72

298 11 5
                                    

Sentì tutto il mio mondo crollare giù, non era possibile ciò che stavo sentendo, no, era tutto un sogno o un pessimo scherzo, non poteva essere reale, dovevo svegliarmi, dovevo solo aprire questi maledetti occhi ma l'azzurro degli occhi di Antoine sembravano più veri che mai.
Cercai di aprire la bocca per dire qualche parola ma fu impossibile, le mie labbra si spalancarono solo per lasciare andare la pesante aria che tenevo dentro, nel frattempo Antoine sembrò sciogliersi dalla pietra ghiacciata che era diventato e prima che potessi compiere qualche minima azione, lui aprì la porta dell'aula e uscì fuori lasciandomi sola nel buio mentre le tenebrose ombre di dolore, delusione e rabbia mi stavano circondando.
Sentì un vuoto dentro di me, non quel senso di vuoto quando ci manca qualcosa o qualcuno ma un vuoto spazio bianco di emozioni, non stavo provando assolutamente nulla in quel momento, era come se Antoine uscendo da questa aula avesse portato via con sé tutti i miei sentimenti, mi aveva prosciugata e non mi aveva lasciato nulla in cambio.
Non poteva comportarsi così, non aveva il diritto di rubare tutte le mie emozioni, non gli avrei permesso di farmi un furto così enorme, ero egoista e volevo i miei poveri sentimenti indietro a qualunque costo, anche se questo significava odiarlo.
"Antoine aspetta", dissi a voce alta con il cuore fermo e stabile, il che mi sorprese, a questo punto doveva essere a pezzi per terra a cercare una corda per tirarsi su e rimettersi in piedi ma questa volta sembrava stare bene e a proprio agio.
Lui si fermò e raddrizzò le spalle, sentivo la sua tensione stressante a distanza, dopodiché si girò lentamente verso di me e mi guardò con quei suoi occhi azzurri privi di sentimento proprio, i suoi occhi riflettevano le mie emozioni rubate, non possedeva più le sue emozioni e necessitava di nutristi dei miei per sopravvivere e affrontarmi.
Il mio corpo non agì né al suo sguardo né alla sua freddezza, era come se il mio corpo non operasse più al comando di Antoine, tutti i miei muscoli e le mie vene si erano ribellate alla sottomissione di quei suoi occhi azzurri e labbra rosse, ora il mio corpo obbediva a me, al mio cuore e alla mia mente. Assieme alle sue ultime parole, tutto il mio corpo era ritornato a me, aveva di nuovo coperto la mia anima, anch'essa era volata da me, Antoine ormai non possedeva nulla di mio tranne le mie emozioni e se lui voleva veramente lasciarmi allora doveva restituirmi anche quelle.
"Ridammi indietro le mie emozioni", dissi con la voce a un volume moderato, neanche una goccia di lacrima era sceso dai miei occhi, perché anche le lacrime avevano capito che non c'era nessun bisogno di bagnare il volto per una persona che non mi amava, lui non si meritava le mie lacrime.
"Cosa?", chiese confuso, anche lui aveva la voce sorprendentemente calma e ferma, ovviamente per lui non era un momento difficile siccome non mi amava ed era facile conversare normalmente con me.
"Rivoglio indietro le emozioni che mi hai rubato per tutto il tempo che siamo stati insieme", dissi senza distogliere lo sguardo da lui mentre il suo si faceva sempre più chiaro e comprensivo.
"Non so se ne sono capace Kate, mi dispiace, non lo potrò mai fare", rispose abbassando lo sguardo per qualche secondo e poi riportandolo sul mio che ardeva di rabbia.
"Sì ne sei capace, basta che mi dici che non mi hai mai amata e non mi ami così tutto ciò che ho provato per te sarà inutile, falso, superfluo e le mie emozioni non avranno più nessun senso, in questo modo ritorneranno da me pregandomi di dimenticare l'errore commesso di essere andato a posarsi sul tuo cuore", dissi con le mani tremanti ma feci un pugno con le unghie che andavano a inchiodarsi sulla pelle del palmo così forte da farmi provocare dolore, ma questo dolore era il minimo che potevo provare al momento e non era all'altezza di quello che sentiva il mio cuore.
Lui mi fissò, mi fissò a lungo e io non feci lo sforzo di leggere il suo sguardo, non serviva più, non avevo più bisogno di comprendere lui o i suoi sguardi, ormai essi non necessitavano più delle mie attenzioni perché lui non mi amava.
E non lo ripetevo in continuazione nella mia mente e lo sussurravo al mio cuore accarezzandolo lentamente per confortarlo o per dare pace a me stessa ma perché le parole di Antoine le pronunciarono a voce alta poco dopo.
"Non ti ho mai amata veramente e non ti amo", disse deglutendo e io dovetti chiudere gli occhi per non memorizzare il suo volto mentre pronunciava quelle parole, dopotutto volevo conservare un suo bel ricordo per non uccidere il mio cuore ogni singola notte.
E non finì lì perché lui aggiunse, "Scusami se ti ho fatto pensare a qualcosa di serio Kate, non era mia intenzione, per me era solo un divertimento e passa tempo. Sono un militare, non sarò quasi mai a casa, dovevi capirlo già dall'inizio che questa relazione non aveva uno scopo e non sarebbe andato a finire da nessuna parte. Mi dispiace molto per averti dato false speranze, doveva finire prima o poi".
Sentì il sangue ribollirmi dentro, tutto questo non poteva essere vero, lui doveva essere ubriaco per dirmi queste cose, però gli ubriachi dicevano sempre la verità.
La mia testa sembrava infuocata e tutto all'interno bruciava mentre un veleno creatosi da tutto il dolore e delusione si stava espandendo lungo le mie vene partendo dal cuore violaceo e pieno di lividi incurabili.

Beyond EverythingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora