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Antoine's pov
(Capito scritto dal punto di vista di Antoine)

~ No matter how far we go, I want the whole world to know
I want you bad, and I wont have it any other way
No matter what the people say,
I know that we'll never break
'Cause our love was made, made in the USA. ~

Kate.
Kate stava cantando esattamente davanti a me.
Era lei, lì.
Era proprio davanti a me, la mia piccola e indifesa Kate.
Quanto la amo solo Dio sa.

Cantava senza pensieri mentre il suo sguardo posava sul mio.
Aveva gli occhi luccicanti ma con una scintilla di felicità.
Appena ero arrivato su questo tetto era tutto buio e non capivo perché Andrew e Kris mi avessero portato qui.
Poi però ad un tratto si erano accese tutte le luci accompagnate dalla dolce melodia e voce di Kate e avevo capito tutto.
Me ne ero completamente dimenticato del mio compleanno.
Ma lei sì, si ricordava e aveva pure organizzato una festa per me.
Non potevo nascondere la mia sorpresa e la mia gioia nel rivederla.
Avevo aspettato a lungo per un momento così e finalmente il mio sogno si era avverato.
Lei cantava e dava a vedere che era senza pensieri ma solo io sapevo che all'interno stava provando una balena di emozioni contrastanti.
Sorridevo fiera della mia incredibile e bella Kate.
Mi ero dimenticato di tutto ciò che mi circondava, dove ero, perché ero lì, chi c'era ancora.
Ero immerso nella voce e sguardo di Kate e il mio mondo era lei.
Attorno a noi si era creato una sfera che ci racchiudeva e che conteneva la nostra magia e il nostro incanto.
Non pensavo che qualcuno in questo mondo avrebbe potuto farmi battere il cuore così velocemente come fa lei.
Mi rende debole ma anche forte.
Mi fa provare sentimenti ed emozioni mai provate prima d'ora.
Siamo solamente io e lei.
Siamo solo noi, il resto non conta.

Ad un certo punto sentì degli applausi e mi svegliai dall'incantesimo che mi aveva fatto Kate.
Mi guardai attorno e vidi delle persone molto care a me.
Ma non era il momento degli altri, era il momento di concentrarsi su Kate.
La vidi immobile ancora sul palco con le mani tremanti che teneva il microfono e che faceva di tutto per non scoppiare a piangere mentre si stava mordendo le labbra fino al punto da farle sanguinare.
Mi sembrava così fragile che non resistetti.
Mi incamminai verso di lei smettendo di sorridere e facendo il serio per metterla ancora di più in confusione.
Era così dolce quando era impaurita che mi veniva voglia di stringerla a me non lasciarla più.
Lei non si mosse ma smise di sorridere non capendo la mia intenzione.
Tutti i presenti trattenevano il fiato per la mia reazione e cosa sarebbe accaduto, solo mia madre sorrideva.
Quella donna sapeva sempre cosa mi passasse per la testa.

Mi piantai davanti a lei e la guardai, dopodicchè le presi il volto fra le mie mani e la baciai.
Lei era sorpresa ma dopo poco si sciolse e si lasciò andare chiudendo gli occhi.
Sapevo benissimo che era imbarazzata davanti a tutte quelle persone ma non le importava perché aveva me, ne ero più che sicuro.
Feci scivolare le mie mani dal suo volto ai suoi fianchi e la strinsi di più a me mentre lei appoggiava le mani sopra il mio petto.
La senti sorridermi sulle labbra, forse per il fatto che sentiva il mio cuore battere forte.
Tutto attorno a noi svanì finché non sentimmo degli applausi.
Lei aprì subito gli occhi e si staccò da me tutta rossa in volto guardandosi attorno, io invece non spostavo il mio sguardo da lei.
Le presi di nuovo il volto con le mani, la feci voltare verso di me per guardarmi e le spostai una ciocca di capelli che le copriva il volto.
"Buon compleanno Antoine", mi disse lei sorridendo.
Le diedi un bacio casto e sorrisi.
"Per il mio compleanno mi bastavi solo tu, non mi serviva altro", risposi sempre persa nelle sue iridi neri come il cielo della notte fonda.
Lei scuotò la testa e sorrise abbassando il capo, a quel gesto sorrisi pure io.

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