Prima o poi finirà.
Questa guerra finirà e io tornerò a casa.
Tu tornerai da me e andremo via.
Noi avremo il nostro quando te lo prometto.~
Pov's Eloise
Sette giorni.
Siete días dall'ultima volta in cui ho udito la sua voce.
Siete días dall'ultima volta in cui il mio corpo è entrato in contatto col suo.
Siete días dall'ultima volta in cui i miei occhi bruni si sono incrociati con le sue gemme brillanti.
Siete días dall'ultima volta in cui le mie dita si sono incastrate tra i suoi boccoli castani.
Siete días dall'ultima volta in cui i nostri cuori hanno battuto all'unisono.
Sette giorni in cui il respiro manca senza di lui.
Sette giorni di silenzio, di assenza.
Da quel momento tutta la mia vitalità è stata inesorabilmente racchiusa nel gelo di un profondo inverno, spegnendo completamente la mia essenza.
I miei occhi hanno smesso di brillare.I suoi hanno continuato a materializzarsi nei miei sogni ricordandomi la sua sofferenza dovuta al peso che da anni porta sulle proprie spalle.
E ora come stai amore mio?
I miei sensi si ridestano non appena percepisco l'odore di bruciato delle uova strapazzate, dimenticate sul gas.
Dopo aver preso la padella mi avvicino al lavandino per gettarle nell'umido, ma un violento giramento mi costringe ad aggrapparmi saldamente al marmo, evitandomi una brusca caduta.
Lo squillare incessante del telefono mi costringe a mettere da parte qualunque pensiero stesse affacciandosi nella mia testa e, con lentezza estrema, ad avvicinarmi alla fonte del rumore.
Accetto la chiamata e, dopo qualche secondo, compaiono i volti sorridenti di mia madre e mio fratello Mason.«Preciosa como estas?» domanda mia madre leggermente preoccupata «mamá tu sabes...» rispondo cercando di rimanere sul vago nonostante io sia pienamente consapevole delle capacità persuasive della donna che mi ama più al mondo.
Rimaniamo in silenzio con in sottofondo i nostri respiri, fino a quando non mi convinco a lasciar andare il peso che da una settimana mi porto addosso.«Harry e io...» tento di iniziare a parlare ma mia madre mi interrompe
«il muy hermoso cuoco di cui mi hai parlato diverso tempo fa?» domanda con un sorriso malizioso sulle labbra «oui mamá, es el» scuoto la testa e sorrido ricordando le numerose telefonate con mia madre, durante le quali mi lamentavo del suo essere così malizioso e provocatorio.«Siamo stati costretti a lasciarci» ammetto dopo interminabili minuti in cui mia madre ha continuato a riportare alla mia memoria attimi in cui le ho parlato di lui.
La sua espressione al sentir pronunciare queste parole muta, trasformandosi completamente.
Ora il suo sguardo si trova nel mio e i suoi occhi sono compassionevoli, come se potesse comprendere perfettamente quello che sto passando da quando lui non c'è più.«Mi dispiace tanto hermanita» pronuncia sottovoce Mason accarezzando lo schermo, come se con quel gesto potesse realmente accarezzare la mia guancia «puoi spiegarci per quale motivo hai scelto di pronunciare la parola "costretti" e non ci hai spiegato la situazione in altro modo?» mi chiede quasi sulla difensiva nascondendo, nemmeno troppo abilmente, il terrore nella sua voce.
Come biasimarlo.
Dopo l'esperienza con Cole mi hanno fatto promettere sin da subito di dire loro qualsiasi cosa riguardasse Harry, dal momento che mia madre già immaginava che ci saremmo avvicinati così tanto da diventare una coppia.«Non conosco nemmeno io il motivo» tento di spiegare, sperando che mantengano la calma «purtroppo la sua vita non è stata una passeggiata Mi, per questo mi ha allontanata.
Non vuole che il suo passato sovrasti il suo futuro» concludo asciugandomi una lacrima sfuggita al mio controllo.
Non avrei mai voluto essere vista in queste condizioni dalla mia famiglia.«Mi amor, sai che puoi tornare a casa quando vuoi, vero?» mi ricorda mia madre, turbata.
Io per tutta risposta mi limito ad annuire, sentendo una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
«Lo ha fatto per me mamá, lo amo così tanto e non sono nemmeno riuscita a dirglielo, ma non posso andarmene. Ormai casa è qui, con lui, nell'esatto luogo in cui lui si trova.
Se Harry non c'è io sono completamente persa» ammetto finalmente ad alta voce.Porto una mano alla bocca per fermare i singhiozzi e in sottofondo riesco a percepire le voci di Mason e mia madre che cercano di consolarmi, ma nulla è abbastanza forte da sovrastare il rumore all'interno della mia testa fino a quando un conato di vomito mi costringe a poggiare frettolosamente il telefono sul tavolo e correre in bagno a rimettere la cena del giorno precedente.
Cerco di tenere i miei capelli in un pugno per evitare che si sporchino e una volta finito utilizzo un asciugamano per tamponare le labbra.
Lentamente mi alzo e, dopo essermi guardata allo specchio per qualche minuto, mi sciacquo il volto nel vano tentativo di calmarmi.
Cosa diavolo sta succedendo?Improvvisamente ricordo Mason e la sua espressione sconvolta e corro in salotto.
«Cosa diavolo è successo?» domanda preoccupato, cercando di calmare mia madre che nel frattempo ha iniziato a pronunciare parole scoordinate nella sua lingua madre.
«Dev'essere lo stress pequeño, questa settimana non è stata facile» spiego tralasciando i dettagli principali.
Mio fratello annuisce, lasciandosi andare a un respiro di sollievo mentre l'espressione di mia madre non cambia.
«E tu hermanito hai incontrato qualche ragazza?» gli chiedo sapendo di essere la causa del suo rossore.
Theresa è sempre nei suoi pensieri ormai e ne sono felice, anche lui merita di essere sereno dopo tutte le preoccupazioni e i momenti difficili affrontati.
È sempre stato l'uomo di casa da quando i nostri genitori si sono separati, ci ha protette con le unghie e con i denti, ma ora è il suo momento di essere protetto ed amato.«Pequeña, quando hai fatto sesso l'ultima volta?» si intromette mia madre all'improvviso, costringendomi a spalancare gli occhi.
«¡Mamá, esto no es asunto tuyo!» pronuncio alterata, salutandoli velocemente e appoggiando il mio intero corpo allo schienale della sedia, cercando di rilassarmi.
Passo lentamente una mano sul viso e immagino il corpo di Harry accanto al mio.
Lo vedo qui mentre mi stringe le mani e mi conduce verso il divano, sedendosi accanto a me.
Riesco a percepire le sue dita sul mio volto a scostare alcuni ciuffi ribelli sul viso.
Ma più di tutto riesco a sentire il suo profumo caldo e avvolgente, l'unico in grado di farmi sentire realmente a casa.
Ed è in questo esatto momento che la vedo, lì davanti agli occhi, la mia casa insieme a lui, troppo vuota da quando se n'è andato.Come potrò sopravvivere ancora?
***
Eccomi qua, dopo un tempo infinito, con un capitolo estremamente corto ma importante.
Il prossimo sarà nuovamente un capitolo di passaggio, con un punto di vista completamente nuovo ma importante.
Abbiate pazienza, questi due saranno capitoli essenziali alla narrazione, poi chissà magari rivedremo di nuovo il nostro protagonista che ovviamente sta mantenendo la sua promessa di starle lontano.
Ce la faranno secondo voi?
Ma, cosa ancora più importante, cos'ha Eloise?Perdonatemi per il ritardo, spero di riuscire a pubblicarvi prima il prossimo capitolo.
Ci leggiamo presto, Car.
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Proteggiti da me, se sai come fare
FanfictionAmos Eckert è uno chef di fama mondiale che porta con se un fardello complicato da sostenere. Eloise Àlvarez, la sua nuova sous-chef, dovrà convivere con un Amos indisponente, tenebroso e scorbutico che le complicherà la vita al punto tale da costri...