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Finito la cena, alcuni generali e il capitano vennero a parlare con Antoine e a conoscere me, fui molto lieta di scambiare due parole con loro e quando David mi venne a salutare, lo abbracciai forte, era da molto che non lo vedevo.
"Quando ritornerai a casa?", chiesi a David.
"Stasera, non vedo l'ora di abbracciare tua madre", mi disse sorridendo e molto felice di poter finalmente rivedere Isabelle. "Finalmente, ci sei mancato parecchio, si sentiva molto la tua mancanza a casa", gli dissi contenta. "Anche voi mi siete mancati parecchio e come hai visto, non sono riuscito a ritornare per tutto questo lavoro e organizzazione del diploma", mi spiegò acarezzandomi i capelli lievemente.
"Sì capisco, però ora l'importante è che ti devi riposare e prenderti una bella vacanza rilassante", gli dissi sorridendo.
"Giusto, ma prima di tutto, stanotte mi farò una bella dormita a casa, non dormo da giorni per lavoro", rispose sospirando.
"Già hai proprio bisogno di dormire, insomma David Waston non può avere quelle occhiaie", dissi scherzando e facendolo ridere.
"Non ho più il fascino del tuo militare", mi stuzzicò alzando le sopracciglia, io non risposi e mi limitai a sorridere imbarazzata annuendo e abbassando lo sguardo. Lui scoppiò a ridere e io mi aggregai a lui, io e David eravamo molto aperti e amichevoli, era un padre moderno e molto comprensibile, ogni volta che chiamava passavamo ore a parlarci di tutto.
"Kate, non farti mai scappare Antoine, trovare un ragazzo come lui oggigiorno è molto raro, ti ama alla follia e darebbe la sua vita per te.
Voi siete fatti l'uno per l'altro e io sono molto orgoglioso di lui, di tutto ciò che ha fatto, dei suoi risultati e delle sue scelte.
Lui è la persona perfetta per te, e lo dico io che sono tuo padre", mi disse David prendendomi la mano tra le sue.
"Lo so papà", risposi semplicemente, ma in quel 'lo so papà' c'era tutto il mio amore per Antoine e il volere bene per David.
Strinsi le mani di David con le mie e sorrisi assieme a lui, nessuno meglio del mio vero padre poteva conoscere il ragazzo giusto per me e io gli ero molto grato per supportarmi in ogni mia scelta e decisione, c'era sempre quando avevo bisogno di una figura paterna al mio fianco.
Ad un tratto il generale annunciò la conclusione della serata e ringraziò tutti coloro che avevano partecipato, ci augurò a tutti una buon proseguimento e che ci saremo rivisti un ultima volta tutti assieme al grande ballo.
Tutti noi applaudimmo e io sorrisi quando Antoine scambiò uno sguardo con me, lui stava parlando con altri ufficiali mentre io e David ci eravamo appartati per parlare.
"Bene dai, è finita finalmente, ora saluterò velocemente tutti i miei colleghi e dovrò chiamare l'autista che non so dove si è cacciato", disse David guardandosi attorno.
"Se vuoi Antoine può portarci a casa", dissi io.
"No cara, per voi la serata è appena iniziata", disse lui facendomi l'occhiolino.
Io feci per chiedere cosa intendeva ma fu troppo tardi perché Antoine si avvicinò a me e mi strinse a lui cingendomi la vita con il suo braccio. "Antoine caro, prenditi cura di Kate mi raccomando, anche se so che non permetteresti nemmeno una zanzara a pungerle ma comunque sai, sono suo padre e mi preoccupo di lei", disse David sorridendo e dando delle pacche sulle spalle di Antoine, e aggiunse, "Bene ragazzi ci vediamo domani, buonanotte".
"Arrivederci", salutò Antoine ridacchiando e io aggiunsi un "Ciao papà" indeciso abbracciandolo.
David ci lasciò e io mi girai verso Antoine per spiegazioni incrociando le braccia al petto, come mai stasera tutti si stavano comportando in modo così misterioso con me?
"Oh no hai incrociato le braccia al petto!", finse di spaventarsi portando la mano sul petto per poi ridacchiare mentre io lo guardavo seria, ma siccome era troppo buffa la sua faccia non resistetti e risi pure io.
"Dai Anto dimmi perché tutti stanno parlando in modo strano", piagnucolai.
"Perché stanotte starai con me", rispose sospirando e avvicinandomi a lui prendendomi per i fianchi.
"E quindi?", risposi ancora non capendo cosa intendeva.
"Ora andiamo a una festa organizzata dai miei compagni di Accademia e poi la notte per dormire ti porto in un posto carino", mi sussurrò la parte della notte per dormire all'orecchio facendomi rabbrividire.
Si avvicinò per baciarmi ma proprio in quel istante sua madre lo chiamò, io mi spostai bruscamente da lui imbarazzata e lui alzò gli occhi al cielo imprecando.
"Arrivo mamma", disse annoiato e io trattenni la risata. Dopodicchè incrociò le nostre mani e andammo incontro a Marie che sembrava abbastanza seria, dopo la cena sembrava che stesse pensando a qualcosa molto intensamente e di solito non si comportava mai così, era sempre raggiante ed allegra davanti a noi.
"Che c'è?", chiese Antoine alla madre guardandola.
"Kate tesoro puoi lasciarci un secondo da soli per favore? Devo dire una cosa a lui", mi chiese gentilmente Marie sorridendo.
"Certamente", risposi ricambiando il sorriso e feci per allontanarmi ma Antoine mi fermò.
"No dillo davanti a lei, non le nascondo nulla io", disse Antoine forzando la presa sulle nostre mani e io alzai lo sguardo su di lui.
"Ah sì caro? Bene allora", rispose Marie e il suo modo di dire mi sembrò abbastanza ironica mentre sentivo Antoine irrigidirsi e rallentare di colpo la presa sulle nostre mani.
Forse era solamente una mia impressione, però il mio cuore mi contraddisse iniziando a battere forte, avevo la brutta abitudine di pensare sempre negativo, dovevo assolutamente smetterla.
"Volevo solo ricordarti che stai attento e non fare nulla di cui poi potresti pentirti e spezzare il cuore a qualcuno o fare qualche cavolata che potrebbe rovinare la vita di qualcuno per sempre", disse Marie e quando disse la parola qualcuno, la marcò bene, scambiando un fugace sguardo con me.
"Mamma è solamente una festa tra noi ragazzi", rispose Antoine con una risata nervosa passandosi una mano tra i capelli.
"Sai bene di cosa sto parlando Antoine", disse Marie più severa che mai, non l'avevo mai vista così.
"Sono consapevole delle mie azioni mamma, so cosa fare e cosa no, so controllarmi da solo e prendere decisioni giuste", disse Antoine teso e non incrociando lo sgaurdo di sua madre ma posandolo altrove, era chiaramente scombussolato.
"No Antoine, non riesci a stare in tè e perdi la testa in alcuni casi, specialmente quando sei con...", sua madre non riuscì a finire la frase che Antoine la fermò mettendole una mano davanti in segno di smettere di parlare. "Va bene, ho capito, hai altro da aggiungere?", chiese lui abbastanza irritato.
"No, quello che dovevo dirti te l'ho detto, spero che tu mi ascolterai Antoine", disse Marie guardandolo con lo sguardo di consiglio da madre. "L'ho sempre fatto finora", rispose Antoine guardandosi le punta delle scarpe, era la prima volta che vedevo Antoine agitato davanti a qualcuno, di solito teneva le sue emozioni stabili in modo ferreo.
"Ehi mamma, non stressare Anto in una serata così bella e importante per lui, ce ne sarà di tempo per dargli lezioni sulla vita", intervenne Theo raggiungendoci, alleggerendo la situazione e appoggiando le mani sulla spalla della madre.
"Lo so Theo, ma per sbagliare ci vogliono pochi secondi e io voglio solo il bene per Antoine, anzi per tutti voi e quindi cerco di avvertirvi in anticipo, è il poco che posso fare", rispose Marie dispiaciuta, Atoine lasciò andare la mia mano ancora incrociata alla sua e affiancò la madre come Theo.
"Mamma, lo so che ci ricordi sempre di non fare cavolate ma fidati che non ti deluderò e manterrò la mia promessa, ormai sono un capitano no?", disse Antoine sorridendo dolcemente alla madre, lei ricambiò il sorriso e annuì per abbracciare Antoine e a loro si aggiunse pure Theo.
"Sono molto orgogliosa di voi due, siete tutto ciò che una madre desidera, mi rendete così felice, mi riempite sempre la mancanza di vostro padre", disse Marie e accarezzò i capelli di entrambi i suoi figli.
A me vennero le lacrime agli occhi e una mi cadde involontaria, l'asciugai senza dare a vedere e sorrisi guardandoli, fortunatamente nessuno si accorse di me.
Non erano la classica famiglia perfetta, ma nella loro imperfezione si racchiudeva tutto l'amore e il sacrificio di una madre senza marito e dei figli senza padre.
Erano un esempio da seguire e avevano sempre il sorriso nonostante tutto il dolore che possedevano dentro, sapevano perfettamente che non saranno mai più una famiglia al completo ma erano riusciti a trovare la loro felicità in quel poco che gli rimaneva.
Questo era il potere del vero amore tra una madre e i suoi figli e io gli ammiravo, pensavo che in compenso la mia vita era molto semplice e poco dolorosa.
Non esisteva nulla al mondo più importante della propria famiglia, anche se noi giovani ad un certo punto della nostra giovinezza non la pensiamo in questo modo, crediamo che i nostri genitori siano i nostri nemici e non capiamo che tutto ciò che fanno, lo fanno per il nostro bene. "Kate stammi bene tesoro e ci vediamo domani. Dormi bene e buon proseguimento ragazzi", disse Marie rivolgendosi a me con un sorriso amorevole.
Io annuì sorridendo e lei mi diede un abbraccio caloroso per poi lasciarci soli e andandosene a braccetto con David.
Non avevo capito nulla della conversazione tra Marie e Antoine o di cosa stavano parlando, ma ero sicura che riguardasse me e prima o poi avrei chiesto delle spiegazioni ad Antoine.
Per ora decisi di lasciar cadere l'argomento per non stressare Antoine di più e lo notai guardarmi dolcemente, sorrisi ricambiandogli lo sguardo e lui mi prese per mano per poi iniziare a camminare verso un'altra zona del Rose Garden seguito da Theo.

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