57 - Epilogo

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L'avvenire appartiene assai più ancora ai cuori che alle menti. Amare: ecco la sola cosa che possa occupare e riempire l'eternità. All'infinito occorre l'inesauribile. L'amore fa parte dell'anima stessa ed è della sua stessa natura. Al pari di essa è scintilla divina, al pari di essa è incorruttibile, indivisibile e imperitura; è punto infuocato in noi, immortale e infinito, che nulla può limitare e nulla spegnere. Lo si sente ardere nel midollo delle ossa, lo si vede raggiare fino in fondo al cielo

- Victor Hugo

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Pov's Eloise

Sono trascorsi novanta giorni dalla nascita dei gemelli e da altrettanti siamo riusciti a raggiungere la serenità che tanto agognavamo.
Un diffuso chiacchiericcio, mescolato a un flebile pianto proveniente dalla stanza adiacente la nostra mi risveglia «Harry i bambini» il mio braccio scorre verso la parte del letto occupata da ojos verdes ma incontra uno spazio completamente vuoto e freddo.
Mi tiro su a sedere e poggio la schiena contro la testata del giaciglio, passandomi una mano tra i capelli, mentre adocchio un biglietto poggiato al di sopra del suo cuscino "fidati di me" cita, lasciandomi estremamente perplessa.
Qualche minuto dopo fanno irruzione nella stanza Gemma, Penelope, Brenda, Annette e mia madre «andiamo a fare colazione» dice Brenda porgendomi un Christoph piangente, mentre Ana si trastulla tra le braccia di mia madre «mi dite cosa sta succedendo?» domando mentre letteralmente mi trascinano verso il tavolo del soggiorno imbandito di pietanze «siediti e godetevi il pasto» dice Gemma invitandomi a far attaccare i piccoli al seno, mangiando a mia volta il cibo apparecchiato sul ripiano «questo è per te» afferma Annette quando Christoph termina la poppata, tendendomi Ana e successivamente un foglio "so che ti starai chiedendo cosa succede; non ti preoccupare è tutto sotto controllo" inizio a leggere rivolgendo uno sguardo sospettoso verso le persone presenti in casa "a questo punto starai facendo colazione insieme alle donne più importanti delle nostre vite" proseguo stranendomi maggiormente "presto tutto ti sarà chiaro" termino la lettura alzando lo sguardo per vedere le ragazze sorridere colpevolmente «sentite io non sto capendo nulla, perché non mi dite dov'è Harry?» le prego con lo sguardo ottenendo solamente risatine «vi odio» dico, mordendomi il labbro per non ridere.
Quando anche Ana ha concluso la sua colazione mi viene tolta dalle braccia da Penelope che mi porge un ulteriore bigliettino «questa storia sta iniziando a stancarmi» pronuncio, leggermente innervosita, incapace di tenere sotto controllo la situazione "mi amor, ora che tutti e tre avete mangiato, raggiungi la nostra camera e apri il pacco nascosto sotto al letto" e con la loro complicità saliamo di nuovo al piano superiore entrando nella stanza indicata da Harry.
Tremante scovo la scatola e, lentamente, sciolgo il fiocco scoprendo al suo interno un meraviglioso abito "lasciati aiutare a indossarlo, ma fidati di loro e fatti bendare" e le lacrime iniziano a scorrere lungo il mio volto «ne varrà la pena» mi calma mia madre, poggiando una cravatta di Harry sui miei occhi, mentre lascio che mi aiutino a entrare in doccia prima di indossare lo splendido abito.
Prendo profondi respiri, cercando di calmare l'accelerato battito del mio cuore, mentre mi lascio guidare nei movimenti «ora ci recheremo in salotto» prende a parlare Gemma «lì ti toglieremo la benda, dal momento che non avrai modo di specchiarti» prosegue prendendomi per mano, mentre sento i piccoli ridacchiare dolcemente, per agevolarmi nei movimenti.
"Ci siamo quasi, presto ci rivedremo" leggo, dopo aver ottenuto nuovamente la vista, vedendo le ragazze indossare a loro volta vestiti eleganti «questo è l'ultimo biglietto» mi informa Brenda commuovendosi leggermente «meglio che tu ti sieda» prosegue consegnandomi un ulteriore pezzo di carta "amore mio stiamo per rivederci" leggo, asciugandomi le lacrime "il nostro sforzo sta per essere ripagato" prosegue lasciandomi perplessa «continua a leggere» mi esorta Penelope "stiamo per diventare marito e moglie" leggo e copiose lacrime iniziano a scorrere lungo il mio volto «B, cosa sta dicendo» domando rivolgendo la carta verso di lei che si limita ad annuire "immagino già la tua incredulità. Starai chiedendo a Brenda se ciò che hai letto è vero, ebbene sì, lo è ma petite" e per qualche secondo mi manca il fiato "l'idea è nata il giorno in cui abbiamo dovuto raggiungere l'ospedale frettolosamente a causa delle perdite" mi ricorda quel momento, mentre guardo i piccoli di fronte a me e mi alzo per lasciare una carezza sulle loro guance paffutelle "quel giorno una parte di me è andata persa per sempre" e il mio labbro inferiore trema, incapace di accettare quello sconforto "ho ricordato il momento in cui mi confessasti che il tuo più grande desiderio è sempre stato quello di sposarti, a maggior ragione in quel momento, perché nel caso in cui ti fosse successo qualcosa in questo modo avremmo assicurato un futuro ai nostri figli" faccio una pausa
"e fidati in quel frangente ho pensato che il mio futuro foste esclusivamente voi" e il mio respiro si spezza "ora lasciati guidare dalle ragazze sulla limousine parcheggiata fuori dal vialetto di casa e raggiungimi, coi nostri bambini.
Non faccio altro che aspettarvi da questa mattina. Vi amo" termino la lettura e il mio sguardo incredulo saetta da una figura all'altra.
Sistemiamo i piccoli negli ovetti e, dopo aver chiuso la porta, raggiungiamo l'uscita per accomodarci all'interno della limousine «ciao principessa» saluta Mason facendo nuovamente riempire i miei occhi di lacrime «quell'uomo è un pazzo» sussurro scuotendo la testa mentre mio fratello mette in moto, guidando verso il luogo della funzione.
Giunti a destinazione ognuna delle ragazze sa esattamente come muoversi: Annette e mia madre prendono i piccoli e si allontanano «dove li state portando?» domando mentre Brenda mi aiuta a indossare il velo «non preoccuparti E, ci siamo qui noi» e qualche minuto dopo vengo affiancata da Mason che mi prende sottobraccio camminando verso una direzione ben precisa.
Mentre incedo mi guardo intorno e sono alcuni particolari a ricordarmi qualcosa di quel luogo.
Ci troviamo nel bosco nel quale Harry mi ha portata dopo il nostro ultimo servizio al ristorante, allestito di tutto punto per celebrare questo importante momento.
In lontananza, infatti, scorgo un gazebo accanto al quale si trova il mio uomo, in attesa del mio arrivo ed è questo a darmi la spinta necessaria a percorrere la distanza che mi separa da lui.
Con la coda dell'occhio vedo le nostre madri che si accomodano sulle sedie poste nelle prime file, ognuna con in grembo un bambino vestito di tutto punto ma è quando il mio sguardo si posa su Harry che lo vedo asciugarsi le copiose lacrime che scorrono lungo il suo viso.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora