In fondo al nostro cuore, nascosto sotto i battiti, c'è una piccola porticina scura e sigillata. Nelle sua nere profondità dimorano sogni e mostri strani che è meglio non disturbare.
Fabrizio Caramagna«Ma di cosa stai parlando?» chiese. «Perché sinceramente seguirti sta diventando sempre più difficile.»
«Non mi sembra. Mi hai seguito fin qui, no?» ribattei. «Proprio come ai vecchi tempi.» Edward incastrò il suo sguardo nel mio e vi lessi il viaggio nel tempo che vi si stava attuando. «Il fatto che ognuno dovesse pensare alla sua vita te lo sei già rimangiato? Perché non mi sembra che sia quello che tu stia facendo. Ogni volta che mi giro, ti trovo lì, pronto a giudicare ogni mia azione passata, presente e futura, e non vorrei doverti ricordare che...»
Mi si avvicinò, interrompendomi. «Carmen! Che cosa vuol dire che sa quello che provi per me?»
«Sono ubriaca, l'hai detto tu, non so quello che dico.» Provai a conquistare un po' di spazio. Mi bloccò ogni via di fuga, intrappolandomi contro il muro alle mie spalle. Mi sondò a lungo. «Non mi costringerai a umiliarmi o rendermi patetica, perché non lo farò. Non ti dirò quello che sento, né per te né per nessun'altro.»
Stavo ancora cercando di realizzare il fatto che Evans si fosse preso gioco di me fin dall'inizio, sentendo ribollirmi l'odio nel sangue nel rammentare tutte le menzogne che mi aveva rifilato.
«Sei ubriaca, ma non sei stupida.» Portò le sue mani alle mie spalle come per scuotermi o rimproverarmi a modo suo. «Se provi ancora una piccola parte di quello che dicevi di provare un tempo, io lo devo sapere.»
Socchiusi la bocca pronta a lasciarmi scappare qualcosa di cui mi sarei assolutamente pentita, poi mi tornarono in mente le crudeltà che era stato capace di dirmi e la richiusi. Una sua mano si staccò dalla mia spalla per risalire lungo il collo fino al volto e mi trovai e trattenere il fiato. Il mio sguardo scivolò dalla sua bocca ai suoi occhi e lui naturalmente lo prese come un invito ad avvicinarsi. Il suo profumo m'invase, così come il desiderio di riprovare le stesse sensazioni di un tempo. Le sue dita si avventurarono sotto i miei capelli per arpionare il mio volto, mentre inerme fluttuavo nelle sue iridi ghiacciate. Le sue labbra arrivarono a sfiorare le mie ma fu proprio il contatto con la loro morbidezza a scuotermi. Portai le mie mani sul suo petto e lo spinsi, rifiutandolo, e con lui un passato che non credevo più di voler far rivivere. «Hai perso il senno?», sbottai. «Devo andare. Morgan mi sta aspettando.» S'irrigidì. Presi le distanze. «E per rispondere alla tua domanda non...»
«Ti risparmio la fatica di mentire», disse. «Mi hai appena dimostrato quello che volevo sapere.» Sussultai interdetta dal suo prendersi gioco di me. Poi mi pose una delle tante domande che speravo non mi facesse. «Che ci facevi invece con Evans?»
«Per rispondere alla tua domanda, dovrei spiegarti come sono stati gli ultimi anni della mia vita e, se permetti, sei l'ultima persona a cui confesserei i miei peccati.»
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L'Odissea Dell'Animo [Completa]
Roman d'amour*Contenuti forti e scene esplicite adatte a un pubblico adulto *Storia autoconclusiva *Completa ¦Estratto¦: «Lascia che ti illumini sulla donna da cui al momento ti senti così coinvolto. All'inizio c'è sempre quando la vuoi, romantica, passionale...