CAPITOLO 10

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Alice era a Hogwarts da ormai più di un mese e le cose avevano iniziato a prendere un ritmo preciso. Tutte le mattine sgattaiolava nel Bagno dei Prefetti a farsi un bagno, d'accordo con Fred che lui sarebbe andato di notte, poi faceva colazione con i suoi amici Grifondoro. Ron, ormai, aveva accettato la sua provenienza dalla casata Serpeverde, ma una mattina si era lamentato del fatto che Alice fosse amica di Draco e lei gli aveva puntualmente ricordato di essere l'unica ragione per cui quest'ultimo non infastidiva più nessuno di loro. Da quel momento, Ron non sollevò più l'argomento. A pranzo e a cena, invece, Alice stava con Draco, l'unico Serpeverde ad esserle amico, ma passava le pause tra le lezioni ed i pomeriggi con Ginny o con George e Fred.

Lei e Fred non avevano più parlato di ciò che stava per succedere nella Sala Comune dei Grifondoro, ma la tensione era evidente. Ogni sguardo, ogni sorriso, ogni battuta resa imbarazzate dal rossore delle loro guance e ogni volta in cui si sfioravano le mani sotto il tavolo... tutto ciò era più che esplicito. Se erano insieme agli altri, in compagnia, era il solito Fred - finché i loro sguardi non si incontravano nuovamente, allora diventava il ragazzo che le faceva contorcere inspiegabilmente lo stomaco. A volte voleva parlarne con Ginny, ma non ne aveva il coraggio. Inoltre, era quasi sicura che lei la conoscesse abbastanza da sapere ogni cosa. Ginny, infatti, era la più grande osservatrice che Alice avesse mai conosciuto in vita sua. D'altro canto, anche Alice aveva capito cosa Ginny provasse per Harry senza che lei ne avesse mai fatto parola. Talvolta, Alice le parlava di Draco, per sfogarsi nei momenti in cui lui sembrava tutt'altra persona. Era successo proprio quel giorno, mentre Ginny la accompagnava a lezione di Incantesimi.

"Io non capisco!" aveva sbottato Alice, "A volte è fantastico, siamo semplicemente assieme a parlare e scherzare e lui ha questa fissa per i miei capelli e li pettina in continuazione... poi niente!"

Ginny alzò un sopracciglio.

"Niente?" domandò.

"Sì, niente!" esclamò l'altra, frustrata, "Torno da un pomeriggio con voi e lui mi ignora tutto il resto del tempo, finché non andiamo da qualche parte assieme e riesco a scioglierlo."

Ginny assottigliò gli occhi e si mise a riflettere, mentre Alice borbottava: "Gli avevo detto di piantarla con queste scemenze..."

"Raccontami un episodio del genere," disse Ginny.

Alice era confusa ma si fidava di Ginny, quindi raccontò.

"Per esempio ieri, quando sono andata a tuffarmi in mezzo alle foglie secche con Fred e George. Sono tornata in Sala Comune e lui non ha voluto parlarmi fino all'ora di cena - non è nemmeno una cosa esplicita, mi ignora e basta."

"Raccontamene un altro."

"Quando Fred mi ha accompagnata ad una lezione Difesa Contro le Arti Oscure - anzi, tutte le volte che ho lezione di Difesa Contro le Arti Oscure."

"Alla quale ti accompagna Fred, abitualmente."

"Esatto," confermò l'altra.

"Quindi?" chiese retoricamente Ginny.

Al silenzio di Alice, Ginny scosse la testa. "Alice, dai!" disse con uno sguardo d'intesa, "Draco è geloso di Fred."

Alice diventò inconsapevolmente rossa. "Perché dovrebbe essere geloso di Fred?" chiese, nervosa, "O geloso in generale?"

Ginny si mise a ridere e a scuotere la testa.

Dopo quella conversazione, Alice si sforzò di rendere le cose più facili con Draco. Più normali.

"Cosa si fa qui ad Halloween?" chiese mentre pranzavano.

"Un banchetto come gli altri, solo con le decorazioni e le caramelle" rispose Draco, "Nulla di speciale."

"Non mi sembra che ti piaccia molto," intuì Alice.

"Non è che non mi piaccia, ma lo trovo inutile."

"Io non ne ho mai festeggiato uno. Non potevo travestirmi e mangiare le caramelle."

"Poverina," fece Draco, alzando gli occhi al cielo.

"Ti è andata a fuoco la scopa oggi?" commentò Alice, seccata, "Voglio che lo festeggi decentemente insieme a me."

"Se ci tieni," disse Draco cercando di sembrare disinteressato, ma in realtà stava sorridendo.

"Come intendi festeggiarlo?"

"Non saprei. Indigestione di caramelle?"

Draco si grattò il mento, facendo finta di pensare, poi annuì con aria di approvazione, facendo ridere Alice.

"Allora, perfetto!"

Passò parecchio tempo con Draco fino ad Halloween: passeggiando, parlando in Sala Comune, leggendo assieme in biblioteca, oppure oziando, la maggior parte delle volte mentre lui le pettinava i capelli. A volte, Alice raccontava a Draco vicende viste sulla televisione babbana e ridevano a crepapelle, ma poi finivano a discutere perché Draco pensava fossero cose stupide - per Alice, invece, erano affascinanti. Un giorno, si trovarono sdraiati di fianco al fuoco, sul pavimento, e così Alice decise di tirare fuori un argomento spinoso.

"Perché ogni volta che esco con i ragazzi Grifondoro ti arrabbi con me?"

Draco meditò a lungo sulla risposta, mentre le intrecciava una ciocca di capelli. Alice aspettò pazientemente, ascoltando gli scoppiettii del fuoco.

"Perché loro piacciono a tutti, senza sforzo" rispose Draco alla fine, "Io, invece, per quanto mi sforzi..."

"Il punto è che tu ti sforzi di piacere alle persone comportandoti come credi di dover essere" rifletté Alice, "Quando mi hai incontrata sul treno non ti sei sforzato di essere chi non sei e mi sei piaciuto subito."

Draco si fermò a guardarla e poi appoggiò la testa alla sua, respirando profondamente. Alice, francamente, non aveva idea di cosa succedesse nella testa del ragazzo.

"Draco, i Weasley ora sono la mia famiglia" gli disse, cercando di tenere la voce ferma, "I miei non vogliono più vedermi e mi hanno scaricata davanti a casa loro come se fossi un giornale vecchio, capisci?"

Draco rimase in silenzio, ma Alice sapeva che stava semplicemente assorbendo le sue parole e le stava accettando. Quando Draco era in disaccordo con lei, parlava senza remore.

"Io non voglio rinunciare né a te né a loro" gli disse, a voce bassa, "D'accordo?"

Draco per tutta risposta, si appoggiò alla sua spalla col viso. Alice sorrise e continuò a guardare il fuoco, rilassandosi e lasciandosi scivolare nella dormiveglia.

Si svegliò qualche ora più tardi, su uno dei divani della Sala Comune. Draco non c'era - doveva averla messa sul divano prima di andarsene in dormitorio. Alice gli rivolse un ringraziamento silenzioso: stare sul pavimento le piaceva, ma dormirci le sembrava un pochino troppo. Improvvisamente, un fruscio le solleticò le orecchie ed Alice si alzò in piedi, seguendo il suono fino alla porta della Sala Comune. Assottigliò gli occhi e notò che, proprio sotto l'uscio della porta, una lettera si dimenava, furiosa. Si guardò attorno, esitante, e si inginocchiò sul pavimento. Quando aprì la lettera, una cavità le sfondò lo stomaco, facendole battere il cuore a mille.

Passeggiata al chiaro di luna, biondina?

— Fred.

Ed Alice, allora, corse immediatamente fuori per cercare il ragazzo dai capelli rossi.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora