CAPITOLO 18

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Alice aveva ripreso conoscenza la mattina dopo, davanti alle lacrime di gioia della famiglia Weasley. Si sentiva confusa e vedeva sfocato, come se avesse qualcosa negli occhi. Aveva provato a parlare, ma si accorse che la gola le faceva male e che non riusciva a fare uscire le parole. Improvvisamente, i ricordi della giornata precedente iniziarono ad assalirla, spietati. Il panico iniziò a pervaderla e si portò la mano al collo, sentendolo gonfio e dolorante al tatto.

"Va tutto bene, piccola" la rassicurò Fred, cercando di mantenere la calma, "La guaritrice ha detto di non provare a parlare finché non ti viene naturale."

Alice annuì, cercando di respirare normalmente, ma appena si mosse delle fitte le attraversarono il corpo, lasciandola tremante. Un verso pieno di angoscia le attraversò le labbra ed Alice serrò gli occhi, sofferente. Non sentiva nulla che non fosse dolore puro. Non riusciva a pensare o a parlare. Era impotente.

Molly si avvicinò a lei e le prese una mano, stringendogliela forte.

"Shh, tesoro" mormorò, sedendosi di fianco a lei ed accarezzandole i capelli sporchi di sangue, "Non muoverti, d'accordo? Le tue ferite si stanno sistemando, hai bisogno di riposo."

Alice, d'istinto, si portò una mano alle costole. Il movimento rese tutto peggiore. Sembrava che la parte sinistra del petto le stesse andando a fuoco. Delle lacrime ustionanti iniziarono a scenderle sulle guance e, ad ogni singhiozzo, delle scariche di dolore la scuotevano da capo a piedi. "Ti prego, svieni" pregava il suo corpo, "Ti prego, svieni."

Fred non riusciva a sopportare di vedere Alice così. Non ci riusciva.

"Che cosa posso fare? Cosa devo fare?"

Le posò una mano sulla fronte, cercando di tranquillizzarla, e guardò Molly, in panico. "Mamma" sussurrò, con gli occhi spalancati, "Scotta tantissimo."

Molly lo guardò e poi osservò la ragazza sul letto, livida e sofferente, che si dimenava e piangeva. E allora, prese l'iniziativa. Si alzò e iniziò a frugare tra gli utensili dei guaritori: alla fine, trovò delle bende e un secchio. Tagliò le bende in rettangoli doppi e riempì il secchio di acqua ghiacciata. Bagnò il primo pezzo di benda con cura e lo mise sulla fronte di Alice, poi ne bagnò altri due e glieli mise sul collo.Nonostante fossero la parte più dolorosa, lasciò perdere le costole e fece segno ai suoi figli di andarle vicino. "George, Ron!" li chiamò, "Andate a prendere a Alice un bicchiere di latte freddo- anzi, due."

Poi guardò Ginny e le diede un bacio sulla fronte. "Figlia mia, tu sei tanto coraggiosa" disse con affetto, "Vorrei che Alice fosse a suo agio. Vai nel tuo dormitorio e prendi dei vestiti e dei cambi di biancheria per lei!"

Ginny annuì e prima di andare sfiorò la mano di Alice, che cercava di stare ferma a denti serrati.

"Vado a trovare qualcosa per lei," disse Fred, facendo per alzarsi.

Alice scattò e gli afferrò la mano con forza, provocando un'altra scarica di dolore. Scosse la testa, mentre una lacrima le scendeva sulla guancia.

"Resta..." lo pregò silenziosamente, "Non lasciarmi."

Fred la guardo intensamente, sentendo una fitta al cuore, e si sedette di nuovo. Non importava quanto si stesse sentendo inutile. Se lei lo voleva, sarebbe rimasto. "Stringi quanto vuoi quando fa male" disse, tentando un sorriso, "Spezzami la mano, se serve."

Alice strinse gli occhi, dolorante, ma gli rivolse una smorfia simile ad un sorriso. Tremante, si portò la mano di Fred alle labbra e la baciò. Poi la lasciò lì e prese dei respiri profondi contro la sua pelle. "Non lasciarmi," pensò di nuovo.

"Freddie, tesoro mio" sussurrò Molly, "Sembra che si calmi se sta a contatto con te." Ad un certo punto, gli fece cenno di spostarsi e allargò il letto attraverso l'incantesimo Engorgio.

Lui rivolse uno sguardo grato a sua madre e si sdraiò di fianco a Alice, posizionandosi in modo tale che lei potesse avere qualsiasi contatto volesse senza farsi male. Lei gli prese di nuovo la mano e appoggiò la testa alla sua, respirando il suo odore. Molly, invece, si mise sull'altro lato del letto, mentre Arthur era ancora addormentato poiché, troppo in pena per Alice, aveva passato la notte in bianco. La signora Weasley aveva ufficialmente preso quella ragazza sotto la sua ala protettiva e decise che avrebbe iniziato quel percorso mettendole qualcosa di caldo addosso: tirò fuori i ferri, la lana, ed iniziò a sferruzzare, osservando con piacere che, in pochi minuti, Alice si era addormentata di nuovo.

Poche ore dopo, Harry ed Hermione entrarono dalla porta, in silenzio. Fred alzò lo sguardo verso di loro e fece un cenno silenzioso, mentre i due ragazzi guardavano Alice, senza parole. Molly decise di intervenire per distrarli da quella visione disturbante.

"Harry, Hermione!" sussurrò dolcemente, "Che ci fate qui?"

Harry era troppo scosso quindi fu Hermione a parlare.

"Volevamo vedere come stesse Alice..." disse a fatica, con un tono basso, "Le abbiamo portato dei libri e un biglietto."

Molly sorrise a entrambi con gratitudine.

"Dateli a me, tesori miei" disse, prendendoli, "Quando Alice si sveglierà per mangiare, le darò tutto."

Hermione sorrise, grata, e Harry sbatté le palpebre un paio di volte per riprendersi, poi se ne andarono in silenzio. Harry non riuscì a dire una parola per molto tempo, quel giorno. Quando aveva visto la pelle pallida di Alice e le sue labbra livide, gli venne in mente il viso di Cedric e pensò che non ce la faceva a stare lì. Non ce la faceva a stare da nessuna parte - e così, una volta uscito dall'infermeria, si chiuse in camera sua fino all'ora di cena.

Non molto tempo dopo che i due se ne fossero andati, anche Silente entrò nella stanza. Molly fece per avvisare Fred ma anche lui, esausto dalla veglia e dalla sofferenza, si era addormentato.

"Professor Silente," esordì Molly a voce bassa, alzandosi in piedi.

"Signora Weasley" fece lui, indicando la ragazza, "Alice?"

Molly si alzò con delicatezza, così da non disturbare né Fred né Alice.

"Oggi si è svegliata ma non riesce a parlare per via del... del collo e della gola" disse, un pochino turbata, "Prova molto dolore e ha la febbre, ma almeno è segno di guarigione."

Silente annuì, meditabondo.

"Bene, ne sono contento- se così si può dire" constatò, "Ho fatto preparare i nuovi alloggi di Alice, ci si trasferirà non appena starà meglio."

Molly annuì, severa, e stava quasi per sedersi, ma si fermò.

"Lei deve proteggere questa ragazza" ordinò, perentoria, "Questa scuola ha già perso abbastanza Diggory."

Poi, senza dire una parola, tornò seduta sul letto e continuò il suo lavoro a maglia.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora