CAPITOLO 35 [In revisione]

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Remus, Sirius, Tonks e Harry la accompagnarono in uno spiazzo ricoperto di neve, lontano dalla Tana. Fred si rifiutò di lasciarla, così la seguì, accompagnato da George.
"Cosa devo fare?" chiese Alice, a disagio.
"Testeremo la tua capacità di difenderti, utilizzando solo i tuoi poteri," disse Remus.
"Anche la capacità di andare sull'offensiva," intervenne Tonks.
Remus le rivolse uno sguardo ammonitore, ma Sirius si schierò con lei: "Tonks ha ragione" assentì, "Voldemort non esiterebbe prima di ucciderla e nemmeno i Mangiamorte."
Fred massaggiò le spalle di Alice per tranquillizzarla e George cercò di stemperare la tensione: "Sono sicuro che Ally sia in grado di fargli il culo!" esclamò, facendole l'occhiolino.
Alice gli rivolse un sorriso, provando un po' di conforto, mentre Sirius cercò di trattenere una risata.
"Ok, prima concentriamoci sulle cose di cui non siamo sicuri," decise Remus.
Le indicò un punto nello spiazzo e fece segno agli altri di allontanarsi.
"Iniziamo con qualcosa di soft" disse Remus, "Magari delle palle di neve."
"Fred e George si divertiranno parecchio con questa!" rise Harry, mentre Alice si copriva il viso, disperata.
Infatti, i Gemelli stavano già impilando delle palle di neve.
"Non in faccia!" pregò Alice, "Ho già avuto abbastanza lividi per una vita intera."
"Soprattutto in faccia," mimò Remus.
"La rabbia è il miglior motore," pensò lui, pregando di non scatenare un disastro naturale.
"Ok, Alice" la invitò Tonks, "Cerchiamo di capire se puoi deviare gli incantesimi con la mente- gli incantesimi sono le palle di neve."
Alice annuì, concentrandosi e tendendo i muscoli.
"Se riesci con le palle di neve, proveremo con degli incantesimi," continuò Sirius.
Poi, Remus fece un segno con le dita, dando il via.
Fred e George iniziarono a lanciarle delle palle di neve, puntando gli arti. Alice si concentrò, tenendo gli occhi aperti e cercando di focalizzare la mente sul parare i colpi. Fu George a tirarle la prima palla di neve in faccia. Alice spalancò la bocca, cambiando colore almeno tre volte per la rabbia.
Per quanto fosse arrabbiata e volesse parare i colpi, non funzionava.
"Non ci riesco" ringhiò, rivolta a Remus.
"Prova di nuovo," la spronò lui.
"Non posso, non sento nessuna connessione nella mente" ribatté lei, frustrata, "So fare questo, però."
Chiuse gli occhi e puntò i palmi verso il terreno, percependo il potere che le scorreva dentro.  La neve si alzò dietro di lei, come un muro di vetro, e si scagliò in una valanga morbida sui Gemelli. Emersero dalla montagna bianca, ridendo e sputando neve.
"Mitico!" urlarono in coro, sbellicandosi.
"Ok, possiamo passare all'offensiva," disse Tonks con un sorriso.
Anche Alice sorrise con grinta, contenta di iniziare a fare qualcosa che fosse nelle sue capacità. Le chiesero di fare dimostrazione di ogni tipo di attacco di cui era in grado, senza usare la bacchetta.
Alice guardò con intensità un albero in lontananza, poi guardò il cielo ed infine chiuse gli occhi. Un fulmine atterrò con violenza sul pino indicato da Alice, provocando una marea di scintille e spezzandolo a metà.
Si concentrò sulle palle di neve preparate da Fred e George e chiuse gli occhi. Improvvisamente, le palle di neve presero vita ed iniziarono a colpire Harry.
Fece apparire un fantoccio e lo attaccò a un ramo, che aveva precedentemente piantato nel terreno. Il fantoccio iniziò a fare fumo, lentamente, poi una scintilla apparve e, in pochi secondi, fu divorato da fiamme selvagge.
"Non posso fare l'ultimo" disse Alice ansimando, affaticata, "È troppo pericoloso."
Il gruppo dietro di lei la stava fissando, in shock totale.
"Quale sarebbe l'ultimo?" chiese Remus piano, esitando.
"Terremoto..." disse Alice, massaggiandosi le tempie, "Molto forte."
"Aspetta, calma" intervenne Sirius, credendo di aver sentito male, "Come fai a essere sicura di poter provocare un terremoto?"
"L'ho già fatto prima" disse Alice stanca, avvicinandosi a Fred, "Quando ero ammalata."
Remus la guardò, attonito, mentre Sirius, incerto, si grattava la testa. Alice notò che indietreggiavano.
Si appoggiò a Fred e guardò in faccia i tre adulti: "Non vedo perché mia stiate guardando così" disse freddamente, "Voi volevate vedere l'offensiva."
Fred strinse le labbra e divenne teso, mentre Si allontanava con Alice, protettivo. George, invece, cercò di tirarla su di morale, esprimendo la sua eccitazione e meraviglia con delle battute sui Titani dei miti greci.
"Sei tipo Crono," scherzò mentre si allontanavano, "Però se devi mangiare i tuoi figli, ricordati di aggiungere rosmarino e scorza di limone."
Riuscì persino a strapparle una risata.

"La avete offesa," osservò Harry, rimasto nello spiazzo.
"Harry, hai visto ciò che è in grado di fare" disse Remus, incerto.
"Se perdesse il controllo..." cominciò Sirius.
"Ma lei ha perso il controllo" puntualizzò Harry, severo, "Diverse volte."
"È stata aggredita da cinque Serpeverde che l'hanno quasi ammazzata di botte" continuò Harry, "E non ricordo che abbia fatto nessuna di queste cose."
I tre stettero in silenzio.
"Sirius" disse Harry, "Lei mi ha creduto subito. Per Voldemort, dico- anche se era coinvolto suo fratello."
"Harry, capisco, ma..." tentò Remus, "Tutte le cose che abbiamo visto? Come sapeva di poter fare quelle cose? E la menzione del terremoto? In quale occasione l'ha scatenato?"
"Non so nulla del terremoto, ma ha detto che era malata" disse Harry, "Probabilmente stava soffrendo e l'ha scatenato per errore."
"Il resto delle cose erano ovvie" continuò Harry, "Molly e Arthur ti hanno detto che influenza tutte le cose possibili e gli agenti atmosferici- ha semplicemente capito cosa poteva fare."
Remus scosse la testa, incerto.
"Remus" lo spronò Tonks, a voce bassa, "Non si è mai vista una cosa del genere e non puoi lasciarla a sé stessa- dalle una possibilità!"
Poi, Remus si sedette sulla neve ed iniziò a pensare.

Alice entrò in casa, insieme a Fred e George, si tolse la scarpe e si mise su una sedia, esausta.
"Alice!" disse Arthur avvicinandosi, "Come stai? Com'è andata?"
"Come previsto" disse Alice, amaramente, "Li ho spaventati."
"Cosa?" esclamò Arthur, "Ma è ridicolo! Erano venuti per aiutare!"
"Forse non c'è nulla che possano fare..." mormorò Alice.
Molly apparve da in cima alle scale e si avvicinò ad Alice alla velocità della luce.
"Alice cara!" esclamò, "Come stai?"
Alice la guardò con un pelo di tristezza: "Non ho capacità di difesa," disse, "Li posso solo attaccare."
Arthur e Molly si guardarono, preoccupati.
"Remus? Tonks? Sirius?" chiese Molly.
Fred irrigidì la mascella e George scosse la testa. Alice si limitò a non rispondere.
"Andiamo a parlare con loro," decise Arthur.
Lui e Molly si vestirono, velocemente, ed uscirono dalla porta con un tonfo.
Alice guardò i Gemelli negli occhi, sconsolata: "E adesso?" chiese.

Nel frattempo, alla Villa dei Malfoy, si stava svolgendo una riunione importante.
I Mangiamorte ed i pochissimi esterni, tra cui la madre di Draco, erano seduti all'enorme tavolo di legno, in attesa.
Voldemort camminava intorno al tavolo, meditabondo, facendo guizzare gli occhi scarlatti attorno alla stanza. Nagini lo seguiva, fedele e pronta a scattare.
"È lì fuori, da qualche parte" sibilò con la sua voce fredda e chiara, "Voglio sapere dove."
Si voltò verso il tavolo, trovandosi a capotavola,  e poi, più chiaramente, comandò: "Scoprite dove."

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora