CAPITOLO 81 [In revisione]

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"Mhh, non va bene" mormorò Fred, nervoso, sistemandosi il colletto della camicia, "Mi prenderà a calci e mi butterà fuori."
"Fred, smettila" lo rassicurò Alice, gridando dal bagno, "Gli piacerai! Stai tranquillo!"
Il rosso si guardò allo specchio, respirando profondamente per calmare il panico.
Era dalla notte prima che era terrorizzato al pensiero di incontrare ufficialmente Remus- certo, lui conosceva già Remus, ma non la versione di lui che corrispondeva al padre della sua fidanzata.
Improvvisamente, la sua mente cominciò a ripercorrere tutte le cose che aveva combinato, tutti i suoi misfatti, tutte le cose che non piacerebbero mai a un genitore: gli scherzi gli sarebbero piaciuti, certo, ma le risse occasionali? Le feste clandestine? L'alcol? La volta in cui lui ed il suo gemello avevano fumato erba con sua figlia? Per Merlino, e le cose che lui stesso faceva a sua figlia!
"Non credo che sarebbe contento di sapere che non è vergine" pensò, spalancando gli occhi al pensiero, "Non sarò certo io a dirglielo, questo è poco ma sicuro."
Forse Alice aveva ragione. Forse doveva stare tranquillo.
"Chi se ne frega di quelle cose, non ci penserà nemmeno lui" cercò di tranquillizzarsi, poco convinto, "Giusto?"
"Amore, sei pronto?" gli chiese Alice, uscendo dal bagno.
"Sì, devi solo farmi l'incantesimo di guarigione" disse Fred nervosamente, girandosi verso di lei e rimanendo senza fiato, "Wow."
"Sei stupenda," aggiunse, guardandola dall'alto al basso con un sorriso.
Alice sembrava un angelo. Indossava un vestito di tulle bianco, corto, dalle maniche sottili e una giacchetta di lino, anch'essa bianca, con le maniche a sbuffo che ricordavano delle nuvole di zucchero filato.
I suoi capelli erano acconciati in dei boccoli morbidi, che le ricadevano dietro le spalle con delicatezza, formando delle onde che le avvolgevano i fianchi e la schiena ogniqualvolta si muoveva.
Sul collo e sull'anulare sinistro, in bella vista, i cimeli dell'amore di Fred.
Anche lui aveva messo in mostra quelli di Alice, slacciandosi i bottoni della camicia per mostrare il medaglione e arrotolandosi le maniche per sfoggiare il bracciale che indossava al polso sinistro.
"Anche tu non sei niente male, Freddie" fece lei, sorridendogli e arrossendo leggermente, "Però dobbiamo sistemare quei succhiotti."
"Sì, hai ragione" riconobbe lui, ridacchiando e mostrandole il collo e la clavicola, "Fai la tua magia."
Alice tirò fuori la bacchetta e la puntò verso i lividi violacei, poi enunciò un incantesimo di guarigione, prima facendoli sbianchire e poi sparire del tutto.
"Mi dispiace un po'" ammise Fred, tirandola tra le sue braccia, "Dovrai rimediare presto e sostituirli, lo sai?"
"Oh, Fred, te lo assicuro" fece Alice con una risata leggera, percorrendo la camicia ed i pantaloni del suo amato con lo sguardo e notando quanto mettessero in risalto i suoi muscoli e tanto altro, "Vestito così... non hai bisogno di chiedermelo due volte."
"Non dirmi così, piccola" si lamentò lui, sorridendo e mordendosi il labbro, "O mi passerà la voglia di uscire."
"Allora dovrai aspettare," concluse lei, poco prima di avvolgergli le braccia attorno al collo e  baciarlo dolcemente.
Fred ricambiò il bacio con passione, stringendole la vita con le sue mani grandi e forti, eppure così delicate, e accarezzandole la lingua con la propria.
"Dio, sei perfetta," mormorò sulle sue labbra con bramosia, subito dopo essersi staccato.
"Sei tu a parlare?" chiese Alice, retorica e dolce,  poi lo guardò e gli fece un cenno, "Andiamo?"
"Certo" disse Fred, prendendole la mano e uscendo dal dormitorio, "Un consiglio prima del patibolo?"
"Che esagerato..." commentò lei, ridendo, "Sii te stesso, Freddie."
"Essere me stesso?" ripeté lui, quasi inorridito.
"Sii te stesso al novantanove percento," specificò Alice, trattenendo un'ulteriore risata.
"E quell'uno percento?" domandò Fred, esasperato.
"Sono le battute sconce" fece lei, arrossendo, "Risparmiacele, per stasera."
"Sai, in realtà pensavo di fare battute su pompini e sadomaso per tutta la sera" la informò lui, sarcastico, "Ora puoi dirmi qualcosa che non so?"
"Quanto sei fine" commentò Alice, scuotendo la testa con un sorriso, "Anche se siete già conoscenti, salutalo dicendo «Professor Lupin», ti farà sembrare... raffinato."
"E io non sono raffinato?" scherzò Fred.
Alice lo guardò con un mezzo sorriso: "Sì, amore mio" gli rispose, "Come la cocaina."
"E poi parli delle mie battute?" esclamò Fred, sbellicandosi.
Passarono il resto del tragitto a stuzzicarsi e a ridere, poi arrivarono davanti agli alloggi di Remus e, allora, Alice bussò.
Passarono pochi secondi e lui aprì la porta, rivelando al suo fianco nientemeno che Sirius.
"Oddio!" esclamò Alice, mettendosi le mani sul viso per la contentezza, "Sirius!"
Immediatamente, si precipitò ad abbracciarlo e lui le fece fare una giravolta: "Oh, Alice" la salutò, con dolcezza, "È così bello vederti!"
"Ma... sei qui" disse lei, improvvisamente preoccupata, "Stai bene? Bellatrix...?"
"Sto bene, tesoro" la rassicurò lui, poi sollevò lo sguardo verso Fred con un sorriso furbo, "Sono venuto a conoscere questo tuo ragazzo."
"È un piacere, signor Black" disse Fred educatamente, stringendogli la mano con un sorriso, poi fece lo stesso con Remus, "Grazie mille per l'invito, professor Lupin."
"Oh, Fred, chiamaci per nome" minimizzò Remus, sorridente, "I convenevoli non sono necessari."
"Ma a me «signor Black» piaceva," protestò Sirius, scherzando.
"Suvvia, Sirius" lo stuzzicò Remus, "Nessuno, a parte Kreacher, ti chiama più signor Black."
"E mia figlia mi ha completamente schivato per salutare te" aggiunse, "Forse dovrei essere io a farti le riverenze."
"Con piacere," ridacchiò Sirius a mezza voce.
"Scusa papà" fece Alice, con un sorriso imbarazzato, abbracciandolo, "È che non mi aspettavo di vedere Sirius."
"Nemmeno io, lupacchiotta" ammise suo padre, "È arrivato ieri notte."
"Hai visto anche Harry?" chiese lei a Sirius, rimanendo abbracciata a Remus.
"Sono stato con lui tutto il giorno" confermò lui, sorridendo, "Gli ho chiesto di non dirti nulla, volevo farti una sorpresa."
"La voleva fare soprattutto a Fred," scherzò Remus, dando di gomito al diretto interessato con una finta faccia minacciosa.
"Sono assolutamente sorpreso" scherzò di rimando Fred, arrossendo lievemente, "Dopotutto, non capita tutti i giorni di poter parlare con due dei Malandrini."
"A proposito di questo" intervenne Sirius, con un sorriso seducente, avvicinandosi a Fred, "Chi è il tuo preferito, Weasley?"
Fred arrossì ancora di più e scoppiò in una risata nervosa: "Uhm, io..." mormorò, imbarazzato ed affascinato al tempo stesso, così Alice decise di parlare al posto suo.
"Tu e Fred siete stati gli unici ad aver avuto il coraggio di chiamare la McGonagall «Puuurfessoressa*»," lo informò, sorridendo.
Remus scoppiò a ridere e Sirius annuì lentamente, mettendo un braccio attorno alle spalle di Fred: "Io e te, Weasley..." cominciò, rivolgendogli un ghigno, "Io e te andremo d'accordo."

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora