Pov's Eloise
Volare
spostarsi nell'aria.Librarsi nell'immensità del cielo costellato da milioni di stelle è una sensazione rilassante e al tempo stesso liberatoria.
Lo è soprattutto se non si è nei panni di una donna incinta costretta a dover affrontare un viaggio per presenziare a un'udienza che cambierà numerose vite.Respiro profondamente buttando fuori tutta l'aria formatamisi nel corpo.
Non funziona, merda.
«Har penso di dover vomitare» informo il mio uomo, seduto accanto al finestrino con le dita della mano incrociate alle mie, che continuamente accarezzano il mio dorso per cercare di tranquillizzarmi «amore cerca di respirare con calma» dice, prendendo a replicare con me la respirazione insegnatami dalla ginecologa, vista qualche giorno prima della partenza, per accertarmi di essere nelle condizioni ottimali.
«Spero che lo sbattano in prigione» esordisco continuando a respirare per ingoiare questa insopportabile sensazione di malessere «odio pensare di aver affrontato un viaggio terribile per ottenere il nulla più assoluto» concludo vedendo nascere un sorrisino sulle sue labbra per il tono utilizzato «sono sicuro che otterrai giustizia» dice, tentando di rassicurarmi, continuando a respirare costantemente con me.Mentre l'aria continua a entrare e uscire dai miei polmoni i miei occhi non si allontanano dalla sua figura e penso di non aver mai visto nulla di più bello.
Un uomo che lentamente ha sgretolato i propri muri per avvicinarsi a me, cercando di aiutarmi a superare un passato impronunciabile a voce alta, che sta aiutandomi a mantenere la calma respirando con me e mantenendo una mano sul ventre come a volersi accertare che la situazione sia sotto controllo.
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?
Mentre i suoi occhi verdi, brillanti, si velano di un alone di stranezza le sue labbra si curvano in un sorrisino leggermente pronunciato sulle labbra che fa emergere quelle meravigliose fossette che amo baciare mentre facciamo l'amore.Il buio inesorabilmente ci circonda da qualche ora, dal momento che abbiamo scelto di partire a sera tarda per evitarmi spiacevoli malesseri che hanno deciso di presentare il conto proprio oggi, dopo settimane di assenza.
Tipico del modo in cui la mia vita trascorre.Improvvisamente sono costretta ad alzarmi per correre verso la toilette dell'aereo, in lacrime, incapace di trattenere un conato di vomito formatomisi in gola.
Qualche secondo dopo sento la porta del bagno venire scostata e Harry avvicinarsi al mio corpo per tirare indietro i miei capelli, per poi porgermi un pezzo di carta bagnata per tamponare le labbra una volta allontanatami dal water.
Bagno i polsi sotto l'acqua fredda per attenuare questa sensazione di fastidio e, una volta calmata, mi appoggio col busto al lavandino «non ce la faccio più» dico passandomi una mano tra i capelli, completamente disperata mentre Harry mi circonda il busto con le braccia avvicinandomi a se «ricordi quello che ha detto la ginecologa?» domanda retoricamente «presto questo malessere passerà, dobbiamo solo portare un po' di pazienza» mi ricorda, accarezzandomi una guancia e in quel momento, incontrollabilmente, sbotto «dobbiamo Har, dici sul serio?» gli domando con tono di voce leggermente alterato «l'unica che tra i due si trova costantemente piegata sulla tazza del water sono io, con questi due esserini che nemmeno mi lasciano il tempo di respirare e tu dici che noi dobbiamo?» alzo maggiormente il tono di voce, sbottando all'improvviso.
Harry, dopo aver inarcato un sopracciglio alla mia reazione, non si lascia scalfire dalle mie parole, continuando ad accarezzarmi il volto, circondato dalle sue mani «stai tranquilla amore, non agitarti» sussurra con le labbra poggiate sul lobo del mio orecchio.
Come ho potuto essere così meschina con lui?
Qualche secondo dopo i miei occhi si riempiono di lacrime e scoppio in un pianto liberatorio sinonimo di come gli ormoni della gravidanza si stiano facendo beffa di me «mi dispiace ojos verdes non intendevo realmente dirti quelle cose» spiego avvicinando le mie labbra alle sue per baciarlo a stampo mentre lui scuote la testa «non devi scusarti, so che questo periodo è particolarmente stressante per te» prosegue «ti amo così tanto» dico con occhi ancora lucidi stupita dalla sua immensa comprensione, al suo posto non sarei in grado di sopportarmi nemmeno per un secondo.
Poggia le sue labbra sulla mia fronte e, dopo essersi accertato che io sia realmente calma, senza più alcuna sensazione di sconvolgimento dello stomaco torniamo a sedere ai nostri posti, accanto ad Alex, che non ha fatto altro che dormire da quando l'aereo è decollato da Parigi.
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Proteggiti da me, se sai come fare
FanfictionAmos Eckert è uno chef di fama mondiale che porta con se un fardello complicato da sostenere. Eloise Àlvarez, la sua nuova sous-chef, dovrà convivere con un Amos indisponente, tenebroso e scorbutico che le complicherà la vita al punto tale da costri...