CAPITOLO 69 [In revisione]

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"Scusa, non volevo rendere tutto strano" sussurrò Draco, "A volte faccio fatica a ricordarmi che..."
"Non fa niente, non è colpa tua" lo interruppe Alice, passandogli una mano tra i capelli, "Non parliamone più, okay?"
Lui chiuse gli occhi, godendosi il suo tocco, e annuì piano.
Draco prese un respiro profondo, mentre Alice gli baciava una guancia, a pochi centimetri dalle sue labbra, e scendeva da sopra il suo corpo: "Ora devo andare a pranzo, torno tra poco col tuo cibo" gli disse, "E voglio che bevi tutta l'acqua, d'accordo?"
"D'accordo" mormorò Draco, "Mi farò venire in mente qualcosa da fare assieme, oggi pomeriggio."
"Perfetto" fece Alice, con un sorriso, "A dopo."
"A dopo," rispose lui mentre la guardava allontanarsi.
La guardò camminare, con i capelli lunghi e luminosi che ondeggiavano, seguendo i suoi movimenti, e sentì il cuore sprofondare. Quando gli sarebbe passata? Quando avrebbe smesso di amarla? Sarebbe mai riuscito ad averla sopra di sé, a vedere i suoi fianchi, le sue labbra, i suoi capelli, i suoi occhi che erano così diversi dal giorno alla notte, e a rimanere indifferente? Sarebbe mai riuscito a sentirla parlare, ad avere le solite, lunghe, conversazioni e ad essere privo di interesse? Draco pensava e sopportava, giorno dopo giorno, ma non sapeva darsi una risposta che lo rassicurasse.
Nel frattempo, Alice era giunta alla Sala Grande e, cercando di mantenere la calma, si diresse verso il tavolo dei Grifondoro a passo disinvolto.
Alice salutò i suoi amici e, sedendosi, notò che Fred e Ginny non erano ancora arrivati.
"Ally!" la salutò George, stritolandola, con un enorme sorriso sul volto.
Alice sussultò per il ricordo del corpo caldo di Fred, ma poi si mise a ridere e rispose all'abbraccio: "Georgie, mi sei mancato," disse, in maniera dolce e sincera.
"Tutto bene?" le chiese Harry, apprensivo.
Alice annuì piano, con un sorriso.
Ron la guardava con una leggera smorfia ed Hermione lo prendeva in giro: "Scusa se non ti ho salutata subito, Alice" rise lei, voltandosi per guardarla, "Sto cercando di far ragionare Ronald."
"Tutto okay, Ron?" chiese Alice, trattenendo una risata.
"Sono arrabbiato con Fred" borbottò lui, col broncio, "Per colpa sua, stai poco con noi."
Lei quasi si soffocò, sia per l'imbarazzo che per la comicità della sua faccia.
"A proposito..." mormorò, guardando George, "Lui e Ginny non vengono?"
"Certo che vengono, stanno solo sistemando delle cose" la rassicurò lui, "E comunque mi sei mancata molto anche tu."
"E questo pomeriggio potresti uscire con noi," propose Hermione.
Alice provò un moto di imbarazzo- era tutto il giorno che rifiutava i loro inviti e pensò che, probabilmente, iniziava a sembrare una cosa studiata: "Scusa, 'Mione" disse, sinceramente dispiaciuta, "Draco aveva la febbre molto alta stamattina e voglio rimanere con lui per assicurarmi che stia bene."
"Oh, non preoccuparti" la rassicurò lei, "Capisco."
"Scusa, davvero" ripeté Alice, rammaricata, "Non voglio che pensiate che vi stia evitando, è l'ultima cosa che vorrei."
"Ti crediamo, Ally" la rassicurò George, "Non preoccuparti."
Lei annuì, calmandosi un pochino, e, girandosi, vide Ginny e Fred avvicinarsi.
Si alzò immediatamente e abbracciò Ginny, sorridendo: "Ginny, Ginny, Ginny," mormorò, stringendola forte.
L'altra la accolse nell'abbraccio con una piccola risata, stringendola a sua volta: "Mi sei mancata così tanto, Alice" sospirò, un pochino triste.
"Anche tu," confessò lei, staccandosi, e Ginny, improvvisamente e troppo velocemente perché qualcuno a parte Alice potesse notarlo, alzò entrambe le sopracciglia in maniera eloquente e fece un piccolo cenno con la testa, verso Fred.
Alice arrossì violentemente, come non faceva da un po', e guardò Fred negli occhi. Lui era lì, un paio di passi indietro, ed era nervoso.
Stava in piedi in una posizione rigida e si grattava distrattamente un braccio, mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Alice..." la salutò, a voce bassa.
Lei, malgrado tutto, lo guardava e le sembrò impossibile, quasi doloroso, negargli un sorriso; così, andando verso di lui, incurvò le labbra, in modo lieve ma pieno di dolcezza: "Freddie" sussurrò, a mo' di saluto, poi gli sfiorò il braccio, "Dovresti smetterla di grattarti, sei tutto rosso."
Fred sussultò al tocco di Alice e la guardò intensamente- gli veniva quasi da piangere.
"Perché ho rovinato tutto?!" si chiese, con disperazione, "Potrei stare con lei tutti i giorni, ottenere di più di questi momenti fugaci, ma no... io sono Fred Weasley, certo che ho dovuto mandare tutto a puttane."
Anche Alice, in quel momento, non si sentiva bene. Fred le mancava, le mancava come l'aria. Sapeva benissimo che la pelle di Fred non era né sensibile né arrossata, ma stargli lontano le sembrava così inconcepibile che ogni scusa diventava buona per sfiorarlo. Nel profondo, voleva mollare tutto, voleva dirgli di non preoccuparsi di nulla e che desiderava solo stare con lui, ma non poteva: doveva avere rispetto di sé stessa e delle proprie decisioni, non importava quanto fosse difficile.
Eppure, quando aprì la bocca per chiedergli come stesse, qualcos'altro uscì: "Mi manchi," disse Alice di getto, avvampando fino all'attaccatura dei capelli non appena se ne rese conto.
Fred spalancò gli occhi, non certo di aver sentito bene: "Forse l'ho immaginato" pensò, "Forse le mie emozioni mi stanno facendo impazzire."
Eppure, il rossore sul viso di Alice e l'imprecazione che esclamò in maniera soffocata furono la sua conferma: "Mi manchi anche tu... terribilmente" rispose immediatamente, con la voce che gli tremava ed il cuore che batteva all'impazzata, "Stavo giusto per chiederti se potevamo parlare più tardi- solo se ti va, chiaro."
Dire che il cuore di Alice aveva preso il volo sarebbe stato un eufemismo. Gli occhi le si ingrandirono, domati da un luccichio intenso che Fred non vedeva da tempo - "Per colpa mia," si rammaricava - e lo portava a pensare, intensamente ed in modo quasi ripetitivo, a quanto fosse bella.
"Sì, mi va!" esclamò subito Alice, poi abbassando la voce per l'imbarazzo, "In realtà, ci speravo..."
"Io speravo che accettassi," replicò Fred, nervoso.
Lei lo guardò negli occhi e, dopo tante lacrime e discussioni, i due si sorrisero di nuovo.
"Beh..." mormorò Alice, senza smettere di sorridere, "Non facciamo aspettare i nostri amici, Ron ce l'ha già abbastanza con te."
A Fred quasi scappò una risata e le indicò il tavolo, facendo prima sedere lei e poi occupando il posto di fianco al suo. I membri del gruppo si lanciarono degli sguardi eloquenti e George notò, con piacere, che il suo gemello sembrava di nuovo felice.
Ron, sventolando una coscia di pollo, si indicò gli occhi con due dita e poi le puntò aggressivamente contro Fred, facendo sbellicare i ragazzi.
"Allora, Ally" cominciò George, "Harry mi ha detto che andrete a casa con Remus, venerdì sera."
Alice non poteva saperlo, ma George stava lanciando un chiaro segnale a Fred che, impercettibile, gli fece un cenno di assenso con la testa.
"Sì, non vedo l'ora" disse lei, felice, "Non ho mai passato più di quattro ore consecutive con mio padre, vorrei rimediare."
"E non ti fa disperare il fatto che Harry sarà una specie di fratello minore?" scherzò Ron, guadagnandosi una pacca sulla spalla da Harry ed Hermione, contemporaneamente.
"Senza «una specie»," ribatté Alice, ridendo e lanciando un'occhiata a Harry, che iniziò a sbellicarsi.
"No, aspetta" si fermò Fred, con un sorriso sconvolto, "Cosa?"
"Niente, niente," dissero Harry e Alice, in coro.
"Segreto di famiglia," scherzò lui.
"Non ho capito," fece Ron, confuso.
Fred, George ed Hermione si guardarono e, all'unisono, dissero: "Nemmeno noi!"
Ginny, invece, ghignava sotto i baffi ed Alice lo notò subito: "Harry!" esclamò, "Lo hai detto a Ginny- Remus ti ucciderà!"
"Se lo verrà a sapere!" puntualizzò lui, facendole le occhioni e ridendo.
"Ma certo che lo verrà a sapere!" ribatté lei, sbellicandosi.
"Passi troppo tempo con Malfoy" scherzò Hermione, citando, "Mio padre lo verrà a sapere!"
"Eddai!" fece Alice, ridendo un pochino meno, "Non dice quella frase da un sacco."
"A proposito" disse Fred, "Come sta?"
Lei si girò, stupita e sospettosa: "Da quando ti importa di Draco?" gli chiese.
Lui si morse la lingua, maledicendosi per aver detto troppo- le avrebbe parlato della loro conversazione quando sarebbero stati da soli, non prima: "Così," minimizzò, scrollando le spalle.
"Ha la febbre alta" lo informò Alice, ancora piena di sospetto, "Oggi pomeriggio andrò da lui per tenerlo d'occhio."
Fred annuì, provando un pizzico di gelosia, ma la soppresse subito. Doveva fidarsi, punto e basta.
I ragazzi passarono la restante mezz'ora a scherzare e parlare e, per Alice, venne il momento di andare: doveva dirigersi alle cucine per prendere del cibo per Draco.
Si alzò e salutò ognuno dei suoi amici con un bacio sulla guancia poi, quando arrivò il turno di Fred, lo guardò con intensità e gli riservò un bacio sulla fronte, più lento degli altri e più dolce.
Fred chiuse gli occhi, godendosi il momento, e sfiorò il fianco di Alice, mentre la pelle gli si riempiva di brividi: "Ci vediamo al bagno dei Prefetti alle nove di stasera, d'accordo?" mormorò piano, speranzoso.
Alice arrossì e, senza dire nulla, annuì con un piccolo sorriso. Infine, cercando di respirare in maniera normale, si allontanò.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora