voi..." mormorò, triste.
"No, Fred, che dici?" lo spronò Ginny, "Hai visto com'era nervosa?"
"E cosa dovrebbe significare?" chiese lui, sconsolato.
"Credo che significhi che ti ama, ma che ha ancora bisogno di tempo," intervenne Hermione.
"Siete fatti l'uno per l'altra, Freddie" lo consolò George, "Non ti abbattere- e poi avevi in mente di fare quella cosa, no?"
"Shh, non voglio che dei pettegoli ti sentano!" disse Fred, guardandosi attorno, "Sì, voglio farlo, ma forse devo lasciarle un po' di tempo per riflettere, come dice Hermione."
"Non sono d'accordo" disse Ron, "Alice ti ha detto che devi dimostrarle delle cose, se aspetti penserà che non hai idea di come farlo."
"Lo credi davvero?" chiese Fred, poco convinto.
Ron, semplicemente, alzò le sopracciglia e annuì.
"Per quanto io ti sia andato contro in questi giorni, sono d'accordo con Ron" intervenne Harry, "Lei non aspetta altro che un motivo per tornare da te."
Fred annuì, sospirando, e si mise a pensare a come agire. Nella sua testa, il cervello si muoveva come una scacchiera e, pedina dopo pedina, Fred era sempre più deciso.
Nel frattempo, Alice aveva raggiunto il tavolo dei Serpeverde e si era seduta di fianco a Draco.
"Hey," lo aveva salutato con un sorriso.
"Alice Mary," aveva risposto lui, ricambiando il sorriso e porgendole una polaroid in bianco e nero, "Guarda questa, ce l'ha fatta Blaise ieri sera."
Alice, felice, guardò la polaroid. Sembravano entrambi così ubriachi: "È molto bella," rise, poi guardò meglio Draco ed il suo umore tracollò. Lo osservò da vicino e gli prese il viso tra le mani, preoccupata. Draco aveva il viso stanco ed i suoi occhi erano cerchiati da occhiaie: "Draco..." mormorò Alice apprensiva, toccandogli la fronte, "Scotti tantissimo."
"Davvero?" sussurrò lui, stordito, "Non mi sento molto bene, in effetti."
Alice gli riempì il bicchiere di spremuta d'arancia e glielo porse, ma lui storse il naso e voltò il viso dall'altra parte. Solo in quel momento, Alice capì quanto stava male.
"Draco, ti prego" lo spronò, "Hai bisogno di vitamine, bevine almeno metà."
Lui sospirò e, sforzandosi, lo bevette quasi tutto. Nel frattempo, Alice gli aveva preparato una fetta di pane con un po' di burro e marmellata.
"No, Alice..." si lamentò lui, "Non ce la faccio, mi sentirò male."
Lei sospirò e prese una zolletta di zucchero: "Apri la bocca" gli disse, prendendogli il viso con una mano, "Se non mangerai niente, devi almeno fare in modo di non svenire."
Draco la guardò, imbronciato, e le diede retta.  Alice sorrise lievemente e gli mise la zolletta di zucchero in bocca: "Sei proprio un bambinone, lo sai?" scherzò, addolcita.
"Non mi prendere in giro!" si lamentò lui, sporgendo il labbro inferiore.
Lei stava per rispondergli ma venne interrotta da Harry: "Alice, oggi io e te non abbiamo lezione" la informò, "Silente ci ha convocati, dobbiamo essere nel suo ufficio tra un'ora."
"Oh, d'accordo" le disse lei, con un sorriso, "A dopo, allora."
Harry guardò Draco e un mezzo sorriso si formò sulle sue labbra.
"Non festeggiare, Potter" disse Draco, sprezzante, "È solo influenza."
"Smettila, Draco" lo riprese Alice, ridendo, poi salutò Harry, che si stava allontanando mentre moriva dalle risate.
"Perché Silente vi ha convocati?" chiese lui, ancora imbronciato, "E per chi è quella scatola di cioccolatini?"
"Probabilmente andrò a casa con Harry e Remus, questo weekend- forse si tratta di quello" rispose lei, "Ed i cioccolatini sono per Remus."
Draco annuì e poi fece per alzarsi, tremante per il freddo.
"Dove credi di andare?" fece Alice, tirandolo giù.
"A lezione," disse lui, semplicemente.
"No, non se ne parla" gli proibì lei, "Io e te andremo nel tuo dormitorio e verrò a controllarti in ogni momento libero."
"Non c'è bisogno che tu lo faccia," insistette Draco.
"Draco, lascia che mi prenda cura di te" gli intimò Alice, "Anche perché lo farò, che tu lo voglia o no."
"Prepotente," sbuffò lui, tentando di nascondere un sorriso.
"Prepotente e fiera di esserlo" scherzò lei, aiutandolo ad alzarsi, "Su, andiamo."
Alice aiutò Draco ad arrivare nel dormitorio e lo fece stendere sul letto, poi frugò nel suo armadio e tirò fuori un pigiama: "Cambiati e mettiti sotto la coperta" comandò, "Vado a bagnare un po' di bende da metterti sulla fronte."
Andò in bagno, mentre Draco si lamentava, e fece apparire una scatolina di zollette di zucchero, un rotolo di benda ed un termometro. Poi, prese una caraffa, una ciotola ed un bicchiere dalla Sala Comune e li riempì d'acqua fredda.
Uscì dal bagno e appoggiò tutto sul comodino di Draco, che si era messo il pigiama ed infilato sotto le coperte.
"Dove hai preso tutta quella roba?" chiese.
"Non ha importanza, ora provati la febbre," intimò, mettendogli il termometro in bocca e facendogli alzare gli occhi al cielo per l'irritazione.
Passati cinque minuti, Alice controllò il termometro: "39,5 di febbre" enunciò, "Tu non ti muovi di qui, sei avvisato."
Draco fece per protestare ma lei gli rimboccò le coperte e si stese di fianco a lui, facendogli appoggiare la testa alla sua spalla: "Resto con te finché non devo raggiungere Silente" disse, pettinandogli i capelli con le dita, "Poi tornerò prima e dopo pranzo, e da lì ogni due ore se avrò lezione."
"E se non avrai lezione?" chiese lui, godendosi segretamente la situazione.
"Resterò con te tutto il pomeriggio," disse Alice con un sorriso.
"Perché lo fai?" domandò Draco, insicuro.
"Quando capirai che sei davvero molto importante per me?" chiese lei, in risposta.
Lui si rilassò e le sorrise, sistemando il viso nell'incavo del collo di Alice: "Ti dispiace se mi addormento?" sussurrò, stanco.
"Dormi," disse dolcemente lei, accarezzandogli i capelli, "Non preoccuparti di nulla, ci sono io."
Così, Draco si addormentò, affondando in sogni dolci che profumavano di vaniglia.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora