41 - It's Christmas time

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Erano i nostri corpi a far sesso ma le anime, loro due, facevano quel qualcosa in più.

-Damn Poet

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Pov's Eloise

«Precioso, sono arrivate le feste» pronuncio sovrappensiero accarezzandomi il ventre.

Dal momento che i giorni di Natale e Santo Stefano lavoreremo al ristorante, abbiamo deciso di anticipare i festeggiamenti in famiglia.
È

tutto così surreale mi ripeto costantemente, ripensando al modo in cui la mia relazione con Harry sia evoluta col passare dei mesi.

«Ma petite sei pronta per stasera?» mi domanda all'improvviso, circondandomi il corpo con le braccia e riempiendo il mio collo di baci.
Il respiro si blocca e la mia carne si immobilizza «no, per niente» pronuncio quasi senza dare peso alle parole e il suo viso si adombra, abbassandosi a guardare i propri piedi.
Mi mordo la lingua per il poco tatto utilizzato nel rispondere e con le dita a circondare il suo mento gli sollevo il volto per avere nuovamente i suoi occhi nei miei «intendevo che non sono pronta perché temo di non poter combattere le nausee» spiego vedendolo tornare nuovamente a sorridere, con gli occhi smeraldini estremamente brillanti «è ancora presto per dire agli altri del bambino» concludo il discorso vedendolo annuire in accordo con me e mentre gli accarezzo la guancia mi rendo conto di quanto sia divenuto vulnerabile.
Probabilmente le preoccupazioni per il bambino e il nostro così tanto instabile legame lo lasciano costantemente in ansia quindi spero che col mio regalo, da questa sera, possa sentirsi maggiormente rassicurato.

«A che ora arrivano gli altri?» domando avvicinandomi ai fornelli per iniziare a preparare qualcosa «verso le otto» mi risponde affiancandomi «e tu non muoverai un dito fino a stasera» mi accompagna a sedermi dandomi un sonoro bacio a schiocco sulle labbra.
Lascio che si convinca della mia immobilità e non appena raggiunge il salotto, inizio a preparare un secondo tipico spagnolo, les albondigas, mentre Harry si occuperà della preparazione del primo.

Dopo essermi procurata tutti gli imgredienti inizio a sbucciare l'aglio e la cipolla e a tritarli, sminuzzando anche il prezzemolo precedentemente lavato.
Una volta terminato, in una ciotola mescolo il macinato di maiale e di vitella, gli aromi e l'uovo.
Aggiungo il sale e impasto fino a ottenere un composto uniforme.
Prima di aggiungere il pangrattato attendo il ritorno di Harry che una volta in cucina «piccola impertinente non ti avevo detto di rimanere ferma?» domanda retorico accarezzandomi i fianchi «ojos verdes assaggi l'impasto? Lo sai che non posso con la carne cruda e le uova» spiego sviando la sua domanda mentre lui, ormai arreso assaggia e aggiunge un pizzico di sale.
Mi lascia un bacio sul collo e inizia a occuparsi dei cannelloni alla nizzarda.

Aggiungo un po' di pangrattato e dopo aver ben amalgamato formo delle sfere, lasciandole da parte.
Accendo il gas e vi poso sopra una casseruola capiente con abbondante olio, aspetto che arrivi a temperatura e vi dispongo le polpette poco alla volta in modo che l'olio non perda temperatura.
Nel frattempo mi preparo nel fornello accanto un'ulteriore casseruola con la passata di pomodoro, l'alloro e un cucchiaino di zucchero, allungandolo con due mestoli di brodo per poi lasciarlo cuocere con un coperchio.
Qualche secondo dopo, persa la concentrazione necessaria alla preparazione del piatto, mi accorgo dello sguardo di Harry su di me «non hai la minima idea di quanto bella tu sia» dichiara facendo riempire il mio corpo di brividi «ma soprattutto nemmeno immagini quanto importante sia per me averti accanto, dentro queste mura e vederti muovere come se fossi a casa» conclude attirandomi a sè per poi stamparmi un bacio sulla fronte.
Gli accarezzo la guancia mordendomi il labbro «mi è mancato tanto stare tra le tue braccia, ma soprattutto cucinare uno accanto all'altra» rivelo perdendomi nel suo sguardo.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora