La vita è un gioco di probabilità terribile; se fosse una scommessa non punterei su di essa.
Tom StoppardSei anni prima
Fissai il mio riflesso nello specchio e mi passai la punta delle dita all'angolo della bocca per togliere il sangue dal taglio che mi aveva provocato.
I segni della mia debolezza emergevano nei momenti meno opportuni, bastava un semplice incrinarsi della mia barriera per scombussolarmi nel profondo e confondermi con la paura che mi ero promessa di non provare mai più. Non davanti a queste persone. Non con loro, altrimenti si sarebbero presi tutto.
A volte il pensiero di arrendermi e rinunciare a ogni proposito germogliava, invadendomi dall'interno e il desiderio si faceva sempre più forte in concomitanza della mia voglia di resistere. Di lottare per qualcosa che alla fine neanche sapevo.
Sarebbe sempre rimasto un mistero il perché si sentisse onorato quando imponeva delle umiliazioni ai suoi simili. Quando le imponeva a me. Forse perché le lezioni della delusione, dell'umiliazione e dell'errore colpivano più a fondo di qualunque altra.
Non mi pagava per il lavoro, per i miei servigi, mi pagava per l'umiliazione che mi infliggeva con tanto godimento davanti a centinaia di persone, davanti all'intera città.
Mi faceva sentire come...
Tutto a un tratto capii, però, che se avevo conosciuto e provato sulla mia pelle ogni forma di umiliazione e avevo continuato a camminare tra di loro con una buona dose di indifferenza, a testa alta, allora probabilmente ero ancora libera di scegliere il mio destino.
Trassi un profondo respiro e imboccai l'uscita del bagno. Avanzai per i lunghi corridoi della villa, controllando che nessuno mi stesse seguendo e mi fermai davanti a una finestra per gettare un'occhiata all'esterno. La notte incombeva sempre più e tra queste mura l'oscurità si era già riversata, appropriandosi di ogni cosa. I sorrisi diventarono ghigni malefici, le espressioni e i volti si fecero grotteschi, la realtà svanì per lasciare il posto alla finzione e alla lussuria che si divertivano a vendere per assoggettare menti e corpi al loro volere.
Adocchiai la scala che mi avrebbe condotto al piano superiore, l'unica strada da percorrere per trovare le stanze di cui si serviva King per i suoi affari. Mi diressi così verso quella direzione senza alcuna esitazione, ma due uomini si frapposero tra me e il mio obbiettivo, bussando a una porta lungo il corridoio. Rallentai il passo, non volendo dare nell'occhio. Bussarono ancora e un altro uomo aprì la porta uscendosene seccato, mentre si risistemava la giacca. Gli dissero qualcosa e lui sbraitò prima di seguirli. Avanzai, rimanendo a distanza e quando sorpassai la stanza che aveva appena lasciato, non mi sfuggì che fosse aperta. L'aveva erroneamente lasciata socchiusa. Gettai un'occhiata nella direzione in cui erano spariti e, come calamitata da una forza maggiore, entrai. Vi era poca luminosità, ma vedere fu nitido. Sembrava non esserci nessuno ma la reazione dell'uomo mi era rimasta impressa: era seccato per l'interruzione. Il mio telefono vibrò e vedere lo scorrere dei minuti nell'orologio mi ricordò di muovermi prima di farmi scoprire a origliare dove non dovevo.
Stavo per andarmene quando il mio occhio fu attirato da un particolare. Un'immagine che mi bloccò. Fissai il bambino raggomitolato su sé stesso, credendo di avere un'allucinazione. Era rannicchiato a ridosso del muro, con le gambe piegate contro il petto. Aveva lo sguardo basso. Avrà avuto sì e no sette anni. La stanza iniziò a girare e scivolai a terra, piegandomi sulle ginocchia di fronte a lui. Per non spaventarlo. «Ehi» la voce mi si frantumò in gola.
Io...
In un attimo mi pentì del mio silenzio e del mio menefreghismo. Mi vergognai di me stessa per il mio continuare a coprire persone che si sarebbero meritati di subire le peggiori pene dell'inferno. Serrai le palpebre. Ero mortificata e talmente arrabbiata da non riuscire a parlare. Avevo la nausea.
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L'Odissea Dell'Animo [Completa]
Romance*Contenuti forti e scene esplicite adatte a un pubblico adulto *Storia autoconclusiva *Completa ¦Estratto¦: «Lascia che ti illumini sulla donna da cui al momento ti senti così coinvolto. All'inizio c'è sempre quando la vuoi, romantica, passionale...