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Dylan. Antoine. Dylan e Antoine.

Era tutto un piano, era tutto falso, mi avevano mentito entrambi, sapevo che tutto ciò che Antoine mi aveva detto ieri sera non era vero, ero sicura che c'era qualcos'altro dietro che mi stava nascondendo, e ora avevo scoperto che Dylan faceva parte di tutto questo.
Mio fratello, la persona della quale mi fidavo di più al mondo, la persona che ero sicura mi avrebbe sempre detto la verità su tutto, aveva mentito, aveva finto di non sapere nulla della mia rottura quando lui e Antoine avevano pianificato tutto insieme.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere?
"No non sospetta nulla, pensa che tu l'hai lasciata veramente perché non l'ami più", sentì dire Dylan e il mio cuore smise di battere, non poteva essere vero, no, tutto questo doveva essere solo un pessimo scherzo, avrei preferito qualsiasi altro terribile incubo che tutto questo.
"Gli altri non le hanno detto niente e Harry non sa nulla del piano", aggiunse poi Dylan, gli altri, ovvero gli altri miei amici.
Ora riuscivo a capire perché Tom, Thomas, Emma e Matt stamattina non avevano detto niente tranne darmi solo un abbraccio di consolazione mentre i loro sguardi erano tormentati, loro sapevano perfettamente che la rottura era pianificata e sapevano anche la ragione di tutto ciò.
Era assurdo e pazzesco, la mia mente non riusciva a prendere tutto questo in un unica volta, era troppo da sopportare, non ne potevo, la mia testa stava scoppiando di dolore e il cuore sembrava essere inesistente dentro il mio petto.
Stavo per avere un attacco di panico, il mio respiro era diventato corto e veloce, era come se un forte terremoto avesse preso iniziativa dentro ai miei polmoni, li sentivo tremare e non riuscire a distribuire il respiro normalmente, stavo iniziando a sudare con il corpo che congelava e diventava freddo, tutti i miei muscoli erano diventati inattivi e non riuscivo a muoverli, erano bloccati, le vene della testa stavano pulsando così forte che se fossero scoppiati avrebbero fatto meno male, sentivo la gola asciutta, facevo fatica a deglutire e non potevo tossire, non volevo che Dylan mi scoprisse, non ancora. Avevo bisogno di acqua, se non bevevo acqua all'istante sarei morta assetata e non era solo una frase drammatica, lo intendevo veramente, perciò con la poca energia che possedevo all'interno senza fare rumore oltrepassai la stanza di Dylan e corsi in cucina, quando arrivai e bevetti l'acqua dal primo bicchiere che trovai, poi scivolai per terra sospirando e respirando un respiro pesante mentre il sudore colava dalla mia fronte e bagnava le mie sopracciglia.
Il mio respiro affannoso e rumoroso con la bocca aperta e gli occhi chiusi rianimarono i miei polmoni e riscaldarono il mio sangue raffreddato all'interno delle vene, il che iniziò a dar calore alla mia pelle che ritornò a temperatura normale molto lentamente.
"Kate che ci fai lì per terra?", sentì la voce di Isabelle coprire il silenzio della cucina.
Io non risposi e cercai di alzarmi in piedi ma la mia testa stava girando perciò persi leggermente l'equilibro e mi sostenni al piano della cucina per non cadere giù mentre Isabelle venne immediatamente in mio soccorso. "Tesoro stai male, cosa è successo? Ti fa male la ferita? La testa?", chiese preoccupata accanto a me mentre mi sosteneva e io mi appoggiavo a lei. "No... sto bene", risposi balbettando e con gli occhi chiusi rivolti verso il basso, dovevo riprendere l'equilibrio in fretta, non volevo che Isabelle si preoccupasse per me, le avevo già dato troppe preoccupazioni ultimamente, non ne aveva bisogno di altre.
"Kate stai tremando di freddo", disse accarezzando velocemente la sua mano contro il mio braccio.
"Ho bevuto acqua con ghiaccio ecco perché, mi passerà", risposi poi guardandola, quando incrociai i suoi occhi pensai che avrei voluto non vederli, quel suo sguardo preoccupato fu come un pugno allo stomaco. "Mamma, non è nulla, sto bene davvero", la rassicurai.
"Non è vero, dai andiamo in salotto e ti porto delle coperte", disse e io sospirai, era una madre.
Arrivammo in salotto e io mi sedetti di nuovo su quel divano dove mio caro e amatissimo fratello stava mentendo spudoratamente e direttamente davanti alla mia faccia senza alcun problema, senza aver pensato un unica volta cosa mi stava facendo, come io mi sarei sentita se avessi scoperto che lui aveva pianificato tutto ciò che ieri Antoine mi aveva detto per farci lasciare, lui era l'ultima persona dalla quale mi sarei aspettata una delusione così grande.
Mi sedetti e Isabelle mi portò delle coperte, non potevo dirle che non stavo tremando di freddo ma perché avevo appena scoperto che la persona più importante della mia vita, la persona che amavo più di tutti, la mia vita e la mia salvezza, mi aveva mentito, e non aveva detto una bugia piccola, aveva collaborato per farmi lasciare dalla persona della quale ero perdutamente innamorata.
"Vado a prepararti qualcosa di caldo va bene?", disse lei sedendosi accanto a me.
"Non serve, veramente, ho già caldo con tutte queste coperte", risposi cercando di sorridere in qualche modo, mi avevano tolto il sorriso, mi avevano portato via il vero sorriso, ci erano riusciti finalmente, una volta per tutte.
"Sicura Kate? Mi sembri pallida e hai la fronte gelida", disse mettendo una mano sulla mia fronte e controllando anche la ferita.
"Sì, stai qui, ora ho bisogno solo di questo", le dissi e la vidi sorpresa, non le avevo mai detto una cosa del genere prima d'ora, e quando misi la testa sulle sue spalle, lei mi abbracciò.
Non le avevo mai chiesto una carezza o un abbraccio prima d'ora però ora mi serviva, avevo bisogno della presenza di una madre, era da ieri che stavo passando un uragano e avevo bisogno di qualche minuto di calma tra le braccia della madre per prendere fiato, non ne potevo più, necessitavo di un suo abbraccio.
"Va tutto bene Kate?", chiese dolcemente mentre io rimanevo ancora abbracciata a lei, non avrei mai pensato che essere vicina a Isabelle mi avrebbe aggiustato il cuore, gli abbracci della madre erano magici, riuscivano a guarire i cuori feriti.
"No, non va tutto bene ma ce la farò, supererò tutto", le risposi staccandomi dall'abbraccio ma comunque rimanendole accanto, lei mi accarezzò i capelli delicatamente e aggiunse, "Lo so che ce la farai, sei una ragazza molto forte".
La guardai e una lacrima ribelle mi scese, non mi aveva nemmeno avvertito che sarebbe sceso e assieme ad essa anche altre lacrime la raggiunsero, mi avevano tradito anche loro, anche le mie lacrime mi avevano mentito e ora stavano scendendo a dirotto.
"Amore andrà tutto bene, tutto ciò che è successo si risolverà, si sistemerà tutto", disse lei cercando di asciugarmi le lacrime mentre io singhiozzavo con la testa appoggiata sul suo petto e lei che mi accarezzava la schiena.
"Io e Antoine ci siamo lasciati", dissi tra i singhiozzi e a quel punto la sua mano sulla mia schiena si fermò e io aprì gli occhi mentre le lacrime si misero in pausa di colpo.
Lo sapeva anche lei che sarebbe successo? Lo sapevano anche David e Isabelle? Era per questo che David aveva avvertito Antoine a non fare nulla, a non fare passi in più verso di me?
Io mi misi seduta e la guardai, avevo lo sguardo offuscato dalle lacrime perciò sbattì le palpebre per liberare la vista e le ultime gocce di lacrime scesero lentamente come gli ultimi pezzi del mio cuore rimasti attaccati si frantumarono in piccoli pizzetti.
Il suo sguardo era puntato sul mio confuso più che mai e con le sopracciglia aggrottate aspettavo qualche reazione da parte sua, qualche parola, qualsiasi cosa che riportasse la calma nel mio cuore e dicesse che lei non sapeva nulla del piano, ma quando le sue labbra pronunciarono, "Cara c'è qualcosa che devi sapere", sentì la calma lasciare il mio corpo per l'eternità.
Lei posò una mano sulla mia e mi guardò con uno sguardo di dispiacere prima di aprire bocca, però le sue labbra si chiusero con l'entrata di David nel salotto e la sua voce dire, "Cosa deve sapere Kate?.
Io mi girai e lo vidi avanzare sorridendo verso di noi ma il suo sorriso scomparve quando notò i miei occhi gonfi e rossi freschi di un pianto tenuto dentro a fatica, "Kate, cosa è successo?", chiese sedendosi velocemente accanto a me e dandomi una carezza sul braccio.
Basta, non ne potevo più degli altri che mi chiedevano cosa è successo quando chiaramente sapevano già in anticipo che Antoine mi aveva lasciata, perché stavano fingendo? Non ne potevo più della loro inutile e falsa pena nei miei confronti, perché diavolo stavano pretendendo di non sapere nulla quando erano stati loro a pianificare il tutto?
"Antoine ieri sera al ballo mi ha lasciata dicendomi che non mi amava e che mi ha usata per avere dei buoni voti da te", dissi a David guardandolo con la rabbia che stava prendendo possesso in me frettolosamente. "Antoine ti ha lasciato? Cosa? Dici sul serio?", chiese lui confuso.
"Sì e non fare finta di non sapere nulla perché so che era tutto pianificato e hai fatto in modo che lui mi lasciasse assieme a Dylan e gli altri miei amici", dissi tutto, il peso che stavo portando dentro mi stava portando sempre più giù, era come se ero legata a una roccia e poi stata buttata nell'oceano, stavo annegando e non riuscivo a raggiungere la superficie, stavo perdendo fiato lentamente e sempre di più, stavo lottando per poter liberarmi da questa roccia, da questo peso che mi stava affogando, ma era inutile, non ce l'avrei fatta da sola, non sarei mai riuscita a separarmi dalla corda che mi teneva stretta alla roccia, qui non c'era più nessuno a lanciarmi un àncora per riportarmi a galla e salvarmi.
"Kate tesoro, cosa stai dicendo? Io non ne sapevo niente", disse lui e io scossi la testa, "Ti prego papà almeno tu non mentirmi, non a tua figlia per favore", risposi.
"Io non ti sto mentendo e non ti mentirei mai Kate, lo sai bene, ti voglio troppo bene", disse lui e io incrociai il suo sguardo, era sincero, lo leggevo nei suoi occhi.
"Allora perché hai detto ad Antoine che non volevi che facesse l'amore con me?", chiesi, non mi vergognavo, ormai avrei detto e chiesto di tutto per sapere la verità e capire chi era coinvolto in questo piano e chi no, ero completamente disperata.
"Io non ho mai detto una cosa del genere a lui", si difese David e io mi sentì più confusa di prima, non ci capivo più nulla.
"Antoine mi ha detto così la sera al resort dopo la cerimonia dei militari", dissi con la mente che si annebbiava sempre di più.
David sembrò pensarci un momento poi fu come se un fulmine lo colpì e alzò lo sguardo su Isabelle con gli occhi spalancati, io guardai lei e la vidi annuire sospirando, stavo veramente andando fuori di testa, tutti questi complotti, segreti, piani stavano incasinando la mia testa in una maniera allucinante.
"Ha capito male secondo te?", chiese David a Isabelle e lei scosse la testa. "Non ha capito male, forse ha interpretato in una maniera diversa la cosa e quindi ha lasciato Kate inventandosi una scusa", disse Isabelle e David aggiunse, "No non può essere, non ho mai visto nessuno amare quanto Antoine ama Kate, era disposto ad aspettare", disse David abbastanza pensieroso.
"Io non ci sto capendo assolutamente nulla, potete spiegare vi prego!", dissi io esausta di tutto, volevo solo tirarmi i capelli e urlare fino a perdere la voce e farmi male alla gola.
"Ok ti spiego ma sappi che abbiamo fatto tutto questo per il tuo bene", disse Isabelle e io annuì perciò lei proseguì, "Non abbiamo detto ad Antoine che non poteva fare l'amore con te, gli abbiamo solo detto di aspettare finché lui non diventasse un militare fisso in America, tendenzialmente i soldati appena laureati vengono trasferiti spesso e spediti in missioni molto pericolose. Avevamo paura che oltre tu a essere ancora giovane, avere la tua prima volta con un soldato sarebbe stato pericoloso, lui sarebbe sempre stato in viaggio e se sarebbe successo qualcosa lui non sarebbe riuscito a starti accanto. L'abbiamo fatto per proteggerti Kate, non per farti un dispetto o farti lasciare con Antoine, noi eravamo così contenti che voi eravate insieme, tu eri felice ed era tutto ciò che volevamo solo che avevamo paura", spiegò.
"Ma perché avevate paura che potesse succedere qualcosa?", chiesi afferrando il loro punto, l'avevano fatto per il mio bene e lo capivo, avevano tutto il diritto di farlo, erano i miei genitori e potevano avere tutto il controllo e proteggermi da qualsiasi cosa, delle volte potevano pure decidere per me perché avevano più esperienze di me e avrebbero sempre scelto la cosa giusta per me, in questo la loro paura era plausibile, insomma io e Antoine eravamo abbastanza affiatati e molto innamorati, lo si vedeva chiaramente dall'esterno perciò era accettabile il loro timore ma non capivo cosa poteva succedere di così brutto.
"Io ho scoperto di essere incinta di te la sera prima che tuo padre doveva partire per una missione importante, aveva provato a convincere i comandanti per restare con me ma non poteva, aveva fatto un giuramento, il dovere per il paese doveva rimanere prima di tutto perciò aveva dovuto lasciarmi. Ho dovuto fare tutto da sola, lui non era al mio fianco e ho sofferto tanto, mi mancava, non potevo averlo vicino quando più ne avevo bisogno, non potevo vederlo e nemmeno parlargli quando mi sentivo a pezzi. E' stato molto difficile e io stavo costantemente male, ho dovuto affrontare tutta la gravidanza da sola aspettando fino all'ultimo momento di averlo accanto, speravo, pregavo ogni giorno di vederlo con me alla sala parto ma lui non c'era. Tuo padre non ha assistito al tuo parto, non era lì, ho partorito da sola, lui non ha visto sua figlia per la prima volta subito dopo la nascita, non ti ha preso in braccio lì con me nella sala e non esisteva cosa più dolorosa di questa per me. Ecco perché avevamo paura con te e Antoine, noi non sapevamo che io sarei rimasta incinta, non l'avevamo pianificato ma era accaduto. Queste cose sono molto imprevedibili Kate, possono succedere quando meno te lo aspetti e io personalmente ero spaventata dall'idea che poteva capitarti una cosa del genere, non volevo che mia figlia passasse quello che avevo passato io, anzi, non desidero che nessuna madre passi ciò che io ho dovuto sopportare, avere al fianco il padre è la cosa più fondamentale che esista, fidati. So che magari non sarebbe successo a voi, sareste stati molto prudenti, Antoine sarebbe stato tanto attento, avrete usato protezioni, ma sai, sono una madre, siamo dei genitori, ti abbiamo ritrovata dopo 17 anni, vogliamo che tutto nella tua vita sia perfetta e felice, che nulla vada storto, vogliamo solo il bene e il meglio per te Kate, non vogliamo perderti un'altra volta, questa volta non saremo in grado di sopportarlo, non più", disse Isabelle con gli occhi lucidi.
Io non sapevo che dire, il racconto di Isabelle mi aveva lasciato senza parole, questa difficile storia mi aveva pietrificata, non avevo idea di come agire o cosa rispondere, l'unica cosa che riuscì a fare fu abbracciare forte Isabelle e sussurrarle, "Capisco mamma, grazie, ti voglio tanto bene". "E' stato molto doloroso Kate, non riuscire a prenderti in braccio per la prima volta davanti a tua madre. Io ho saputo del tuo parto il giorno dopo perché i messaggi lì in missione arrivavano in ritardo, ero contentissimo ma non avevo provato la felicità che avrei provato se fossi stato lì con te e Isabelle quel giorno. Io so cosa vuol dire essere in missione e ogni sera non riuscire a dormire perché si è in pensiero per l'amata che aspetta a casa e diventa ancora più faticoso se la donna aspetta tuo figlio. Non volevamo avvertire Antoine perché sapevamo che era un ragazzo molto maturo e in gamba ma non potevamo farci nulla, eravamo solo preoccupati", disse David e io lo guardai, il suo sguardo sincero e dispiaciuto colpì il mio petto.
"Lo avete fatto per il mio bene e avevate tutto il diritto di farlo, siete miei genitori e io rispetto ogni vostra decisione", risposi io e abbracciai David che mi lasciò un tenero bacio tra i capelli, apprezzavo molto il fatto che loro erano dei genitori così aperti sulle questioni sessuali, non avevano provato imbarazzo nel parlarne ad Antoine e a me liberamente, era veramente una cosa straordinaria, ed era giusto così, prevenire in tempo prima che fosse troppo tardi era la cosa migliore da fare.
"Ma tesoro, sicuramente non è per questo che Antoine ti ha lasciato, lui era perso per te", disse David dopo che ci staccammo.
"Infatti mi ha detto che stava con me solo perché voleva un buon giudizio da te all'esame finale", risposi abbassando lo sguardo.
"Ma David non faceva parte degli esaminatori, lui non c'entrava nulla con gli esami o l'Accademia in generale", disse Isabelle confusa e io quando alzai lo sguardo di scatto verso di lei mi sentì sopraffatta di informazioni e scoperte.
"Cosa?", chiesi con le sopracciglia aggrottate e girando lo sguardo verso David.
"E' vero, io lavoro per l'esercito ma non c'entro nulla con l'Accademia o gli esami e poi Antoine non aveva bisogno del mio giudizio per diventare capitano, lui era già stato nominato a Dicembre, e io vengo molto dopo i suoi comandanti quindi le mie parole non valgono assolutamente nulla per il reclutamento dei giovani militari appena laureati", spiegò David e io spalancai la bocca mentre il palmo delle mie mani diventarono gelide, non sentivo più il tocco sotto le mie dita, era come se si fossero paralizzate assieme a tutto il mio corpo.
"Non ci posso credere, mi ha mentito", dissi con un filo di voce, era folle quanto questo ragazzo mi aveva mentito, ma perché l'aveva fatto? Cosa mi stava nascondendo di così stravolgente?
"Sei sicuro papà?", chiesi per conferma, non riuscivo a crederci e speravo tanto di aver sentito tutto male.
"Sì Kate ne sono certo, il suo capitano mi aveva contattato a Dicembre dicendo che lui aveva accettato il fatto di diventare capitano subito dopo la laurea e quando gli avevo chiesto il perché aveva detto che non poteva parlarmene perché erano ancora in fase di preparativi", rispose lui e io chiesi, "Preparativi per cosa?".
Lui non rispose subito e incrociò lo sguardo di Isabelle che sospirando annuì, "Deve saperlo, se è per questo che lui l'ha lasciata allora ha diritto di saperlo", disse lei e strinse la mia mano con un sorriso forzato, io riportai lo sguardo su David che prese un bel respiro e parlò, "Per una missione molto importante ed estremamente pericolosa".

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