Proteggiti da me, se sai come fare

38 - Peonías

Don't you ever leave me alone, be my shelter from the storm.
My war is over.
I am a sad boy.

- SYML

~

Pov's Eloise

Mi sveglio di soprassalto con la fronte imperlata dal sudore e raggiungo velocemente il bagno, rigettando tutto quello che ho ingurgitato durante la cena consumata poche ore prima.
Ormai l'insonnia e la nausea sono le uniche costanti della mia quotidianità e non posso fare altro che abituarmi e abbandonarmi a loro, senza combatterle.

Pulisco delicatamente le labbra e una volta che la testa ha smesso di girare, mi alzo per lavarmi il volto.
Lo tampono leggermente con un asciugamano e dopo essermi tranquillizzata mi dirigo verso il salotto, consapevole della mia scarsa possibilità di tornare a dormire.
Qualche secondo dopo mi trovo in corrispondenza della porta d'entrata quando, all'improvviso, sento una voce provenire al di là di essa e inizio a percepire un leggero ma costante bussare.
Immediatamente il mio cuore aumenta i propri battiti, impazzendo all'idea che dietro alla porta possa esserci Harry.
Giro la chiave lentamente e, dopo aver aperto la porta, la mia bocca si spalanca: dinanzi ai miei occhi si trova l'uomo che amo, circondato da una miriade di vasi di peonie, che passa continuamente le mani tra i propri capelli, in balìa di un'agitazione estrema.
La sua concentrazione è talmente alta da impedirgli di accorgersi della mia presenza ed è per far sì che smetta di torturarsi, che mi schiarisco la gola
vedendo la sua testa scattare immediatamente verso la porta.
Quanto sono belli quegli occhi.

D'istinto una lacrima percorre entrambi i nostri volti a causa dell'immensa emozione e, per quanto mi riguarda, forse anche per gli ormoni della gravidanza e un sorriso si dipinge sulle nostre labbra.
Quanto è stata complicata questa distanza.
Queste due settimane mi sono sembrate mesi interi.

Dopo qualche minuto, rimanendo in silenzio, si avvicina verso di me e mi consegna un mazzo di peonie.
Su un lembo della carta che avvolge i fiori trovo un bigliettino scritto con la sua grafia estremamente elegante, che recita "secondo la leggenda la peonia nacque nel luogo dove Diana versò copiose lacrime quando si accorse di aver ucciso il suo amato Orione con una freccia scoccata dal suo arco.
Questo ci permette di capire quanto l'amore possa essere distruttivo e faccia male, ma al tempo stesso ci spinge a percepirne il suo carattere poetico e meraviglioso perché noi poveri umani faremmo di tutto per la persona che amata.
Eloise, non dobbiamo avere paura di amarci perché non esiste nulla di più bello di svegliarsi sapendo di amare e essere amati.
Perdonami."

Le mani non hanno smesso nemmeno per un secondo di tremare e le lacrime hanno iniziato a percorrere interamente il mio volto.
«Ho bisogno di te» pronuncia, facendo rimbombare la propria voce nella calma della notte, avvicinandosi per racchiudermi tra le proprie braccia e stringermi, come se da questo momento ne andasse della vita di entrambi.
Quanto mi sei mancato amore.

Mi allontano leggermente da lui per uscire a prendere i vasi di fiori ma la sua presa intorno al polso mi impedisce di muovere un singolo passo «fa troppo freddo, non uscite» dice riferendosi per la prima volta al nostro bambino «me ne occupo io» afferma, lasciandomi un bacio sulla fronte prima di uscire e portare uno dopo l'altro tutti i vasi dentro casa.
Terminato il lavoro ci chiudiamo la porta dietro le spalle ma, prima ancora che possa condurlo verso il salotto, inizia a parlare cercando la mia mano con la sua «ho sbagliato a trattarti in quel modo, amore» pronuncia con voce roca causandomi numerosi brividi sul corpo «e ora mi dispiace che per colpa mia tu non sappia più sentirmi» getta improvvisamente queste parole, alludendo ad altro, bloccandomi il respiro in gola.
È assurdo come in questo momento io non faccia altro che desiderare il suo corpo sul mio.
Dannati ormoni.