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"Ti amo".

Due parole, due semplici parole che mi fecero rabbrividire.
Sentì qualcosa battermi forte al lato sinistro del petto, il cuore mi stava martellando dentro.
Solo per quelle due parole dimenticai il passato, il presente e il futuro.
Dimenticai tutto.
Mi sembrava veramente di essere la luna che girava intorno al suo pianeta prescelto.

"Anch'io".

Ora sentivo il cuore del mio pianeta battere rapidamente.
I nostri sguardi erano fusi uno nell'altro, l'oscurità con la luce.
Due cuori e due menti unite con la stessa corda.
Eravamo il satellite dell'uno e dell'altro.
Forse io non mi merito tutto ciò, ma di una cosa ne ero del tutto certa: devo vivere per lui.
Sono fatta per lui, sono nata per stare tra le sue braccia.
Il resto non conta nulla, mi basta solo questa ragione per considerarmi l'essenziale per qualcuno.
Non sono sbagliata, non sono un errore, se c'è un motivo percui non sono una in più in questo mondo e non una da scartare allora è Antoine.
Io sono solo sua.
Io sono la sua felicità e lui la mia.

Mi prese per i fianchi per avvicinarmi ancora di più a lui mentre mi sorrideva ancora con gli occhi lucidi.
Gli apoggiai le mani attorno al collo e iniziai a tirargli leggermente i capelli da dietro.
Lui mise una mano sul mio volto per poi passare sulla nuca e far premere le mie labbra contro le sue.
Quanto mi erano mancate le sue labbra sottili e morbide.
Mi immersi nel suo profumo dolce e allo stesso tempo forte e provocante.
Mi prese i capelli da dietro e mi spinse di più contro di lui.
Le nostre labbra danzavano in sintonia e si cercavano in continuazione.
La mano di Antoine viaggiava sul mio corpo esplorando ogni parte di essa mentre le mie vagavano tra il suo collo e il petto.
Facevo fatica a respirare e dovetti staccarmi per prendere fiato ma lui non voleva lasciarmi andare perciò mi baciò di nuovo e questa volta mettendoci più passione.
Se prima il bacio sembrava leggero ora si stava trasformando in qualcosa di nuovo per me, qualcosa che ti faceva venire le farfalle allo stomaco e brividi lungo la schiena.
Gli mordevo il labbro inferiore fino al punto da farlo sanguinare per l'ansia che tenevo dentro e in risposta lui mi sorrideva sulle labbra pur continuando il bacio.
Mi accarezzava dolcemente soffermandosi in alcuni punti del mio esile corpo per premere piano e non provocandomi dolore.
Sentivo scosse dappertutto e avevo i brividi ogni volta che lui mi mordeva leggermente il labbro.
Mi metteva a suo agio e mi sentivo libera, meno sotto pressione.
Non azzardava a compiere mosse sbagliate o affrettate, andava con calma, il che mi andava più che bene.
Stavo bene.
Finalemente.

Ci staccammo dopo non so quanto tempo, ormai avevo perso la concezione del tempo.
Lo guardai e sorrisi e lui fece lo stesso.
Era deciso, eravamo finalmente qualcosa, la nostra relazione aveva un nome, un fantastico nome che non avevo mai considerato.
Stavamo insieme ed era tutto ciò che volevo dal principio.
Il primo giorno in cui avevo posato accidentalmente il mio sguardo su di lui al parco, è stato uno sbaglio, un grandissimo errore ma forse il più bello, che mi ha fatto, addirittura, capire cos'è l'amore.
È sempre stato lui, eravamo destinati sin dall'inizio, da quando mi aveva salvata dalla caduta durante la festa di compleanno.
Giusto prima di quel incidente avevo detto a Madison, 'se è nel destino allora succederà'.
Ed è successo, è accaduto e non avevo bisogno di altre prove per capire che lui è il prescelto per, non è sostituibile e non riuscirà facilmente a perdere il posto dal mio cuore di ghiaccio.
È il mio satellite in mezzo all'immenso universo misterioso.

"Che c'è?", mi chiese sussurrando e sorridendo.
"Niente", risposi scuotando la testa e sorridendo.
Lui appoggiò la fronte contro la mia e mi guardò.
"Ora hai capito per chi sei l'ossigeno? Senza il quale non può soppravivere?", mi chiese.
Io annuì e gli diedi un tenero bacio a stampo sorprendendolo.
"Ragazzi io...", sentì Dylan ma che subito si fermò.
Io e Antoine ci staccammo e io guardai mio fratello oltre le spalle di Antoine.
Era in posizione non comoda e completamente in imbarazzo.
"Ok forse ho la brutta abitudine di apparire in momenti meno adatti perciò scusatemi per l'interruzione, torno dopo o anzi chiamtemi voi quando avrete finito così almeno sarà decisamente meno imbarazzante", disse Dylan tutto d'un fiato.
Io scoppiai a ridere e Antoine fece lo stesso.
Dylan all'inizio si sorprese poi capendo ciò che aveva detto, iniziò a ridere come noi.
Poi si avvicinò a me e mi abbracciò.
"Lo sai vero che sei tutto ciò che ho per vivere vero? Non ti devi credere inutile o sbagliata ricordatelo bene", mi disse mio fratello appoggiato con la testa sulla mia spalla.
Io annuì e misi il volto tra l'incavo del suo collo.
Ci staccammo e lui mi guardò diritto negli occhi.
"Matt era arrabbiato perché crede che per colpa tua, Alissa è dovuta trasferirsi", affermò Dylan.
"Ma perché?", chiese Antoine al mio posto e affiancandomi che finora era rimasto in disparte a guardarci e sorridere dolcemente.
Dylan emise un sospiro e rispose, "Perché era innamorato di lei".
E prima che io o Antoine potessimo dire la nostra, lui ci avanzò.
"E lei non ricambiava perciò faceva di tutto per farsi notare da lei, anche compiere lavori pericolosi", disse.
"Oh cazzo", esclamò Antoine poggiando una mano sulla fronte e iniziando a girare per la stanza come se stesse mettendo insieme tutti i puzzle che io non riuscivo a collegare.
"Quindi vuoi dire che tutto ciò che è accaduto, Matt ne era consapevole?", chiese Antoine fermandosi di colpo e guardando Dylan con gli occhi spalancati.
Dylan si limitò ad annuire solamente e abbassò lo sguardo su di me.
Continuavo a non capire.
"Ma io ammazzo quel ragazzo ti giuro", iniziò Antoine e prese per uscire dalla stanza ma io lo fermai prendendolo per il polso.
"Mi spiegate di cosa state parlando per favore?", dissi passando lo sguardo da Antoine a Dylan e viceversa.
Antoine mi prese per le spalle e mi fece sedere sul letto mettendosi davanti accanto a Dylan e incrociando le braccia al petto.
"Matt è stato la causa di tutto, all'inizio ha fatto litigare te con Cameron, mostrandoti una falsa chat con lui ma che in realtà aveva preso il suo cellulare di nascosto e aveva fatto tutto lui, sapeva che se Alissa rapiva Antoine tu saresti andata fuori di testa e così è stato, ha consigliato lui ad Alissa un piano così terribile, infatti se ti ricordi bene, ti ha lasciata andare quando ti era arrivata la chiamata dalla falsa Kris. Eh già, dimenticavo, è stato lui a dire quelle cose a Nash per dirle a te il giorno della festa sulla spiaggia e il video che ti ha fatto vedere di Cameron in cui era lui a dire quelle cose era di nuovo un falso di un anno fa, in cui Cam offendeva una sua ex. Perciò è sempre stato colpa di Matt", mi spiegò Dylan.

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