22 - Conoscenze forzate e sorrisi inaspettati

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Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all'improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.

- Fëdor Dostoevskij

~

Pov's Brenda

Sono in pista a ballare con Alex e non posso fare a meno di pensare che sia un bellissimo ragazzo.
Nella foga della situazione rivolgo velocememte uno sguardo al tavolo nel quale eravamo seduti e mi accorgo che Eloise sta correndo fuori, seguita da un Harry totalmente terrorizzato.
Non posso fare a meno di chiedermi cosa stia succedendo, ma il contatto con il corpo del ragazzo accanto a me mi impedisce di muovere qualsiasi muscolo, facendomi desiderare di rimanere per sempre tra le sue braccia.
Patetica.

Rimango in attesa di un "segno" che mi faccia capire cosa fare, ma dal momento che questo non arriva e vedendo che il tempo passa e nessuno dei due ragazzi fa ritorno nel pub, decido di dire ad Alex che ho bisogno di una boccata d'aria ed esco al di fuori del pub per cercare Harry ed Eloise.
Una volta fuori mi accorgo che se ne stanno andando e io, che ho raggiunto il pub insieme a loro, sono rimasta a piedi.
Merda.

Dopo qualche minuto di silenziosa presa di coscienza, prendo il telefono per riempirli di messaggi minacciosi, ma ogni mia azione viene fermata dalla voce di Alex «se ti va possiamo rimanere a bere qualcosa insieme» propone, probabilmente avendoli visti andarsene.
Rimango interdetta per qualche minuto, a causa della sua lenta e seducente voce.
Sbatto leggermente le palpebre tentando di risvegliarmi dallo stato di assopimento nel quale mi sono ritrovata inserita e decido di annuire, non volendo sprecare l'occasione di poter conoscere qualunque dettaglio su di lui e sulla sua vita.

Lentamente torniamo nel locale e ci accomodiamo al bancone, ordinando io un mojito e lui una vodka liscia.
Rimaniamo in silenzio per diverso tempo e io non faccio altro che schiarirmi la gola a causa dell'agitazione.
Probabilmente anche Alex è teso, ma non lo dà a vedere in alcun modo, sembra quasi imperturbabile, come se mi conoscesse da una vita.

«Mi viene quasi da pensare che lo abbiano fatto apposta» dice all'improvviso, sbuffando una risata.
Alzo lo sguardo verso di lui e sorrido, pensando che potrebbe avere ragione.

«Adesso smettiamola di pensare a loro e concentriamoci sulla nostra serata, raccontami qualcosa di te» dice, e io mi perdo nel seguire il movimento che le sue labbra compiono mentre pronuncia queste parole.

Faccio un profondo sospiro.
Non ho mai apprezzato parlare di me, ho sempre preferito ascoltare gli altri, ma mi ripeto mentalmente che questa è un'occasione da non perdere, quindi dopo qualche minuto in cui il suo sguardo non si sposta dal mio, decido di parlare.

«Sono Brenda e lavoro nel ristorante di Harry da diversi anni» inizio con le cose banali, volendo evitare il più possibile l'argomento che mi addolora maggiormente «ho venticinque anni e mia madre ha origini spagnole» dico vedendo la sua espressione mutare.
Sto per riprendere a parlare, quando vengo fermata da un gesto della sua mano «dimmi qualcosa in spagnolo, amo quella lingua» dice, quasi imponendosi, e io, da provocatrice nata quale sono, decido di accontentarlo.

«Eres un chico genial» dico sicura che lui non capisca.
Rimane per qualche secondo con un'espressione accigliata e «cosa mi hai detto?» domanda.
Caduto nella trappola in pochissimi secondi.

«Ti ho banalmente detto piacere di conoscerti» mento, vedendolo annuire lentamente, quasi contento.

Rimaniamo in silenzio per alcuni secondi, fino a quando sono io a decidere di spezzare la calma creatasi.
«Adesso è il tuo turno» dico alludendo al fatto che tocchi a lui raccontarmi qualcosa di sè.
Alex annuisce e, quasi come se ci conoscessimo da una vita «sono Alex Pettyfer e lavoro come avvocato da cinque anni nello studio di mio padre» inizia a raccontare, sconvolgendomi per il suo saper essere così informale in questo momento.
«Ho quasi ventinove anni e i miei genitori hanno entrambi origini francesi» dice quasi arreso, concludendo il proprio discorso con un sorrisino.

«E l'amore?» mi domanda costringendomi a smettere di sorridere.
Ingoio un nodo formatomisi in gola e, dopo alcuni secondi di riflessione, decido di rispondere alla sua domanda «è un argomento abbastanza delicato per me» spiego, sentendo le lacrime riempire i miei occhi «sono stata abbandonata all'altare, il mio ragazzo mi tradiva da mesi con la mia migliore amica, che sfortunatamente per lui, ma fortunatamente per me, è rimasta incinta» spiego, cercando di mettere fine a questa conversazione diventata improvvisamente scomoda «altrimenti sarei diventata la moglie cornuta di uno degli imprenditori più famosi di Parigi» specifico, sentendo il mio petto liberarsi da un peso.

Alex, al contrario di ogni mia aspettativa, poggia una mano sulle mie e «non sa cosa si è perso» dice lasciandomi senza parole.
Annuisco quasi ringraziandolo e gli porgo la stessa domanda, sentendo il suo tocco diventare maggiormente teso.
Ingoia la saliva e posso notare i movimenti nervosi che compie, capendo perfettamente il suo disagio.
«La mia ragazza ha preferito il mio migliore amico a me» spiega liquidando velocemente la conversazione.

Evito di insistere ed entrambi, a testa bassa, terminiamo i nostri drink.
Dal momento che la situazione si è fatta tesa dopo l'ultimo argomento di conversazione, Alex propone di accompagnarmi a casa.
Raggiungiamo il guardaroba e prendiamo le nostre giacche, per poi uscire da quel locale, affrontando il freddo di una nuova notte a Parigi.

Giunti al parcheggio, saliamo in auto e io inizio a dargli indicazioni per raggiungere il più in fretta possibile casa mia.
L'aria nell'abitacolo rimane tesa e quando lo sento rallentare di fronte a casa mia, tiro un sospiro di sollievo.

Scendo dall'auto e lui decide di accompagnarmi fino alla porta.
«Sono stato bene» dice all'improvviso accarezzandomi la guancia mentre io mi limito ad annuire in accordo con lui.

Improvvisamente avvicina il proprio volto al mio e «sin embargo, también eres una chica hermosa» dice lasciandomi a bocca aperta «non ho usato le tue identiche parole perché non mi sembrava il caso di rivolgerle a una signora» dice con un ghigno sulle labbra mentre lentamente si avvicina al mio volto e posa un leggerissimo bacio sulle mie labbra.

Mierda.

***
Ed eccoci qui non solo con un nuovo capitolo, ma anche con un nuovo punto di vista.
Sarà l'unico che avremo di Brenda, ma mi sembrava giusto perché diciamo che questa situazione tra loro evolverà, quindi per non portarvi solo al risultato della relazione, ho deciso di aprire un piccolissimo spazio per lei.

Detto questo, presto avrete anche il capitolo che tanto state aspettando 😏.
Fino ad allora, pazientate e continuate a leggere le loro avventure.

Ci leggiamo presto,

~Car.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora