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Sono passati due giorni interi e di Cameron non c'era traccia.
Dopo quella sera a casa mia non l'ho più rivisto, nemmeno a scuola.
Ho cercato Emma ma non c'era traccia di nemmeno lei.
Ero molto preoccupata per i fratelli Dallas, non rispondevano nemmeno al cellulare.
Ho chiesto anche agli altri se sapevano qualcosa su di loro ma ho sempre ricevuto risposte negative.
Speravo solamente che stessero bene ovunque fossero.
Dopo quella sera in biblioteca, dove avevo fatto vedere la foto a Cameron, mi ero sentita terribilmente male e in colpa.
Vedere la sua espressione e il suo volto distrutto con un cuore infranto mi aveva completamente rattristata.
Come avevo fatto ad essere così egoista e crudele nei suoi confronti?
Avevo pianto per tutta la notte perché avevo perso un amico, il mio primo amico qui a Los Angeles che mi appoggiava nonostante tutto.
E ora non c'era più.
Era scomparso.

Per la prima volta in vita mia sono stata ingiusta con qualcuno.
E ciò mi affliggeva molto.
Ammetto che il bacio con Antoine era stato qualcosa di magico ma non doveva accadere così presto, compiendo quel gesto avevo perso Cameron e ora forse pure Emma.
Non provo nulla per Cameron fuorché una grandissima amicizia e sapevo che prima o poi l'avrei perso ma Emma non potevo lasciarla andare a nessun costo.
Era la mia unica migliore amica.
Non potevo perdere pure lei.
Ormai il bacio c'era stato e non potevo ritornare indietro nel tempo a sistemare tutto.
Non dico che non lo volevo anzi morivo dalla voglia di baciare Antoine ma forse avevo scelto un brutto momento o forse ero presa dalla situazione delicata in cui ci trovavamo.
Non riuscivo più a capire nulla, non capivo se io lo volevo così presto o mi ero solamente fatta trasportare dal momento.
Avevo dato il mio primo bacio al ragazzo che mi piaceva e dovevo essere felice ma no, io sono Kate e ovviamente i problemi sono la mia compagnia migliore.
Per una mia stupida azione stavo mettendo in dubbio anche i miei sentimenti.
Basta non potevo più pensarci sennò mi sarebbe scoppiato la testa con pensieri inutili e falsi.
Io amo Antoine e ciò che è avvenuto è stato un bene.
Stop.

Ora dovevo solo chiarire i malintesi con Cameron e trovare Emma.
"Nash aspetta", lo chiamai da dietro mentre percorreva il corridoio della scuola durante l'intervallo.
"Ehi Kate", si girò e mi salutò.
"Ciao! Hai notizie di Cameron ed Emma? Ho cercato di contattarli ma non mi hanno risposto", dissi io abbastanza preoccupata.
"Stanno bene, tranquilla, hanno avuto um po di problemi familiari, niente da preoccuparsi", rispose lui.
"Oh grazie al cielo!", risposi portando una mano al cuore per fermare il mio cuore accelerato.
"Tutto ok?", mi chiese lui.
"Sì...cioè anche tu eri sparito e nessuno sapeva dei Dallas quindi mi sono preoccupata molto", rispsoi guardandolo.
"Ero fuori città con la famiglia, sai noi andiamo in campeggio quando c'è bel tempo", mi disse lui.
"Capisco", risposi e poi aggiunsi, " Tu sai tutto vero?".
Lui incrociò il mio sgaurdo ansioso e annuì dispiaciuto.
"Menomale, avevo bisogno di parlarne con qualcuno e tu sei il migliore amico di Cameron quindi ciò mi aiuta", gli dissi sedendomi su una delle sedie poste lungo il corridoio.
Avevo cercato Nash dappertutto a scuola appena avevo saputo che era ritornato a scuola e ora mi facevano male le gambe.
Anche lui si sedette accanto a me e mi guardò in attesa che parlassi.
"Capisco che Cam non vuole rispondermi perché mi odia, ma nemmeno Emma mi risponde", dissi guardandomi le punta delle scarpe.
"Non hanno il cellulare con loro perché hanno avuto un imprevisto, ma non è successo niente di grave Kate, va tutto bene", rispose sorridendo.
"E Cameron non ti odia, ha solo bisogno di tempo per digerire la cosa", aggiunse poi guardandomi.
"Ne sei proprio convinto?", gli chiesi conferma.
"Sì Kate, non vuole perderti come amica, ci tiene a te. Capisci che è stato un brutto colpo per lui da parte tua e anche in famiglia ha avuto dei problemi quindi deve solo chiarirsi bene le idee e riposare, vedrai che tornerà tutto come prima", mi spiegò lui accarezzandomi la testa.
"Lo spero davvero tanto, io non volevo ferirlo, non era mia intenzione, volevo parlargli prima ma non ne ho avuto mai tempo", dissi.
"Lo sa, ci siamo parlati e gli ho spiegato che non l'hai fatto apposta. Tranquilla, non ti pensa colpevole e io sono bravo a calmarlo e farlo ragionare. Davvero, ora rilassati, lui ti vuole ancora molto bene", mi tranquillizzò Nash.
"Grazie", risposi solamente sorridendo e guardandolo.
"Ma dove sono ora? A casa?", chiesi.
"Da loro padre, fuori città, hanno avuto dei problemi con il fidanzato della madre quindi hanno dovuto abbandonare temporaneamente la casa", mi spiegò.
"E stanno bene? Torneranno di nuovo in città?", chiesi agitata.
"Stanno molto bene e sì ritorneranno anche a scuola, devono solo sistemare le cose", mi disse lui e io annuì.
Spero vivamente che si trovino bene da loro padre.
Da come mi aveva detto Cameron il pomeriggio al lago, loro padre era un bravo uomo e voleva bene i suoi figli.
Mi aveva detto anche del fidanzato di sua madre e di come orrendo fosse quell'uomo, avrà combinato qualcosa di veramente brutto per far lasciare la casa a Cameron ed Emma.
Però ora la cosa più importante era che stessero bene, al sicuro e prottetti, non serviva altro.

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