CAPITOLO 2

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"Perfetto" esclamò Ginny sollevata, "Ora che tutte le tue cose sono in ordine, possiamo finalmente rilassarci."

Alice imitò la sua nuova amica, sedendosi sul letto con un sorriso più largo che mai. Ginny non poteva saperlo, ma non si era mai sentita così rilassata come in quel momento.

"Allora..." mormorò Ginny.

"Allora..." ripeté Alice, "Raccontami un pochino della tua famiglia!"

Ginny prese un grande respiro come se fosse sul punto di elencare una lunga lista. "Siamo in nove: mamma e papà, Bill, Charlie, Percy, Fred e George, Ron e io."

Alice era a dir poco sbalordita, piena di ammirazione per i signori Weasley e, nel profondo, di invidia. "Deve essere bellissimo..."

Ginny stava per scherzarci su, ribattendo che era un vero incubo ma si morse la lingua, ricordandosi di avere davanti la ragazza che aveva perso il suo unico fratello. Si ricordava bene il giorno in cui era morto Cedric e, quando ci pensava, si sentiva avvolta da una profonda tristezza. Non riusciva a immaginare cosa avrebbe provato se al posto di Cedric ci fosse stato uno dei suoi fratelli. Così, si schiarì la voce e cambiò argomento: "Devi non vedere l'ora di arrivare ad Hogwarts!" disse vivacemente.

Alice alzò di nuovo la testa. "Sì, uhm" rifletté, "Spero solo di farmi degli amici."

"Sarà facilissimo" la rassicurò Ginny, "Piaci già a tutta la famiglia."

"E tu come lo sai?" ridacchiò Alice, anche se le faceva piacere sentirlo, "Sono praticamente un'intrusa."

"Fidati" le fece l'occhiolino l'altra, "Se non piacessi alla famiglia, Fred e George avrebbero iniziato a farti degli scherzi per farti scappare- cioè, lo faranno lo stesso, però almeno non saranno spaventosi!"

Alice alzò entrambe le sopracciglia e scoppiò a ridere. Cedric le aveva parlato di una coppia di gemelli famosa per gli scherzi, ma non immaginava che parlasse proprio di George e Fred.

"Alice, non devi davvero preoccuparti" aggiunse Ginny, stringendole affettuosamente una mano, "Sei veramente bellissima e a Hogwarts sarai una calamita per le persone."

Lei e Ginny parlarono a lungo prima di addormentarsi: Quidditch, magie, materie, professori, i ragazzi che le interessavano...

Non avrebbe mai pensato che, prima o poi, avrebbe parlato di tutto ciò con un'amica!

Nonostante la stanchezza, Alice si svegliò nel mezzo della notte e si trascinò fino al bagno, cercando di fare meno rumore possibile. Entrò, tentando di muovere  la porta cigolante il minimo indispensabile per passare, e appoggiò la testa al ripiano del bagno, sospirando pesantemente.

Alzando la testa, fissò sé stessa attraverso lo specchio.

"Sei veramente bellissima," risuonò la voce di Ginny nelle sue orecchie.

Alice sapeva cosa vedevano gli altri. Sapeva di essere considerata meravigliosamente bella.

Sapeva che alla gente piacevano i suoi capelli biondi e lunghi, le labbra piene e i suoi occhi grigi che sembravano scuri finché non incontravano il sole, il suo corpo...

"Oh, se sapessero quanti incantesimi di guarigione ha subito quel corpo" pensò, sorridendo con amarezza al proprio riflesso, "Chissà se lo vedrebbero allo stesso modo..."

Anche se consapevole di come apparisse agli altri, Alice trovava molto difficile piacersi. Era più forte di lei. E quando pensava che quel corpo l'aveva tenuta all'oscuro dal mondo, chiusa nella propria stanza e apparentemente per un motivo sconosciuto, provava una forte rabbia.

L'unica cosa di cui era grata era che nessuno le avesse detto che assomigliava a suo fratello. Sarebbe stato troppo difficile vedere la sua faccia nella propria, continuamente.

Alice scosse la testa, distaccandosi da quei pensieri. Si sciacquò il viso con dell'acqua fredda, prese un respiro profondo ed uscì dal bagno.

Quando fece capolino dalla porta, quasi si prese un colpo: Fred Weasley stava uscendo da camera sua e le faceva segno di stare in silenzio. Alice si accorse di avere la bocca spalancata come un pesce. Si accorse anche di non avere la bocca spalancata per la paura ma perché il ragazzo non aveva addosso la maglietta. Si riprese subito e si schiarì la voce.

"Uhm" sussurrò, incerta, "Nottataccia?"

Lui fece spallucce. "Georgie" spiegò assonnato, "Russa come un drago."

"Oh," fece Alice, con un mezzo sorriso.

Fred si limitò ad annuire, strofinandosi gli occhi per la stanchezza. Se ne stettero un po' in silenzio, in mezzo al corridoio e, a un certo punto, Alice si accorse di un guizzo negli occhi di Fred, che la squadravano velocemente dall'alto al basso.

"Ma che vuole?" pensò, divertita.

Poi si ricordò che non era esattamente coperta e alzò un sopracciglio, chiedendosi se i ragazzi si imbarazzassero così facilmente. Alice era abituata alla nudità. Aveva subito troppe visite dai guaritori, perciò aveva dovuto abituarsi a non essere imbarazzata se le veniva chiesto di svestirsi. D'altronde, lei non sapeva come relazionarsi con le persone della sua età-  parlava solo con Cedric, ma era diverso: lui non l'avrebbe mai giudicata.

Pensò che non poteva permettere a nessuno di accorgersi quanto fosse strana e disagio, quindi decise di dimostrare a Fred che potevano essere amici.

"Perciò" sussurrò, con il tono più amichevole che riusciva ad immaginare e dandogli di gomito, "Come... te la passi?"

La scena era dolorosamente imbarazzante dall'esterno, ma Fred parve divertito e le fece l'occhiolino. "A parte il drago nella camera accanto?" scherzò di rimando, "Una meraviglia."

"Una meraviglia, addirittura?" ridacchiò Alice, "Allora, ti prego, insegnami!"

Fred assunse un'espressione esageratamente compiaciuta e fece finta di togliersi un cilindro, come se fosse un personaggio di un vecchio film babbano. "Volentieri. Domani, madame, io le insegnerò tutto ciò che desidera."

Poi le baciò la mano, lentamente, e tornò nella sua stanza con un sorriso.

Quando Alice si addormentò, molto più tardi, i suoi sogni si popolarono di draghi e capelli rossi.

𝐖𝐢𝐭𝐡𝐢𝐧 𝐓𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐖𝐚𝐥𝐥𝐬 - 𝐀 𝐇𝐏 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐅𝐅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora