61

333 10 2
                                    

Sorrisi involontariamente, con Antoine era sempre tutto all'improvviso, non c'era nulla, proprio nulla di pianificato con lui, se doveva accadere sarebbe accaduto senza pensarci due volte nel modo e nel momento del tutto inaspettato. Non avevo idea di come sarebbe proceduto la serata, era sempre così con lui, si scopriva il nuovo giorno vivendo il presente; non ero ancora pronta per avere la mia prima volta con lui ma se stasera sarebbe stata la sera, non mi sarei lamentata perché sarebbe stato sempre e comunque con Antoine. Avevo deciso che la mia prima e ultima volta sarebbe stato con Antoine e nessun'altro tranne lui, il mio cuore e la mia purezza gli apparteneva e nessun'altro sarebbe stato in grado di prendere il suo posto dentro di me, e non lo dicevo solo perché ero innamorata di lui, ne ero certa. Se non lui, chi altro sarebbe stato? Lui era l'unica specie di antidolorifico che assumevo ogni qualvolta arrivavo al culmine della sofferenza, senza la sua presenza accanto a me non sarei mai più guarita. Mi aveva guarito da quella caduta infinita verso il nulla, mi aveva tirata su e mi aveva tenuta stretta a lui con la paura che potessi scivolare di nuovo e finire chissà dove. Lui era la mia orbita attorno alla quale tutto il mio pianeta girava senza sosta, era la forza di gravità che mi teneva ferma in un mondo instabile ed era il fenomeno naturale che fermava l'apocalisse che c'era dentro di me. Delle volte questo amore che provavo per lui mi spaventava, era pericoloso amare così tanto una persona, era come se tutta me stessa era incatenata a lui e la mia anima incastrata alla sua, mi aveva completamente stregata con il suo tocco e accecata con il suo sguardo, sembravo incantata di lui. Era possibile che un semplice ragazzo potesse farmi un effetto così destabilizzante? Era come se con lui il mio corpo e la mia mente non mi appartenevano, diventava tutto suo, tutta me stessa diventava devota di lui, la mia vita diventava sua. Non sapevo perché ero così innamorata di lui, era una domanda della quale non c'era una risposta, sapevo solo che lui era il mio primo vero amore, un amore che consideravo eterno. Di una cosa ne ero certa: avrei preferito morire che lasciare la mano di Antoine, non avrei mai lasciato il suo fianco finché la morte non ci avrebbe separato, e se la morte avesse avuto un cuore avrebbe provato pietà e commozione per il nostro amore.

Lo guardai e sentì ad un tratto il mio cuore rallentare il battito mentre il sangue ritornava la suo calore originario e il tremore scompariva del tutto, il pensiero della morte mi aveva fatto capire che dovevo azzardare e sentire tutte le sensazioni che lui poteva procurarmi, finché potevo. Non sapevo che mi era accaduto ma quei pensieri su di lui avevano aumentato la mia voglia di voler camminare al suo fianco nel bene e nel male per tutta la vita mentre mi aveva calmato il corpo e tranquillizzato la mente. Non dovevo andare in panico per dover mettere un semplice costume davanti a lui se era con lui che volevo la mia prima volta e tutte le altre volte, fino alla fine. Mi alzai dal letto e aprì di nuovo la borsa analizzando tutti i costumi che c'erano, una in particolare attirò la mia attenzione, era nera di pizzo, sembrava ricamato con molta cautela e delicatezza e dava l'aria di essere molto sensuale, adatto a me. Presi il costume e corsi in bagno per cambiarmi, stranamente non mi sentivo né imbarazzata né agitata, ero molto a mio agio e mi sentivo anche seducente quando mi specchiai. Il costume mi calzava a pennello e risaltava le mie forme, ridacchiai pensando che Antoine sarebbe stato il primo ragazzo nei miei 18 anni di vita a vedermi con un costume e senza vestiti che mi coprivano, misi la vestaglia sopra il costume e uscì dal bagno velocemente, ci avevo messo dieci minuti solo a togliermi il vestito che aveva la cerniera dietro. A passi silenziosi arrivai sul bordo della piscina e solo a quel punto il mio cuore riprese a battere forte, era assurdo come solo la sua presenza mi faceva venire la pelle d'oca, non aveva bisogno nemmeno di guardarmi per controllare le mie emozioni. Con le mani tremanti tolsi la vestaglia da sopra di me e la lasciai cadere, deglutì a fatica siccome la gola era secca e la bocca era tutt'altro che umida, poi aspettai che lui si accorga di me perché muovermi diventava parecchio difficile, le gambe mi sembravano incollate al suolo e il respiro mi aveva completamente abbandonata. Antoine sentì la mia presenza e si girò di scatto per guardarmi ma rimase completamente pietrificato alla mia vista, era come se qualcuno avesse spento di colpo il suo interruttore mettendo in caos la sua mente e il suo corpo. Il suo sguardo vagava sul mio corpo mentre teneva la bocca semichiusa dal quale proveniva un respiro pesante e corto, il suo petto andava su e giù in modo irregolare e le sue folte sopracciglia erano alzate assieme gli occhi che erano spalancati e le pupille dilatate che coprivano maggior parte del suo iride azzurro. Rimase in quella posizione a fissarmi da capo a piedi per un tempo che mi sembrò interminabile, se non fosse stato per i rumori dei due cuori, il mio e il suo, che assieme battevano all'impazzata e facevano un chiasso incontrollabile, non si sarebbe percepito la presenza di due esseri umani in questo luogo; era tutto fermo e silenzioso, solo sue cuori che echeggiavano sotto la luce soffusa. "Sei bellissima", riuscì a dire Antoine ad un tratto con un sussurro e la voce roca e spezzata dal respiro arrossendo e sbattendo velocemente le palpebre come per svegliarsi dallo stato di trance. Io trattenni il respiro e abbassai lo sguardo imbarazzata con uno stupido sorriso stampato sul volto mentre mi sentivo avvampare dentro e le mie vene vibravano per quanto il mio sangue si era riscaldato e premevano il cuore per scoppiarmi sul petto. Feci fatica a incrociare gli occhi di Antoine, il quale dopo essersi ripreso, si bagnò i capelli con la mano lasciando che qualche ciuffo ribelle gli accarezzasse la fronte poi con un sorriso sghembo e con uno sguardo accattivante mi guardò. "La smetti di guardarmi in quel modo?", dissi quando nella mia mente l'uragano si fermò e le parole ripresero il loro posto per concedermi di formulare una frase sensata. "No", rispose lui e quando lo guardai vidi stampato sul suo volto ancora quel sorrisetto sghembo e compiaciuto, non riuscì nemmeno a incrociare le braccia al petto per fingere di prendermela e istintivamente diventai ancora più rossa di prima sentendomi tremendamente a disagio. Lui abbassò lo sguardo sorridendo e scosse la testa notando la mia scomodità, dopodiché mi porse la mano per raggiungerlo in piscina, lo guardai e gli presi la mano che era bagnata e mi fece rabbrividire. Scesi i scalini che portavano in acqua e quando le dita dei miei piedi toccarono l'acqua calda, sentì un senso di piacere invadermi, poi quando tutto il mio corpo s'immerse, i muscoli tesi si rilassarono e il tocco delicato dell'acqua sulla mia pelle mi fecero godere di serenità, era tutto così piacevole. Il tutto divenne molto più allettante quando la mia vista divenne Antoine in tutta la sua bellezza divina: il corpo scolpito e bagnato dove le gocce di acqua gli scendevano lentamente sul petto e sul collo, i capelli tirati indietro con l'acqua, i lineamenti del volto angelico che splendevano sotto la luce soffusa, i muscoli delle braccia che si mettevano in mostra con ogni suo movimento, i suoi occhi azzurri che erano diventati scuri e coperti dalle iridi nere che sembravano stelle in mezzo a un cielo blu scuro e le labbra rosse e sottili che aspettavano di essere assaporate dalle mie. Lui mi prese per la vita e quando sentì il tocco della sua mano sulla mia pelle scoperta una scossa iniziò a scorrermi lungo il corpo mandandomi in tilt, mi avvicinò sempre di più a lui finché il mio corpo non andò a toccare il suo e fu come due fulmini incontrarsi e mettersi in contatto. La situazione si complicò dentro di me quando lui iniziò a far scivolare su e giù le sue dita nel mio corpo passando dalla vita ai fianchi alla schiena al volto e ovunque potesse andare senza osare troppo e contenendosi. Sentivo il suo respiro sul mio e il suo sguardo puntato sui miei occhi in un modo penetrante, le nostre labbra si cercavano e i nostri cuori si intrecciavano tra di loro, il suo sorriso era scomparso lasciando posto a un espressione di passione e desiderio. Mi morsi le labbra per sopprimere le farfalle allo stomaco che mi stavano divorando e le gambe che mi tremavano mentre sentivo la mia spalla irrigidirsi, il suo sguardo cadde sulle mie labbra e non resistette, infatti si scaraventò su di me. Le sue labbra si muovevano velocemente sulle mie, dovetti aggrapparmi al suo collo circondandolo con le braccia per reggermi e non cadere in acqua, il mio corpo aveva completamente perso l'equilibrio, il cuore ormai aveva smesso di funzionare e la mente si era addormentata per l'eccesso di instabilità emotiva. Sentivo diverse emozioni prendere posto dentro di me e distinguerli stava diventando alquanto difficile soprattutto quando Antoine mi stava baciando con così tanta foga, non riuscivo più a ragionare, usare la logica e capirci più niente, mi sentivo intrappolata in una bolla paralizzante dalla quale non volevo uscire. Iniziai a tirargli leggermente i capelli e lui premette di più le sue labbra sulle mie portando una mano sul volto e dopo infilandola nei capelli, io gemetti involontariamente e lui chiese permesso con la lingua e io gliela lasciai; il bacio non rallentò e mi sembrò che la velocità aumentò di più tanto che il mio respiro sembrò perdere le sue forze come anche il suo. Lui gemette quando io gli morsi le labbra e abbassò la mano fino al mio fondoschiena premendo leggermente, io d'istinto lasciai andare un sospiro e avvicinai di più il mio bacino al suo sentendolo irrigidirsi, mi sentì divampare come se qualcuno avesse dato fuoco al mio corpo, tutto dentro di me stava bruciando velocemente come un incendio. Dopodiché senza staccarsi dal bacio portò una mano all'altezza del mio collo e io scivolai la mia mano sul suo petto disegnando dei cerchi immaginari lungo il suo corpo che lo fece sospirare di piacere. Era sorprendente come lui padroneggiava il mio corpo e io mi lasciavo guidare da lui, infatti fece scivolare due dita lungo il mio petto e si soffermò sui miei seni rallentando di colpo il bacio, io feci lo stesso e il nostro bacio prese un ritmo più soave permettendoci di assaporare ogni centimetro delle labbra dell'altro. Lui passò la mano sopra ai miei seni ma non premette come avevo pensato facesse il che mi lasciò immaginare a una sua prossima mossa che però non arrivò, infatti interruppe il bacio e si staccò ansimante esattamente come me. Lo guardai, era bellissimo, aveva le labbra rosse ancora fresche di un bacio memorabile e in attesa di essere di nuovo in compagnia, i capelli scompigliati per opera mia e gli occhi accesi di una luce nuova ma con un velo di malinconia che mi fece preoccupare. Lui distolse lo sguardo e si allontanò da me togliendo le mani dal mio corpo lasciando le mie mani vagare nel nulla, poi andò sotto l'acqua e nuotò fino all'altra sponda della piscina senza darmi alcuna spiegazione del suo comportamento. Sentì ad un tratto un onda di delusione cadere sopra di me e quella eccitazione che stavo provando prima svanì lasciandomi vuota e spaesata, il mio sguardo si abbassò lentamente e le mie labbra si chiusero come per concludere quel bacio incompleto e lasciato in sospeso.

Beyond EverythingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora