16 - Confessioni, denuncia, e ritorno a casa

586 49 54
                                    

La confessione è sempre debolezza. L'anima solenne mantiene i propri segreti e riceve la punizione in silenzio.

- Dorothy Dix

~

Pov's Eloise

«La paziente presenta numerose ecchimosi lungo tutto il corpo e ha due costole incrinate a causa dei ripetuti calci ricevuti.
La buona notizia è che dalla TAC e dalla risonanza magnetica non abbiamo riscontrato lesioni interne di alcun tipo.
Dato che non vogliamo sfidare questa fortuna è bene che sua sorella rimanga a riposo e che non viva alcun tipo di trauma emotivo: anche il più piccolo dolore potrebbe distruggerla» mi sveglio, nervosa, sentendo una voce pronunciare queste parole decisamente poco rassicuranti.

Apro lentamente gli occhi e, dopo aver messo a fuoco il luogo in cui mi trovo, una smorfia si dipinge sul mio volto.
Una volta pronta faccio vagare il mio sguardo nello spazio a me circostante fino a quando non incontro il profilo di mio fratello, il quale, non appena si accorge del mio risveglio, mi sorride rassicurante e si avvicina, dopo aver ringraziato e stretto la mano a quello che presumo fosse un dottore.

«Buongiorno» dico cercando di stiracchiarmi, ma non appena ci provo sento un'enorme quantità di dolori invadermi, così rinuncio ad ogni tentativo di movimento.

Mason mi sorride nuovamente e iniziando ad accarezzarmi una guancia dice in un sussurro «non sforzarti nena, sei al sicuro» lasciando che una lacrima gli righi indisturbata il volto.
In quel momento una enorme consapevolezza si poggia sul mio essere e una smorfia di disappunto si forma sul mio volto a causa dei troppi ricordi.

«Dovrai rimanere qui un paio di giorni» dice cercando di stemperare la tensione «io e mamma faremo i turni per stare insieme a te» conclude il discorso impedendomi di replicare.

Gli sorrido e, dopo aver preso una mano tra le mie mi schiarisco la voce «Mi, fai entrare mamma, devo parlarvi» dico sentendo la necessità di liberarmi da un peso, mentre lui scuote la testa «no nena, non ce n'è bisogno-» inizia a dire mentre io lo interrompo, non permettendogli di terminare il discorso «no Mason non posso nascondervi ancora la verità» ammetto cercando di non vacillare «e dato che il tempo qui non mancherà, iniziamo a occuparlo in qualche modo» concludo non volendo sentire ragioni.
Lui annuisce, si distacca dal contatto creato con me e, dopo avermi rivolto un ulteriore sguardo, esce dalla mia stanza per chiamare nostra madre.

Qualche minuto dopo entrano e, con lo sguardo, mi pregano di non fare sforzi emotivi, ma devo liberarmi da questo peso e fare in modo che anche loro sappiano la verità su di me.
Aspetto che si siedano e, dopo aver preso un respiro profondo, prendo le loro mani tra le mie e inizio a raccontare.

«Mason, mamma dovete sapere che vi ho mentito...» ammetto sentendo la mia voce iniziare a vacillare «è difficile per me parlarvene, non posso fare a meno di immaginare le vostre espressioni deluse dopo che avrete scoperto tutto, ma non voglio tornare a Parigi senza avervi detto la verità» dico, cercando di mantenere la calma.

«Quando ho conosciuto Cole la mia vita è stata completamente stravolta dalla sua presenza» giocherello con le mie mani a causa del nervoso, bloccandomi per qualche secondo «lui è stato la mia vera prima volta, è stato il primo ragazzo serio dopo le brevi storielle avute durante la mia adolescenza...» inizio a spiegare, permettendo loro di seguire passo dopo passo il mio racconto «...ero felice di avere una persona come lui accanto a me ed è stato questo che col tempo mi ha ingannata» dico prima di arrivare a raccontare il momento più critico «col passare dei mesi Cole si è mostrato in modo totalmente diverso, tanto da arrivare a controllare le mie azioni» sospiro lasciando che una lacrima mi righi il volto.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora