Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che non abbiamo commesso; non è per ciò che facciamo; bensì per ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo:
non riguarda soltanto il passato,
ma anche il futuro.
M.SoldatiSei anni prima
Rick Evans
La porta del bagno era spalancata: si stava truccando ma riuscivo a vedere solo il procace fondoschiena di ventunenne inguainato in una seta rosa lucente. Un sorriso compiaciuto mi passò rapidamente sul viso al pensiero di noi due che percorrevamo il corridoio della Simphony hall.
A dispetto della sua boccaccia, quella ragazza era uno schianto, specialmente nell'ambito scollatissimo che avrebbe indossato. Ero sicuro che avrebbe fatto voltare le teste di non poche persone. Mi compiacqui sentendomi un po' infantile, ma risoluto a godermi appieno questo momento. Il sorriso però vacillò al pensiero che tra il pubblico potessero esserci amici miei o di mia moglie. Non avevo intenzione di mettere a disagio o ferire i sentimenti di nessuno. Nessuno di loro però, superimpegnati com'erano, assistevano a concerti. Ma dal momento che mia moglie si era rifiutata di adeguarsi alla mia nuova vita, mi sentii giustificato dal farmi accompagnare da chiunque altro. Niente mi avrebbe trattenuto dal diventare la persona che aspiravo a essere.
Ero entrato a far parte dei sostenitori e finanziatori del Museum of Fine Arts e aspettavo con l'ansia l'apertura delle mostre, nonostante non ne avessi mai vista una prima di allora. Era un mercato come un altro per accrescere i denari nel mio portafoglio e per fare affari coi pezzi grossi. Non era un caso se avevo deciso proprio adesso di allargare i miei guadagni. Così come non era stato un caso se la mia adorabile e giovane ragazza fosse andata a lavorare per una delle gallerie più in vista.
Miranda uscì dal bagno per indossare l'abito della serata. Si sfilò il mini abito di seta rosa, mi ricordavo il reggiseno e le mutandine di pizzo nero che indossava, e si chinò ad allacciarsi i sandali col tacco a spillo, poi si voltò e i nostri occhi si incrociarono: una modella arrogante con la massiccia testiera in legno a farle da sfondo. Vederla mezza nuda fu una sferzata per i sensi.
«Ti distraggo?» mi provocò, facendo un passo verso di me per prendere il vestito disteso sul letto.
«Miranda, piantala.» Sorrise, poi afferrò il vestito e se lo infilò. Le aderì come una seconda pelle e mi schiarii la voce per dirle di sbrigarsi.
«Non è un rischio per noi mescolarci da soli tra la comune plebaglia? È così che l'avete definita, no?» mi chiese.
«Alcuni rischi sono accettabili, pochi inevitabili, molti sono stupidi», le dissi. «Questo di sicuro è stupido, ma abbiamo diritto di divertirci anche noi per una sera. Fare qualcosa di normale.» Mi guardò come se mi fossero spuntate tre teste invece di una. Volevo provare a seguire il consiglio di Luther, ma finora non era andata proprio secondo i piani. «Dovremmo imparare a goderci qualcos'altro, oltre all'adrenalina, non credi?»
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L'Odissea Dell'Animo [Completa]
Romance*Contenuti forti e scene esplicite adatte a un pubblico adulto *Storia autoconclusiva *Completa ¦Estratto¦: «Lascia che ti illumini sulla donna da cui al momento ti senti così coinvolto. All'inizio c'è sempre quando la vuoi, romantica, passionale...