Ci sono persone, attimi, respiri, sguardi, odori, cieli e sorrisi che si incastrano proprio in quel punto del cuore dove devono incastrarsi. E non c'è accordo e musica più perfetta.
F. CaramagnaMiranda
I raggi del sole mi riscaldarono la pelle e inspirai il profumo del mare, mentre il vento mi scompigliò i capelli, arruffandomeli. Sorrisi felice. Mi aveva portata alla spiaggia senza che glielo avessi chiesto, sorprendendomi.
«Sei la prima persona che non mi chiede del perché io viva in un accampamento, e so che non hai creduto alla storia dei fratelli.»
«Non credevo volessi parlarne», dissi.
Edward alzò le spalle, poi iniziò a raccontare. «Sono andato via di casa circa quattro anni fa e ho trovato quella che si potrebbe dire una vera famiglia nei due ragazzi che hai avuto modo di conoscere.» Mi limitai a guardarlo senza interromperlo. «Non siamo soliti rimanere a lungo in uno stesso posto, ci arrangiamo e sopravviviamo come possiamo. Principalmente lavoretti che ci vengono commissionati e quando occorre, sistemiamo auto usate o ne rivendiamo i pezzi singolarmente.» Inspirò a fondo, prima di continuare. «Te ne parlo per spiegarti quanto hai visto e l'unica cosa che ti chiedo è di tenertelo per te. Se venissero a sapere i miei amici che ti ho portata con me, mi farebbero lo scalpo.»
«Non lo direi a nessuno comunque» ammisi. «Non vorrei averti sulla coscienza o rischiare di essere coinvolta nei vostri loschi giri.»
«Molto consolante, Lentiggini», disse, con un tono divertito nella voce. «E io che credevo che...» non terminò, scosse il capo.
«Che cosa credevi?» domandai. Ci guardammo. Sorrisi maliziosa prima di alzarmi per incamminarmi verso la riva, beandomi della sua espressione. Le onde mi bagnarono i piedi. La mia pelle si ricoprì di brividi.
«A che ora ti devo riportare a casa?» mi chiese, raggiungendomi.
«Non ho orari e non mi serve un passaggio.»
«È lunga a piedi...»
«Non serve. Davvero. Resto qui stasera.»
«Qui? Sei seria?»
«Non è la prima volta e poi non mi va di ritornare a casa.»
Meditò sulle mie parole e ne approfittai per riportare lo sguardo verso l'orizzonte. Volevo evitare mia madre che sembrava del tutto intenzionata a farmi trasferire chissà dove e volevo evitare d'imbattermi in Rick, non dopo la notte passata.
«Puoi restare da me, se ti va» propose. Mi voltai verso di lui presa in contropiede. «Non è una reggia, ma è sempre meglio di dormire qui sulla spiaggia da sola.»
Non vi trovai malizia, solo pura apprensione e sicurezza, tanto che mi ritrovai ad annuire riconoscente. «Ti va di aiutarmi?» gli chiesi, cambiando argomento. La confusione prese piede sul suo viso. «Devo esercitarmi per un provino a cui vorrei partecipare e ho bisogno di un partner per poter mettere insieme una sorta di coreografia...» La sua esitazione nel rispondere mi fece sorridere. «Per favore. Sei l'unico a cui posso chiederlo.»
Misi su il broncio, sforzandomi per non sorridere, e lui mi guardò indeciso e in difficoltà. Poi sospirò, prima di cedere alla mia richiesta. «Un partner, eh? Lo farò, ma a patto che rimanga un segreto: quello che mi stai chiedendo è anche peggio della scelta di portarti con me a saccheggiare le auto.»
Risi e lui si tolse la maglietta per non inzupparla d'acqua. Non potei negarlo a me stessa. Edward era davvero un bel ragazzo e mi accorsi solo ora di esserne attratta: era una cosa nuova per me e inaspettata tanto che mi persi a osservarlo per qualche secondo di troppo fino a quando, rendendomi conto della direzione dei miei pensieri, provai a distrarmi dedicandomi all'esercitazione. E cercando di spiegargli quali fossero i passi che doveva fare per potermi sollevare sulle sue spalle. Poi entrammo in acqua, così se fossi caduta non mi sarei fatta del male. Non molto almeno.
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L'Odissea Dell'Animo [Completa]
Romansa*Contenuti forti e scene esplicite adatte a un pubblico adulto *Storia autoconclusiva *Completa ¦Estratto¦: «Lascia che ti illumini sulla donna da cui al momento ti senti così coinvolto. All'inizio c'è sempre quando la vuoi, romantica, passionale...