"Questo strano bisogno di correggere le piccole imperfezioni, quando ormai è tardi per fermare l'enormità di un destino sbagliato."
ALESSANDRO BARICCONove anni prima
Scesi dall'auto e un leggero tremore mi colse. Ero nervosa e agitata per quanto avrei dovuto affrontare di lì a poco. «Miranda.» Mi voltai verso Rick. Le sue mani si posarono sulle mie spalle. «Andrà bene. Balla come balli di solito e non solo ti prenderanno, ma sarai tra le prime classificate.»
«Ci credi davvero?» domandai. Annuì. «Beh, sei l'unico allora.»
Rise. «Vai adesso, ti passo a prendere tra qualche ora.»
Mi passò il mio borsone e lo afferrai, per poi avviarmi verso l'ingresso. Prima di entrare però mi voltai. «Rick!» Diresse i suoi occhi azzurri nei miei. «Grazie.»
Accennò un sorriso soddisfatto, per poi salire in auto e sfrecciare via.
Varcai le porte dell'edificio e mi mischiai alla folla di gente che vi si era radunata. Genitori, parenti ed esperti alla ricerca di nuove aspiranti a cui offrire futuri promettenti. Mentre io ancora una volta mi ritrovai da sola: avrei voluto chiedere a Edward di venire con me ma non ci eravamo più sentiti dalla lite e dai suoi ripensamenti.
La mia parte l'avevo fatta, ora toccava a lui decidere le sorti di noi due e di un nostro possibile futuro insieme. Io non lo avrei più cercato, sapeva benissimo dove trovarmi; eppure si era fatto di nebbia.
Mi diressi verso gli spogliatoi e mi cambiai. Indossai il vestito, le ormai consunte scarpe da balletto e mi acconciai i capelli con il vecchio e tradizionale chignon. Un vestito che era da fin troppo tempo che non toccavo più e il mio cuore ebbe un fremito quando me lo rividi addosso, quasi come se fosse la mia vera pelle che per tanto tempo avevo evitato di indossare.
Mi guardai allo specchio e ringraziai il fondotinta per essere riuscita a nascondere efficacemente i lividi procuratimi la scorsa settimana.
Sentii degli occhi su di me e, voltandomi, trovai altre danzatrici che mi osservavano con sguardi a dir poco competitivi. Evitai di stare al loro gioco e uscii dall'ambiente soffocante che si era creato per recarmi verso il salone dove si tenevano i provini. Avrei dovuto fare due prove: una come singolo e la seconda insieme ad un partner abbinato dalla giuria stessa. A preoccuparmi di più era quest'ultimo, perché l'ultima volta mi era stata fatale. Un salto finito; un incubo che era durato per troppo tempo.
Quando chiamarono il mio nome, m'incamminai verso la sala fingendo una sicurezza che non avevo. Non mi chiesero nulla, mi fecero iniziare dopo aver azionato la musica per la mia esibizione. Pregai che il mio ginocchio non facesse scherzi e, dopo un profondo respiro, iniziai con la mia coreografia. Fu come tornare a respirare e a vivere insieme. Le emozioni, le paure, gli sguardi dei giudici su di me, così come i riflettori, mi fecero vibrare fin dentro l'anima tanto che non mi accorsi nemmeno del tempo che passava.
STAI LEGGENDO
L'Odissea Dell'Animo [Completa]
Romance*Contenuti forti e scene esplicite adatte a un pubblico adulto *Storia autoconclusiva *Completa ¦Estratto¦: «Lascia che ti illumini sulla donna da cui al momento ti senti così coinvolto. All'inizio c'è sempre quando la vuoi, romantica, passionale...