6 - Palabras

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Lasciare che lo scorrere del tempo
renda tutto un po' più chiaro

Cercare un equilibrio che svanisce ogni volta che parliamo

Sono solo parole, le nostre
Sono solo parole

- Noemi

~

Pov's Eloise

Sono due giorni che mi rifiuto di andare a lavoro, troppo sconvolta dalla cattiveria con la quale Harry ha pronunciato quelle parole.
Non avrei mai immaginato che, dopo quello che lui ha vissuto in prima persona, potesse essere così tanto crudele da arrivare a rovinare la vita ad altri.

Nei giorni passati mi sono alzata sempre alla solita ora e ho iniziato a prepararmi per raggiungere il ristorante, ma una volta varcata la soglia di casa ho percepito mancante il respiro, come se non avessi più la forza di far prendere aria ai polmoni, e ho finito per accasciarmi a terra e piangere, aspettando la fine dell'attacco di panico.

Sento il campanello suonare quindi esco velocemente dal letto e raggiungo la porta per guardare dallo spioncino.
Mi domando chi possa essere, dal momento che non stavo aspettando alcuna visita da parte della mia famiglia e che qui non conosco nessuno.
Guardo fuori e vedo, aldilà della porta, Brenda con un sacchetto in mano.
Faccio del mio meglio per allontanarmi in silenzio dalla porta, ma il suo «so che sei in casa, non fare la codarda e aprimi» ferma ogni mio movimento e, colta in flagrante, sono quasi "costretta" ad aprire per farla entrare.

Non appena mi vede inarca un sopracciglio e mi studia con il proprio sguardo, senza pronunciare una sola parola.
«Non mi aspettavo di vederti» ammetto cercando di spezzare il silenzio creatosi, mentre lei continua a guardarmi senza fiatare.

«Nemmeno io mi aspettavo di non vederti più» sputa piccata guardandomi dritta negli occhi «così gliela stai dando vinta senza combattere» mi mette in guardia probabilmente riferendosi ai sous-chef susseguitisi al ristorante prima del mio arrivo.
In risposta scrollo le spalle e la sollecito a entrare del tutto, raggiungendo la cucina insieme a lei.

«Accomodati» la invito iniziando a sudare.
Percepisco la tensione della situazione e non posso fare a meno di rabbrividire immaginando le domande che presto mi porrà.
«Questo è per te» dice avvicinandomi un bicchiere, sospirando, «mi spieghi per quale motivo non sei più tornata al lavoro?» chiede facendo finalmente fermare la mia curiosità.

Lascio andare un sospiro e, toccandomi il polso con una mano le dico «non ce la faccio B...» sospiro, prima di riuscire a proseguire «ogni mattina mi sono alzata e preparata come di consueto, ma una volta chiusa la porta alle mie spalle un attacco di panico mi ha fermata, impedendomi di fare ogni movimento possibile».

«Diamine non puoi fare in questo modo» si passa una mano tra i capelli frustrata «sta cercando di portarti al limite solamente perché ha bisogno di qualcuno che arrivi a comprendere il suo e lo aiuti» ammette accorgendosi di aver detto qualcosa che non è mio diritto sapere «io...» mi blocco, balbettando, senza sapere cosa dire, completamente spiazzata dalle sue parole.

«Eloise non ti sto chiedendo di fare nulla, semplicemente credo che dovresti tornare al ristorante» dice guardandomi negli occhi «ti stai facendo condizionare dalla sua voce e dal tuo passato» prende una sigaretta dal pacchetto e, avvicinandosi alla finestra l'accende «e sicuramente il tuo comportamento non ti aiuterà ad andare oltre» dice facendomi rabbrividire, non sapendo di aver colto nel segno.

«In queste poche settimane di lavoro hai imparato a capire com'è Harry, è un tosser e tu che sei costantemente accanto a lui lo sai meglio di me» sorride lasciando cadere la cenere dalla sigaretta «ma, non lasciare che ti allontani, ti prego» termina il suo discorso lasciandomi sconvolta.

Cosa diamine c'entro io in tutta la questione?
Perchè insiste così tanto?
Mentre parla diverse domande si susseguono nella mia mente e io non sono in grado di trovare risposta a nessuna di loro.

«Domani ti vedrò al ristorante?» mi chiede dopo diversi minuti di silenzio, facendomi scrollare le spalle.
«Non lo so» ammetto rabbrividendo «ma tu sei venuta qui solo per questo?» le domando mentre cerco di trovare una risposta a tutte le mie domande e lei annuisce.

«Siamo amiche e non potevo lasciarti commettere un errore del quale ti saresti sicuramente pentita» sostiene il mio sguardo mentre pronuncia queste parole.

«Io non capisco cosa voi stiate cercando di fare, forse è uno scherzo questo Brenda» grido spazientita facendole spalancare gli occhi «credimi E non ti stiamo prendendo in giro in alcun modo...» fa una pausa lasciandomi il tempo di riflettere «è solo che...» riprende mentre io mi stizzisco e le grido «cosa Brenda? Dimmi cosa sta succedendo!» mostrandomi sull'orlo di una crisi di pianto.

«Io e Penelope conosciamo Harry da anni, sappiamo quello che gli è successo e abbiamo capito, fin dalla prima volta che ti abbiamo vista, che tu avresti potuto sia tenergli testa sia aiutarlo, ecco perché sto insistendo per farti tornare» ammette continuando a pregarmi con lo sguardo.

«Ci penserò Brenda, non posso assicurarti nulla» chiudo il discorso sperando che smetta di insistere e mi alzo, buttando i contenitori nel secchio, per poi raggiungere il salotto.

«Un'ultima cosa: lui sta male, è completamente alla deriva e si sta comportando come mai ha fatto prima d'ora» sospira costringendomi a stringere gli occhi a causa del peso che tutti loro mi stanno caricando sulla schiena.

«Io sono la persona meno indicata per salvare qualcuno» le rivelo ammettendo ad alta voce più di quanto mi sia possibile.

«Mi hai fraintesa, ma non voglio insistere oltre.
Pensa solo alle mie parole» dice uscendo finalmente da casa mia.

Poggio una mano sul petto sentendo le palpitazioni farsi sempre più forti.
«Mai avrei pensato di trovarmi incastrata in una situazione del genere senza volerlo» penso, parlando ad alta voce e sentendomi totalmente senza forze da non riuscire a compiere alcun movimento.

Alcuni momenti di silenzio dopo decido di prendere il portatile e cercare informazioni sul passato dello chef Harry Styles nella speranza di riuscire a trovare qualcosa di utile.
Immediatamente vengo bombardata da tantissimi titoli di fatto differenti, ma aventi tutti lo stesso contenuto di base "lo chef andato a letto con la donna a capo della commissione di selezione per l'assegnazione della stella Michelin".
Nulla di nuovo.

Onestamente non capisco cosa io possa fare per lui e per quale assurdo motivo Penelope e Brenda mi abbiano preso a cuore in questo modo.
L'unica cosa di cui sono sicura è che nemmeno domani andrò al lavoro ed è forse una delle tante bugie da me dette a Brenda stessa.

Spengo il computer e mi siedo cercando di riflettere sugli avvenimenti della giornata, perdendomi nelle suppliche della ragazza che pochissimo tempo prima ha lasciato il mio appartamento.

***
Eccoci qui con un nuovo capitolo direi davvero strano, povera Eloise.
Sono sicura che non vi sarà chiaro questo comportamento, ma è necessario per ciò che succederà a breve, quindi abbiate pazienza perché presto saprete tutto il senso della fan fiction.

Che ne pensate, vi sta piacendo?

Questo sarà l'ultimo capitolo prima del Natale quindi vorrei farvi tanti auguri di buon Natale, noi ci aggiorniamo prestissimo.

Ci leggiamo presto.
~Car.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora