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Mi svegliai di soprassalto sentendo una porta sbattere, aprì gli occhi ma dovetti rinchiuderli all'istante per la luce proveniente dall'ampia vetrata, mi coprì la vista con la mano per non accecarmi e quando riuscì finalmente ad adattarmi alla luce, spostai la mano dal volto e vidi Antoine mettere sopra il tavolino in camera un vassoio con la colazione.
"Anto che fai?", gli chiesi corrugando la fronte e inclinando la testa da un lato.
"Oh sei sveglia!", esclamò lui girandosi verso di me e io annuì.
"Hai sbattuto la porta?", chiesi mentre lui si avvicinava al letto.
"Sì non riuscivo a tenere ferma la porta con il vassoio in mano", rispose ridacchiando accarezzandosi la nuca e facendomi ridere.
Dopodiché si sedette accanto a me e mi diede il bacio del buongiorno, io sorrisi e lui ricambiò il mio sorriso dolcemente, dicendomi poi di prepararmi per la colazione che era andato a prendere al ristorante del resort siccome non aveva voglia di mangiare lì ma da solo qui con me in camera, io scossi la testa teneramente e mi alzai dal letto per andare in bagno.
Entrai in bagno e la prima cosa che vidi fu la borsa di intimi, le mie guance presero fuoco e l'imbarazzo scomparso di ieri notte ritornò in me, mi guardai allo specchio e cercai di coprirmi il più possibile ma non c'era niente di coperto in quella maledetta borsa, quindi mi lasciai andare e mi sedetti sul pavimento accanto alla vasca da bagno portandomi le mai sui capelli disperata, poi presi dei bei respiri profondi per alzarmi, lavarmi i denti e sciacquarmi il volto.
Poi ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione e migliorò il mio umore, vidi appeso al manico vicino alla porta del bagno una maglietta e dei pantaloni da basket, andai vicino per analizzare i vestiti e vidi un bigliettino scritto sopra di esso, la lessi e mi spuntò un sorriso sul volto, 'Questi sono i miei vestiti per te, ti amo' , c'era scritto, se pensavo di amare Antoine fino al culmine questo mi aveva provato il contrario, io lo amavo fino all'infinito e oltre.
Si era preoccupato per me e sapeva che io mi sarei sentita a disagio con il costume di giorno davanti a lui perciò era intervenuto e aveva portato i suoi vestiti per me, avevo scelto la persona giusta, mi capiva anche senza parole e non c'era bisogno di spiegargli le mie emozioni, lui li percepiva solo stando accanto a me o solo con un mio sguardo e sorriso.
Con un ampio sorriso sul volto misi velocemente i vestiti e uscì fuori dal bagno andando direttamente ad abbracciare Antoine da dietro e ringraziarlo, lui si sorprese per poi sorridere e girarsi per lasciarmi un tenero bacio sulla fronte, mi analizzò con i suoi vestiti e ridacchiò dicendomi che mi stavano larghi, "Sembri un piccolo fagiolino", commentò facendomi ridere e scuotere la testa, solo il Cielo sapeva quanto questo ragazzo mi rendeva felice.
Dopodiché finito la colazione in camera con tanto di chiacchiere e risate seguito da Antoine che mi raccontava delle sue bizzarre avventure in Accademia negli ultimi mesi, ci venne una chiamata da Andrew e Vanessa che ci dicevano di raggiungerli per le prove del ballo, perciò noi ci preparammo e io sistemai la borsa mandata da Emma rossa in volto, fortunatamente Antoine era uscito dalla camera per andare a informare al receptionist del resort che saremo andati via e una volta finito i lavori di entrambi, incrociammo le nostre mani per poi lanciare un ultimo guardo al luogo che doveva segnare la nostra prima volta, e con un pizzico di nostalgia uscimmo dal edificio dirigendoci al parcheggio.
"Posso guidare io?", chiesi con gli occhi pieni di speranza ad Antoine che mi guardava perplesso.
"Sì certo...", rispose poco convinto ed ero sicura che lo fosse perchè tutti gli uomini avevano paura di dare la propria macchina alla propria donna, era quasi come se amassero la propria macchina più della ragazza e ovviamente Antoine non era un eccezione.
"Tranquillo, non romperò la tua bellissima Maserati suv", dissi sospirando ma non lo vedevo molto tranquillo, infatti continuava a guardare la macchina e me mentre si accarezzava la nuca in tensione, insomma lo avevo messo molto in pressione con la mia richiesta e in parte mi stavo divertendo, erano poche le volete che riuscivo a vedere Antoine in difficoltà.
"Va bene puoi guidare ma stai attenta mi raccomando", mi avvertì esitando qualche minuto per darmi la chiave in mano mentre io lo guardavo piena di ammirazione siccome ci voleva davvero coraggio e amore per dare una parte del proprio cuore a qualcuno e questa volta si trattava della sua macchina, lui le voleva davvero troppo bene.
Presi la chiave dalla sua mano e gli diedi un bacio sulla guancia mentre lui sospirava di disperazione, mi sedetti sul posto del guidatore e lui in quello del passeggero e siccome era più alto di me, dovetti sistemare lo specchietto e il resto sotto lo sguardo attento di Antoine, era davvero impaurito e questa cosa lo rendeva buffo.
Accesi la macchina mentre Antoine iniziò a pregare, io cercai di trattenere la mia risata e partì lentamente per non fare venire un attacco al cuore al mio povero ragazzo, lui stava seduto teso sul suo posto e ogni tanto mi controllava tenendo però tutta la concentrazione sulla strada, e stranamente io non ero tanto agitata, insomma era una macchina di 82 mila dollari, dovevo essere leggermente spaventata di guidarla no? Invece ero calmissima e Antoine mi stava facendo ridere con i suoi atteggiamenti, lui era completamente stressato al contrario mio, però doveva stare tranquillo, per nulla al mondo avrei dato un graffio a questa macchina così preziosa per lui.
"Dove devo andare?", chiesi mentre prendevo la strada principale, questa macchina era comodissima da guidare, aveva la marchia automatica, tutti tipi di tecnologie moderne e non sembrava di essere per strada a guidare ma di essere distesi su un comodo divano, lo stavo adorando e sicuramente da oggi in poi lo avrei rubato ad Anto.

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