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Mancavano meno di due ore all'inizio della festa di compleanno di Antoine e io stavo andando completamente fuori di testa.
Erano tutti al lavoro per rendere la festa indimenticabile e io ero sul tetto del Hotel per vedere se tutto era in ottime condizioni o bisognava portare qualche modifica dell'ultimo minuto.
"Sarà incredibile vedrai", mi disse Tom accanto.
Lui ci ha dato una grandissima mano per l'organizzazione come anche Emma, Thomas e Domenic.
"Lo spero davvero tanto", risposi io guardandolo e sorridendo.
"Non essere pessimista Kate, dai vedrai che andrà tutto molto bene", mi incoraggiò lui spostandomi una ciocca di capelli dalla faccia che mi copriva gli occhi.
Ero in misere condizioni riguardo all'aspetto e se non mi preparavo in tempo per la festa del mio ragazzo sarebbe stato terribile.
"Già dovrei andare a prepararmi che dici?", gli chiesi guardando la sua elegante mossa di spostarmi i capelli.
"Forse è arrivato l'ora che vai e lasci a noi il resto, hai già fatto abbastanza", mi disse lui sorridendo.
"Grazie mille Tom", risposi io subito abbracciandolo forte e inspirando il suo bellissimo profumo.
"Ci sarò io e ci saremo tutti quanti, questa volta niente andrà male, te lo prometto", mi disse lui lasciandomi un tenero bacio sui capelli.
Annuì e chiusi gli occhi rimanendo ancora per un po' con la testa sopra il suo petto, non avevo nessuna voglia di spostarmi e Tom mi trasmetteva carica e sicurezza.
A malavoglia mi staccai dal suo solido abbraccio e sorridendo mi girai per dare un ultima occhiata al posto che tra meno di due ore sarà completamente piena di persone care ad Antoine.
Il tetto era decorato in un modo incredibile.
C'erano fili di luci dappertutto e illuminavano tutto il posto creando una sensazione magica tutt'attorno.
Il clima era ottima come sempre qui a Los Angeles e soffiava un leggero venticello piecevole.
Era tutto pronto solo io no.

Ad un tratto sentì qualcuno strattonarmi un braccio e tirarmi, svegliandomi dall'incanto di quel posto.
Mi girai e vidi che Emma mi tirava agitata, le rivolsi uno sguardo di incomprensione e lei scuotò la testa in segno di disapprovazione.
"Kate devi ancora prepararti e ci vorrà molto tempo! Che cosa ci fai ancora qui? Andiamo dai!", mi urlò contro e mi trascinò via con lei alla velocità della luce.
Prima di andarmene via scambiai uno sguardo con Tom che si tratteneva dal ridere per il comportamento di Emma.
Infatti tra di loro la situazione era migliorata parecchio.
Gli avevo messi insieme per l'organizzazione della festa così potevano conoscersi.
Emma aveva iniziato a sopportarlo e pensava che fosse pure simpatico e Tom faceva del suo meglio per trattarla bene.
In realtà Tom voleva scusarsi con lei per tutti quei anni in cui l'aveva insultata pesantemente e la bullizzava insieme a tutto il suo gruppo.
Ora invece si sentiva terribilmente in colpa per averla fatta stare male e voleva rimediare a tutti i costi.
Ovviamente non era facile e il rapporto tra di loro il più delle volte era tesa.
Ma diciamo che grazie al cuore d'oro di Emma e il senso di colpa di Tom tutto stava diventando meno pesante da gestire e riuscivano pure a collaborare tra di loro senza volersi uccidere come prima.
Se una persona gli vedesse da lontanto direbbe che sono del tutto l'opposto l'uno dell'altro ma io direi che sono esattamente uguali.

Arrivammo davanti alla macchina dove Dylan ci aspettava al volante.
Emma entrò e diede un bacio a Dylan e a quella vista un sorriso mi si stampò sul volto.
Già, proprio così, Emma e Dylan stavano insieme dopo il ritorno a Los Angeles.
Lei completava il vuoto in lui e viceversa.
Erano veramente una delle coppie più belle e dolci che io abbia mai visto.
Erano felici l'uno con l'altro e a me bastava quello, non desideravo altro da due delle persone più importanti ed essenziali per me.
Mi facevano stare serena e il loro rapporto era invidiata da molte persone che sognavano di vivere una relazione bella come la loro.
Erano tranquilli, spensierati e insieme erano calamite che si attaccavano solidamente, il che era diffile staccare.
Erano fatti l'uno per l'altro e il loro amore lo si poteva semplicemente leggere dai loro infiniti sguardi complicati.

Partimmo e una volta arrivati a casa Emma mi trascinò in camera mia mandandomi subito a farmi una doccia rilassante.
Entrai in bagno e vidi la vasca già pronta, mi chiesi chi fosse stato e sorrisi al pensiero di Emma.
Lei sapeva sempre cosa fare al momento giusto.
Volevo avere la sua spontaneità e la mente di ragionare in un lampo.
Entrai in vasca e sentì i meiei muscoli rilassarsi piano piano.
Chiusi gli occhi e mi sentì di essere al settimo cielo, avevo davvero bisogno di un bel bagno caldo e profumato.
Dopo circa mezz'ora uscì anche se volevo starci un po' di più ma una Emma selvaggia là fuori che bussava alla porta e urlava di uscire perché non c'era tempo di fare la bella addormentata non mi lasciava altra scelta.
Mi avvolsi in un accappatoio rosa e uscì dal bagno.
La vidi già pronta davanti ad uno specchio con trecento prodotti di trucco davanti a lei e delle macchine per capelli mai visti prima.
Mi fece sedere davanti allo specchio e subito si mise all'opera facendo delle cose sulla mia faccia e sui miei capelli che io non ne sapevo nemmeno l'esistenza.
Esattamente, io e il make up siamo due cose completamente lontani.
Dopo non so quanto tempo ebbi il piacere di vedermi allo specchio.
Rimasi a bocca aperta, quella non ero io, mi aveva truccata d'incanto.
"Non ci credo", dissi più sorpresa che mai fissandomi allo specchio.
"Sei bellissima Kate", rispose lei con gli occhi che le luccicavano.
Mi alzai dalla sedia e l'abbracciai ringraziandola per il faticoso lavoro svolto su di me.
Poi mi disse di mettere il vestito che eravamo andate a comperare qualche giorno fa.
Diciamo che oggi comandava Emma e io seguivo i suoi ordini, ma era meglio così, sarei sicuramente andata in panico da sola.
Tirò fuori il bellissimo vestito color blu scuro tendente al nero lungo fino le ginocchia; il vestito iniziava con una parte sopra ricmato in pizzo a maniche lunghe per poi finire con una gonna liscia.
La misi velocemente con Emma che mi aiutava a chiudere la zip dietro.
Poi prima di guardarmi allo specchio notai l'espressione di Emma che tratteneva il respiro con degli occhi sognanti.
Mi guardai allo specchio e rimasi a bocca aperta.
Insomma io non sono una ragazza da 'vestito' e questo non era semplicemente un vestito qualsiasi, era il vestito che Antoine aveva scelto e tanto desiderato comprarmelo il giorno che eravamo usciti per andare a fare un giro per i negozi.
Gli avevo detto che io non mi vedevo tanto con un vestito adosso ed è stata una vera e propria fortuna ritrovarlo e non avevo esistato o ripensato due volte prima di prenderlo.
Ora mi guardavo allo specchio e capivo perché Antoine lo voleva a tutti i costi, mi stava da favola.
Non era un vestito da festa ma un vestito dolce ed educato, insomma non lasciava scoperto nessuna parte di me tranne una parte delle gambe e dava l'aria di una ragazza semplice e timida esattamente come me.
Antoine mi conosce parecchio bene devo dire e sa sempre cosa è giusto per me.
Sospirai e chiusi gli occhi per un secondo riprendendo a respirare, che sembrava essersi bloccato di colpo alla vista del vestito adosso a me.
"Ti sta d'incanto Kate, sei meravigliosa", furono le uniche parole di una Emma fiera e orgogliosa.
Sorrisi e annuì.

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