Capitolo 68 - La Donna Di Paglia

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Ci sono solo due stupende medicine per aiutarci a sopportare il veleno della realtà e impedire che ci uccida prematuramente e questi sono l'intelligenza e l'indifferenza.
Sandor Marai


Sei anni prima

Sei anni prima

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Mi svegliai. Il letto al mio fianco era intatto. I miei occhi andarono a posarsi sull'uomo seduto in fondo alla stanza, intento a studiare dei documenti. Lucas, sentendosi osservato, si voltò. Mi sorrise. Mi sollevai e una smorfia andò a colorare il mio volto; ero a pezzi. «Non hai voluto dormire accanto a questa matta?» gli chiesi.

«Sono tornato da qualche ora» rispose. «Non ho chiuso occhio. Avevo bisogno di pensare.» 

«Scusa, ho perso il controllo. Ieri...» le parole mi morirono sulle labbra. 

Ieri era stato un inferno.

«Perché non me l'hai detto?» 

Alzai gli occhi su di lui. Compresi così che si stesse riferendo alla gravidanza che era arrivato a scoprire. Nessuno ci aveva mai fatto caso, eppure lui era riuscito a vedere nell'oscurità in cui eravamo soliti appartarci il segno di qualcosa che avrei voluto con tutta me stessa dimenticare. Per la sua sicurezza e la mia. «Avevamo altro per la testa», dissi, con una certa maliziosità. 

Non si lasciò distrarre. «Evans lo sa?»

«Non era tenuto a saperlo.»

«Perché?» 

«Perché non è per quello che ha pagato.»

«E tuo figlio dov'è? Perché non è qui con te?» domandò. 

Il sangue mi ribollì visto che era l'ultima cosa di cui avrei voluto parlare. «Perché l'ho abbandonato. Avevo diciassette anni. Non ero una madre.»

«Ci stai assieme?» volle sapere, dopo un po'.

«Con Evans ci sto assieme» ripetei mnemonicamente.

«Per affari o per piacere?»

Mi distesi sul letto a pancia in giù. Un braccio a sostenere il mio volto verso di lui. «Per amore.»

Rise. Forte. «Certo.» 

«A lui non si può mai dire di no. Mi ha tolto dalla povertà. Mi ha dato una carriera. Tutto quello che dovevo fare era dirgli di sì.» Sapevo cosa dovevo dirgli. Ero stata istruita per questo. 

Si appoggiò coi gomiti alle sue gambe. Ci guardammo e l'aria si fece tesa. «È un bene che tu non dica mai di no. Devi farlo. Sii carina con lui. Fallo felice e sii credibile.» 

Il vuoto si espanse dentro di me. Non era la prima persona a dirmelo. Colei che lo aveva fatto ora non c'era più su questa terra. Era morta perché io potessi stare qui a servire mostri in smoking. Guardai i suoi occhi azzurri brillare. Sembrava un consiglio da amico, peccato che non lo fosse. «Perché dovrei dare retta a te?» 

L'Odissea Dell'Animo [Completa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora