Alessandro
Dopo esattamente quindici minuti Claudia varca la porta del mio appartamento, con piede di guerra e due bottiglie di vino.
«Non mi posso sbronzare, devo andare a prendere Leo alle otto» dico sconsolato.
«Ci penso io» e afferra l'iphone.
«Lore, ciao. Sìsì, tutto bene, te?» dice al telefono.
«Senti ho bisogno di un piacere. Te e Chia che fate stasera?» continua.
«Nulla, ottimo. Avrei bisogno che tu prendessi Leo e lo portassi a cena da voi. Ti scoccia? Aspè ti metto in vivavoce» dice.
«Ciao Lore» dico io mesto.
«We Ale, che succede?» chiede allarmato.
«La stronza... la stronza è tornata in città» dice Claudia furente.
«... la stronza? No! Camilla?» intuisce subito Lorenzo.
«Quella stronza» mi anticipa Claudia.
«Ok, sbronzatevi anche per me. A Leo ci pensiamo noi, te lo riporto verso le undici ok?» conferma.
«Sicuro che non ti scocci?» chiedo sollevato.
«Ma scherzi? Adoro Leo lo sai» risponde lui.
«Ok, grazie mille. Ci vediamo dopo» dico.
«A dopo bello. Ciao Cla» risponde.
«Ciao Lore» e attacca il telefono.
Dal momento che i miei genitori, mia sorella e metà dei miei amici vivono a Firenze, loro sono la cosa più simile a una famiglia che ho Roma.
Nonostante l'abbandono di Camilla, non sono mai voluto tornare a casa. Non sopportavo di tornarci con la coda tra le gambe, solo e pure da ragazzo padre.
Così quando Camilla se n'è andata, io lavoravo già per un falegname come aiutante e sono rimasto qui.
Di notte studiavo per gli esami di architettura e i miei amici mi hanno aiutato a crescere Leo e a giostrarmi con tutto.
Non è stato facile, non è stato per niente facile, però sono soddisfatto e gli sarò per sempre grato per l'aiuto che mi hanno dato.
«Ok, dove eravamo?» chiede Claudia.
«Camilla...» dico sospirando.
«Camilla» ribatte lei.
«Era a Trastevere, stavo andando dal Milli a mangiare un piatto volante, mi andava tantissimo la sua cacio e pepe, da mangiarmi nel giardinetto in pace... e nulla... ho riconosciuto subito i capelli biondi da dietro, quell'andatura lenta e sensuale... quel culo» dico.
Tossisce leggermente.
«Scusa... insomma mi sono infilato in un vicoletto ad aspettare che passasse. Era lei. Cazzo se era lei. Ma non era da sola» continuo.
«No?» chiede
«No, stava spingendo una carrozzina» dico mesto.
«Nooo! Anvedi la stronza» la offende Claudia.
«Aspetta, al fianco aveva anche il compagno e una bambina di circa quattro anni» concludo.
«Non ci voglio credere» dice spalancando gli occhi.
«Credici» rispondo buttando la testa indietro sullo schienale del divano.
«Cazzo» dice lei lisciandosi i capelli nervosamente.

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Fulmine
ChickLit[⚡️COMPLETA⚡️] 🔞Contiene scene di sesso e linguaggio volgare🔞 Andrea e Alessandro. Azzurra e Leonardo. Due cuori, due famiglie, un futuro. Andrea ha un piccolo negozio a Trastevere, nel cuore di Roma, Alessandro è un architetto che ha deciso di fa...