20 - Aimons-nous... à Paris

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Cause I, I feel like I'm ready for love

perché io, io mi sento pronta per l'amore

and I wanna be your everything and more

e voglio essere il tuo tutto e anche di più

and I know every day I say it

e so che lo dico ogni giorno

but I just want you to be sure

ma voglio solo che tu sia sicuro

that I am yours

che sono tua

- Ella Henderson

~

Pov's Harry

Mi risveglio con il sorriso sulle labbra ripensando alla notte appena trascorsa.
Non avrei mai immaginato di lasciarmi andare in questo modo con una ragazza.

Tasto la porzione di letto accanto a me e, rendendomi conto del suo essere vuota, smetto immediatamente di sorridere.
Mi alzo dirigendomi in bagno, per poi indossare una maglia e raggiungere la cucina.
Lì trovo, con mia grande sorpresa, Eloise con indosso la mia maglia, intenta a preparare la colazione e istintivamente torno a sorridere.

Mi appoggio con la spalla allo stipite della porta e resto ad ammirare la sua bellezza.
Il fatto che lei abbia indosso solo la mia maglietta mi fa eccitare come un adolescente alle prime armi.
All'improvviso si gira, quasi sentendosi richiamata dalla mia presenza e per poco non fa cadere il piatto tra le sue mani.

«Mi hai spaventata» inizia sbattendo lentamente le ciglia «avresti potuto chiamarmi o farti sentire» dice poggiandosi le mani sui fianchi, rivolgendomi uno sguardo ammonitore che mi fa scoppiare a ridere.
In risposta aggrotta le sopracciglia e, nel momento in cui un broncio si forma sulle labbra mi avvicino per lasciarle un bacio per poi sedermi e aspettare che mi affianchi per consumare insieme la nostra colazione.

«Ho pensato di portarti a visitare Parigi» dico vedendola fermare i suoi movimenti.

«Dici sul serio?» mi chiede guardandomi negli occhi, trattenendo il respiro.
Io annuisco sorridendole e lei si alza correndo a stringermi tra le proprie braccia.
Il mio volto si trova appoggiato sul suo petto e, mentre lei mi accarezza la nuca, io le stringo leggermente tra le mani la schiena, come se fosse la mia ragazza.

Ci allontaniamo leggermente in imbarazzo e terminiamo la nostra colazione.
Eloise si dirige verso la cucina per lavare le stoviglie ma io la blocco «di questo mi occupo io mentre tu vai di sopra a cambiarti» le dico e, dopo qualche sua resistenza la convinco.
Resto in silenzio pensando ai posti in cui portarla, mentre lavo e riordino le stoviglie utilizzate per la colazione.

Non appena torna in cucina la invito a rimanere in salotto mentre vado a cambiarmi e, dopo una buona mezz'ora la raggiungo invitandola a seguirmi fuori di casa, verso la macchina.

«Pronta per avermi come guida turistica signorina Álvarez?» le chiedo salendo in auto, seguito da lei che annuisce senza proferire parola.
Percepisco la sua emozione e, dopo esser partiti, le poggio una mano sulla coscia per farla stare serena.
«Saremo solo noi, dovrai sopportarmi per una giornata intera» dico vedendola sorridere sotto i baffi.

Proteggiti da me, se sai come fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora