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La vicenda che cambiò le nostre vite e mise a dura prova le emozioni di ognuno di noi, avvenne esattamente dopo questa mia conversazione con Antoine, circa a due ore dal nostro arrivo alla festa, dove ovviamente nessuno si ricordò di me e mi diedero il benvenuto come un ospite mai visto prima, era chiaro che il mio aspetto aveva ingannato moltissime persone e nessuno di loro mi riconosceva, però tutti ci conobbero come gli amici di Dylan e ci accolsero subito dandoci in mano un bicchiere rosso pieno di alcool che tutti noi lasciammo da parte, io ed Emma non bevevamo e i ragazzi si erano promessi di non farlo siccome nessuno aveva idea di come sarebbe andata a finire questa festa infatti fu l'unica cosa che salvò tutti noi e la vita di qualcun'altro.
"Faresti meglio a coprirti scostumato", dissi ad Antoine mentre eravamo seduti da soli sulle sedie davanti al bancone del bar, Dylan aveva portato via Emma a far conoscere qualcuno e Cameron se ne stava lì in disparte a parlare con un australiana anche e dall'espressione del suo volto capivo che quella ragazza non le stava interessando molto.
"Dici a me?", chiese Antoine guardandomi con un sopracciglio alzato e io annuì tenendo il mio volto su grazie al mio braccio che stava appoggiato sopra al tavolo del bar.
"E che dovrei dire di te?", disse corrugando la fronte.
"Io sono vestita e tu hai mezzo petto scoperto", risposi guardandolo.
"Sei gelosa?", chiese sorridendo maliziosamente e bevendo un sorso della sua bevanda analcolica.
"No ma non mi piace come ti guardano le ragazze, è come se potessero ti salterebbero adosso, è così frustrante", dissi sbuffando irritata e annoiata mentre lui abbotonava la camicia fino al collo.
"Beh ora capisci come mi sento io quando i ragazzi ti fissano e come mi sono sentito quando poco fa qui tipi ci hanno provato con te", rispose poi posando il bicchiere sul tavolo rumorosamente e innervosito.
Era vero, poco fa quando ero sola e stavo aspettando che Antoine ritornasse dal bagno alcuni ragazzi ci avevano provato con me, puzzavano di alcool e fumo e non erano del tutto lucidi, li avevo completamente ignorati e Antoine era ritornato esattamente nel momento in cui uno di quelli stava per provarmi a toccare spostandolo con una spinta e portandomi via velocemente con lui, nel mentre metà delle ragazze della festa stavano sbavando per lui e continuavano a offrirgli da bere o chiedevano se aveva voglia di andare di sopra nelle camere da letto siccome ci trovavamo in una casa enorme, facendomi venire su la nausea e il vomito e la cosa più buffa era che nessuno faceva caso a me, alla sua ragazza che gli stava accanto e che lui non guardava nessun altro essere vivente oltre a me in questo posto.
"Questa festa fa veramente schifo", commentai io guardandomi attorno i ragazzi che si strusciavano tra di loro nella pista da ballo e facevano tutt'altro che ballare.
"Esatto e io vi avevo avvertiti prima ma ovviamente non ascoltate mai chi è più grande di voi", rispose Antoine guardando anche lui con ribrezzo la situazione attorno a noi.
"Odio le feste, le ho sempre odiate e veramente non capisco come ho fatto ad accettate di venirci stasera", dissi e notai che un gruppo di ragazze si stavano avvicinando a noi.
"Ehi ciao, non ti abbiamo mai visto da queste parti, sei nuovo in città?", chiese una delle ragazze ad Antoine appena ci raggiunsero, lui non rispose e sbuffò annoiato prima di annuire.
"Ti va di venire a ballare con noi?", chiese un'altra sfiorandogli il braccio con la mano, aveva toccato Antoine, il mio Antoine! Come aveva potuto? Come le era saltato in testa di fare una cosa del genere? Sentivo il sangue riscaldarsi dentro di me e la rabbia prendere il controllo del corpo.
"Senti tesoro faresti meglio ad andartene, lui è già occupato", intervenni io quando la gelosia prese il sopravvento, nessuno poteva toccare il mio Antoine tranne me, nessuno. "E tieni le mani al posto giusto", aggiunsi spostandole la mano dal mio ragazzo e guardandola arrabbiata e ingelosita, se avessi potuto uccidere qualcuno con lo sguardo a questo punto queste ragazze sarebbero state sotto terra.
"Voi due state insieme?", chiese la ragazza guardandomi da capo a piedi disgustata.
"Sì hai qualche problema?", chiese Antoine di scatto guardando le ragazze con un espressione neutra e seria sul volto.
"No ma la trovi carina? Insomma non è per nulla al tuo livello", disse lei incrociando le braccia al petto e con una smorfia sulla faccia da schiaffi.
"Giusto hai ragione, lei è oltre il mio livello, non esiste ragazza più bella di lei sia dentro che fuori perciò ora sparite dalla mia vista grazie", rispose Antoine più acido che mai e mi guardò sorridendo, io ricambiai il suo dolce sorriso e alzai un sopracciglio guardando le ragazze e intendendo di sparire infatti loro con segno di frustrazione ci lasciarono in pace.
"Che oche", mi espressi a bassa voce ma Antoine mi sentì e mi prese per i fianchi per lasciarmi un tenero casto bacio sulle labbra.
"No raga è fidanzata via", sentì un ragazzo dire alle mie spalle e quando alzai lo sguardo su Antoine lo vidi guardare i ragazzi con occhi minacciosi come se potesse andrebbe da un momento all'altro a picchiarli e dirgli di starmi alla larga.
"Questa festa è pericolosa per noi", dissi io ridacchiando.
"Ovvio, siamo la coppia più bella e tutti ci invidiano, non ci credono che stiamo insieme, siamo troppo perfetti", disse e io risi assieme a lui e quella fu la mia ultima risata della serata e della settimana, da quel momento in poi solo le lacrime e la sofferenza mi avrebbe accompagnata e preso il posto del sorriso, infatti l'inizio della rovina della bellissima vacanza arrivò e noi non riuscimmo a stamparla, per Antoine quella fu la fine della felicità e un senso di colpa gli marchiò il cuore per molto tempo, quel cuore ci mise davvero tanto a guarire esattamente come il mio.

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