Il capolavoro dell'ingiustizia è di sembrare giusto senza esserlo.
Platone
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Pov's Penelope
Apro silenziosamente la porta d'entrata del ristorante, per non disturbare il riposo di Harry che da ormai due settimane rimane costantemente qui, perché casa sua gli ricorda troppo l'assenza di Eloise.
Dallo stesso periodo la ragazza non si presenta più nemmeno al ristorante utilizzando ogni giorno una motivazione diversa.
Come biasimarla.Passo lentamente una mano tra i capelli del mio bambino e nel mentre il rimorso inizia a farsi nuovamente vivo nella mia anima.
Come è potuto accadergli tutto questo?Con un'immensa, ma al tempo stesso sconosciuta, forza interiore contatto Reina nell'intento di avere un confronto con lei.
Attendo il suo arrivo per minuti che mi appaiono interminabili continuando a camminare avanti e indietro in quello spazio situato nel retro del ristorante e intervallando questa frenesia con il portare le mie unghie alle labbra con l'intento di mangiarle.
Diversi minuti di silenzio dopo, lo scampanellìo della porta mi fa sperare nel suo arrivo mentre mi auguro che non abbia incontrato Harry per manifestargli nuovamente il proprio odio nei suoi confronti, distruggendolo più di quanto già non sia per causa sua.I suoi passi riecheggiano all'interno del ristorante e il mio respiro si fa pesante all'idea di riaverla di fronte a me, soprattutto alla luce delle rivelazioni di quell'uomo tanto grande quanto fragile.
«Hermanita perdón por el retraso, ma lo shopping non poteva attendere» pronuncia una volta arrivata di fronte a me, col suo solito tono strafottente.
«No te preocupes hermanita, noi tutti siamo qui per venire in contro alle tue esigenze» le rispondo a tono suscitando una sua espressione sconvolta e al tempo stesso leggermente corrucciata.
«Arriviamo al dunque Penelope, cosa vuoi da me?» mi domanda arrivando dritta al punto.
Ha anche il coraggio di chiedermi cosa voglio?«Come hai potuto rovinare la vita di un così giovane ragazzo?» pronuncio amaramente «ti sei approcciata sessualmente a un ragazzo che poteva essere tuo figlio, come a tanti altri, e solo perché ti ha rifiutata gli hai rovinato l'intera esistenza» proseguo mantenendo il mio tono di voce «cosa ti ha infastidita di più? Il suo schifarti oppure il suo coraggio nel voler emergere dal punto di vista professionale solo grazie a sè stesso e alle sue forze?» concludo, pronunciando il tutto con una serie di parole susseguitesi a raffica.
«Ti sbagli Penelope, io ho solo cercato di amarlo, facendo il suo bene» ha il coraggio di dirmi con un sorrisetto compiaciuto a formarsi sulle sue labbra.
«Ora che ci penso è il tuo comportamento a spingermi a pensare male... Sei tu che hai un particolare interesse per il ragazzino? Se vuoi posso insegnarti come sedurlo» si permette di insinuare, accompagnando le proprie parole con movimenti della testa in segno di assenso e io, d'istinto, le do uno schiaffo totalmente indignata e schifata dalle sue affermazioni.«Dovresti vergognarti» la accuso, col fiatone «non hai un minimo di rispetto per le persone che ti circondano, credi di essere meglio di tutti quanti, quando in realtà sei il peggio» affermo fin troppo convinta «non ti è bastato rovinare la vita a me in tutti questi anni, hai avuto bisogno di farlo anche con altre persone, direttamente e indirettamente ed è il momento di fermarti.
Ora basta Reina» proseguo sperando che la voce non tentenni proprio in quel momento «sei una persona orribile, mi fai schifo» concludo.Ma il peso che mi opprime il petto da giorni comunque non se ne va, continuando ad impedirmi di respirare regolarmente.
«Penelope la mia relazione con quel ragazzo è solo agli inizi. Ora finalmente avremo la nostra occasione per rifarci» mi spiega rimanendo sul vago facendomi alterare maggiormente «ma quale relazione perra?
Lui non vuole stare con te, ma soprattutto non vuole avere nulla a che fare con la tua persona.
Rimanigli alla larga» la avviso mettendomi sulla difensiva.
Abbiamo raggiunto il limite, non le permetterò di toccare Harry, di nuovo.Una fragorosa risata rompe il silenzio creatosi dopo le mie parole «ne sei sicura sorellina?» mi istiga, rincarando la dose.
«Ne sono più che sicura Reina.
Dovrai passare sul mio cadavere questa volta, non ti permetterò di toccare di nuovo il mio bambino.
Sarò la tua ombra, non ti lascerò sola nemmeno per un secondo e al primo segnale, gesto o allarme da parte sua andrò alla polizia a denunciarti.
Non hai più scampo!» grido in un impeto di sicurezza, cercando di non vacillare.Reina al sentirmi pronunciare queste parole si irrigidisce.
Lentamente si avvicina a me con un'espressione minacciosa, costringendomi a indietreggiare fino a poggiare le spalle contro il muro «tu cosa farai piccola Penelope?» domanda retoricamente, sfruttando la propria altezza «non ti permetterò di ficcanasare nella mia vita privata» si pone immediatamente sulla difensiva, cercando di spaventarmi «Dovresti essere tu, d'ora in poi, ad avere paura di essere controllata in ogni tua minima azione da me.
Ti osserverò anche mentre sarai nel bagno di casa tua e, se verrò a sapere che ti sei azzardata a fare qualsiasi cosa contro di me, non solo mi ritorcerò nuovamente su quello chef da quattro soldi, costringendolo a porsi alla mia mercè, ma soprattutto mi dedicherò a eliminare quella sua sciacquetta da quattro soldi, per poi arrivare a te» prosegue impedendomi di replicare «e, ora che ci penso, potresti essere tu a finire dietro le sbarre... quello schiaffo che ti sei permessa di darmi potrebbe essere riconducibile al reato di percosse, quindi se io ti denunciassi vedremmo definitivamente la nostra beniamina scomparire dalle vite di tutti come una codarda» conclude stringendo il mio giubbino tra le mani, avvicinando il proprio volto al mio, mimando un'espressione di pianto.In quel momento, senza riuscire a controllarmi a causa della rabbia, sbotto «tu non lo farai» dico sfidandola, rispondendole con la sua stessa moneta «ma soprattutto non azzardarti a parlare di loro!» urlo a squarciagola, pregando che Harry non irrompa qui, spaventato dalle mie urla «per causa tua quella ragazza si è allontanata da lui...» sussurro, sperando che non mi senta, ma la sua espressione mi fa comprendere tutt'altro «buono a sapersi» pronuncia sorridendo, avvicinandosi lentamente verso la porta d'uscita.
Poggia la mano sulla maniglia e, prima di andarsene «tieni bene a mente le mie parole cara Penelope» conclude andandosene definitivamente da quel luogo.
Lasciandomi nuovamente sola con i miei pensieri.E pensare che speravo di fare qualcosa di buono per Harry, ma non ho fatto altro che peggiorare la situazione.
Ora devo proteggerli, non posso fare altro.***
Eccoci quaa, con un ulteriore capitolo di passaggio, ma questa volta in tempo devo dire, quindi sono fiera di questa cosa.
Adesso ditemi, quanto odiate Reina da uno all'infinito?
Lo so, lo so è un personaggio terribile, ma mi serve necessariamente per far accadere diverse cose che senza di lei non sarebbero potute accadere, perdonatemi.
Prossimo capitolo ancora senza Harry purtroppo, ma non temete presto tornerà tra noi e, lo farà col botto, perché in quel capitolo succederà di tutto.Adesso me ne vado a scrivere tutti gli altri bei capitoli che vi aspettano, preparatevi per il prossimo, scopriremo una cosa scioccante e capiremo tutto.
Ci leggiamo presto, ~Car.
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Proteggiti da me, se sai come fare
FanfictionAmos Eckert è uno chef di fama mondiale che porta con se un fardello complicato da sostenere. Eloise Àlvarez, la sua nuova sous-chef, dovrà convivere con un Amos indisponente, tenebroso e scorbutico che le complicherà la vita al punto tale da costri...