51 - Révéler le sexe

325 33 36
                                    

Pov's Eloise

Un rumore mi fa scattare.
Trattengo il respiro fino a quando non mi accorgo della presenza di un'altra persona all'interno della mia stanza.
Dopo qualche secondo sento il materasso abbassarsi e in un attimo la luce viene accesa, permettendomi di vedere in modo nitido il volto della persona che fino a qualche secondo prima credevo sconosciuta.
Cerco di gridare ma lui poggia una mano sulla mia bocca «se provi a gridare ti ammazzo» dice mettendomi a tacere.
Prendo un profondo respiro e, nonostante il tremolìo del mio corpo mi faccio forza «non hai più alcun potere su di me» chiarisco graffiando la pelle della sua mano nel tentativo di difendermi.
Cole rimane a guardarmi in silenzio per qualche minuto fino a quando, preso da uno scatto d'ira, fa impattare la propria mano contro il mio volto, dandomi un sonoro schiaffo.
«Sai che non è così piccola sgualdrina» e un ghigno si forma sulle sue labbra «quei bastardi sono miei» asserisce accarezzandomi il ventre «ed è per questo che ora mi occuperò di te per aver cercato di dimenticarmi con un altro uomo. Ma non avere paura, arriverò anche al tuo amichetto» conclude avvicinando le mani al mio collo.
Mi trascina sul pavimento e, dopo aver poggiato le labbra sulle mie, come a sottolineare il proprio possesso inizia a riempirmi di calci nello stomaco, causando inevitabilmente le mie grida.
«I bambini Cole, fermati» rantolo a fatica, proteggendo le mie creature «sei solo una puttana, non la passerai liscia» mi minaccia avvicinandosi nuovamente al mio volto con le mani.
Mi permette di prendere qualche respiro e non appena poggio i palmi sul pavimento lui prende a riempire il mio volto di pugni e schiaffi.
Cerco di difendermi graffiando il suo volto e le sue braccia, ma questo non sembra fermarlo.
In breve tempo la mia vista si appanna e un rigolo di sangue scorre dal mio naso facendomi iniziare a pregare di non esserci più.
«Por favor protege a mis hijos» sussurro nella speranza che questa mia supplica arrivi a qualcuno.

Grido senza fiato.
Il battito accelerato e il sudore che scivola lungo il mio corpo, imperlandomi la pelle.
Harry si avvicina, strizzando leggermente gli occhi per poi incorniciarmi il volto con le mani «petite state bene?» domanda, accarezzandomi la guancia, mentre io annuisco divincolandomi dalla sua presa per correre verso la doccia e liberarmi da questo indescrivibile peso.

Qualche ora più tardi ci ritroviamo in attesa.
Dovrei essere felice, lo ammetto, ma la mia mente non fa altro che ripensare a quell'incubo così realistico.
«Petite» dopo diversi minuti di silenzio Harry richiama la mia attenzione «credo che tu debba iniziare a riposare» sostiene, sfiorandomi il ginocchio con i polpastrelli nel vano tentativo di rabbonirmi «anche alla luce di quello che è successo stanotte» specifica sperando che non mi alteri.
Scuoto vigorosamente la testa, mordendomi il labbro «abbiamo già parlato di questa cosa» sospiro, incapace di arrendermi dinanzi alla sua insistenza «e quello che è successo stanotte non significa nulla» proseguo sicura «sai che amo il modo in cui ti prendi cura di noi e ti preoccupi, ma fino alla data del congedo di maternità non mi allontanerò dal ristorante» ribadisco, incrociando le braccia sotto al seno sperando che capisca di dover desistere, ma questo non accade.
«Eloise, ragiona, non puoi continuare a fare sforzi» rincara la dose costringendomi a sbuffare «ma soprattutto non hai bisogno di stress» incastra le dita tra i capelli, nervosamente «ojos verdes la questione è chiusa» dico, sperando di fargli capire che le sue parole non stanno avendo alcun effetto e lui sbuffa stringendo leggermente la pelle della mia coscia tra le dita «sei così testarda» pronuncia esasperato alzando gli occhi al cielo e io, cercando di rasserenarmi, con un sorrisino sulle labbra mi avvicino al suo volto mordendogli la guancia «mai sottovalutare una donna incinta, il suo potere aumenta» sostengo fermamente incorniciando il suo volto con le mani per dargli un bacio a stampo.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora